Vanna Marchi condannata a due anni e 6 mesi per truffa.
MILANO - Due anni e mezzo di reclusione. E' la prima condanna per Vanna Marchi e per sua figlia Stefania Nobile. Arriva dal processo-stralcio per truffa aggravata che si è concluso oggi davanti al tribunale di Milano. La pena è di sei mesi più alta rispetto alla richiesta del pm Gaetano Ruta, il quale aveva sollecitato 2 anni di reclusione per madre e figlia e un anno e due mesi per il convivente della conduttrice di televendite. Le difese avevano invece chiesto l'assoluzione con la formula "perché il fatto non sussiste" o in subordine "per non aver commesso il fatto".
Berlusconi: "Ho vinto io coi fatti" - Ma sull'Ici l'Udc parla di autogol: Ciccanti: "Per fortuna ha parlato a nome di Forza Italia"
ROMA - "Ho vinto io. se fosse stata una partita a tennis sarebbe finita 6-0/6-0". Il premier Silvio Berlusconi dice di aver nettamente prevalso nel confronto tv di questa sera. Con lui, tutta la casa delle Libertà". E, nella soddisfazione del Cavaliere, c'è spazio anche per una polemica con Fini: "Avete visto che quando ho parlato non ho fatto il gioco di Fini, che ha detto che 'se c'ero io vincevo', ma ho parlato a nome di tutta la coalizione", ha spiegato rivolto ai giovani di Forza Italia che lo attendevano a Palazzo Grazioli. Pochi minuti dopo la conclusione del secondo duello tv con Romano Prodi, arriva il commento di Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italai: "Il presidente del Consiglio è riuscito a convincere gli italiani. Ha mostrato, come durante il primo confronto, di essere più preparato e competente, ma in più questa volta è apparso maggiormente credibile in termini personali e in quanto leader della coalizione".
In mezzo a tanto entusiasmo anche voci discordi. Non usa mezze misure il senatore dell'Udc Amedeo Ciccanti. "Non si vincono le elezioni sparandole più grosse dell'avversario, agli elettori bastavano le 'balle' di Prodi - dice Ciccanti - Per fortuna che ha parlato a nome di FI e nel programma della Cdl una proposta del genere non compare". "Al 90esimo Berlusconi, dopo un pareggio senza emozioni, butta la palla nella sua rete con la incredibile proposta di cancellare l'Ici", conclude il senatore Udc.
Gianpiero Gamaleri, ex consigliere Cda Rai in quota Cdl e professore di sociologia dei processi culturali e comunicativi, sostiene: "Abolire l'Ici è poco credibile, perché poi occorrerebbe un intervento dello Stato a rifondere ai Comuni il mancato introito. Si tratta sicuramente di un argomento non liquidabile con una battuta conclusiva di un dibattito".
L'esponente di An, Gianni Alemanno, ai microfoni di RepubblicaRadio & Tv aveva affermato subito dopo la conclusione del dibattito di non essere a conoscenza che l'abolizione dell'Ici fosse nel programma della Cdl.
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