Deficit-pil, si viaggia sul 5%
L'ipotesi è una correzione di 7-10 miliardi: Prodi vorrebbe evitarla ma il buco è più ampio del previsto - E la manovra bis prende quota - Consultoper definire la strategia da sottoporre all'Ue - Senza un segnale di "buona volontà" rating a rischio
di CLAUDIO TITO – La Repubblica
ROMA - La manovra bis non è più un tabù. Anzi, rischia di diventare una inevitabile necessità. Perché i primi dati della due diligenze di Tommaso Padoa Schioppa sono a dir poco "allarmanti". La cena "ufficiosa" convocata ieri sera nell'appartamento privato di Romano Prodi a Palazzo Chigi è servita a compiere una prima ricognizione e permettere al nuovo ministro dell'Economia di informare i colleghi sulla delicatezza del momento.
Il Professore, che ha sempre sperato di evitare questo passaggio, non ha nascosto che l'intervento correttivo a questo punto rappresenta un'opzione possibile. "Noi però - ha ripetuto ancora ieri sera - dobbiamo abbinare il risanamento dei conti pubblici al rilancio dell'economia. Questo è il nostro obiettivo". Ormai, però, tutti hanno la certezza che l'eredità lasciata dal governo Berlusconi sia "pesantissima". Il premier ha chiamato a raccolta ieri sera i "big" del governo per questo. Per definire la tattica da seguire alla vigilia del delicato incontro con la Commissione europea e quello della prossima settimana con l'Ecofin.
Oggi a Bruxelles, infatti, il presidente del Consiglio si presenterà ufficialmente a Barroso e ai vertici dell'"esecutivo" europeo. La disponibilità dell'Ue a discutere e a trattare sui tempi di "rientro" dell'Italia nei parametri economici costituisce un'incognita. Il colloquio di venerdì scorso con il commissario europeo per gli Affari economici Almunia da questo punto di vista non ha fornito garanzie.
Così, il Professore ha invitato a cena i due vicepremier D'Alema e Rutelli, i ministri Padoa Schioppa, Amato e Bersani, e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Letta. Una riunione - una sorta di consiglio di gabinetto - per fare il punto della situazione e per concordare la linea in vista del viaggio a Bruxelles. Perché, appunto, molto dipende dalle risposte che darà Barroso.
La due diligence del Tesoro dovrebbe essere pronta a fine settimana, ma le indicazioni del nuovo titolare di Via XX Settembre sono nette: il "buco" è più ampio del previsto, le riserve in cassa sono ridotte all'osso e soprattutto nessuno può escludere che il rapporto deficit/pil possa addirittura superare il 5 per cento.
Tant'è che dopo giorni passati a negare con decisione le ipotesi di una manovra correttiva, ieri sul tavolo di Palazzo Chigi quell'eventualità ha fatto capolino. Il premier preferirebbe evitarla, ma se davvero i nostri conti dovessero sforare la soglia del cinque per cento, difficilmente l'iter parlamentare del Dpef non sarà associato ad una manovrina che potrebbe ammontare a 7-10 miliardi di euro.
[….] Padoa Schioppa, comunque, da giorni ammonisce che in assenza di un segnale di "buona volontà" possano essere in primo luogo le agenzie di rating a punire l'Italia. Un po' come ha minacciato di fare Fitch la scorsa settimana. Un rischio da evitare: si ripercuoterebbe sul debito pubblico e anche sulla severità con cui Bruxelles valuterà i provvedimenti da adottare.
...correva l'anno 2001... la Casa delle Libertà aveva appena vinto le politiche. Un preoccupatissimo Treconti entra nelle case di tutti gli italiani, armato di treppiedi a fogli mobili, per illustrare il "Grande Buco" lasciato dal governo di centro-sinistra. O meglio, i "Grandi Buchi", perchè il Grande Economista riesce a dare tre diverse cifre in un solo TG (non per niente si chiama Tre Conti...): ...perchè se parliamo di cassa... però se invece parliamo di competenza... infine se teniamo conto... Insomma, i numeri (?) di Treconti crescevano e diminuivano in totale confusione...
...che epoca... il mitico Pagliarini (partner della Arthur Andersen travolta per aver certificato i bilanci della Enron) spiegava l'economia in dialetto lombardo ai Padani, spiegando che però il debito vero, se si aggiungevano le pensioni da pagare nei prossimi mille anni a 57 milioni di italiani, in effetti era di millanta fantastilioni di triliardi...
...poi la triste (ed univoca realtà): il Centro-Sinistra lasciava un "buco" del 3,1% sul PIL (0,1 punti sopra i parametri di Maastricht); il Gatto e la Volpe ci lasciano un "buchetto che corre verso il 5%; non male, questi "uomini del fare" prestati alla politica...
...che ora la Politica li restituisca ai loro affari, questi uomini; possibilmente per sempre...
...last, but not least... il CS lascia in eredità al Berlusca un avanzo primario di 4,5 punti di PIL; si ritrova con un disavanzo primario di 0,5 punti; il totale fa 5 punti di PIL in meno; stiamo parlando di 72.500 milioni di euro... per Treconti e Brunetta (che ancora non riescono a ragionare in euro: stiamo parlando di 140.000 miliardi di lire...
...MA CHE CAZZO VE SIETE MAGNATI ???
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