"...mi rimpiangeranno..."
...non crediamo, Cavaliere... crediamo piuttosto che l'Italia e il mondo tireranno un sospito di sollievo, e le offriranno un bliglietto aereo per le Bahamas... Solo andata.
«Ci rimpiangeranno, siamo stati il miglior esecutivo della Repubblica»
Il Cavaliere apre la strada a Prodi ma insiste: prima il successore di Ciampi
ROMA - Mattinata intensa per il premier uscente Berlusconi. Prima i funerali solenni dei tre militari italiani vittime dell'attentato a Nassiriya, in Iraq, poi un consiglio dei ministri lampo, l'ultimo sotto la sua presidenza, e infine la visita al Quirinale da Ciampi per presentare le dimissioni che aprono la strada all'incarico per Romano Prodi. L'incontro con il presidente della Repubblica è durato trentacinque minuti. Ciampi ha invitato Berlusconi - si legge in una nota del Quirinale diffusa al termine del faccia a faccia - «a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti». Come stabilisce la procedura, il Cavaliere si è quindi recato dai presidenti di Camera e Senato, Bertinotti e Marini, per comunicare le avvenute dimissioni. «Con lui vado sempre d'accordo», ha detto poi Berlusconi riferendosi a Bertinotti.
...e noi di ciò non possiamo che gioire...
NEL CDM LAMPO: «CI RIMPIANGERANNO» - Un consiglio lampo quello dell'addio, durato neanche mezz'ora, condito dai fischi di un centinaio di persone che stazionavano davanti a Palazzo Chigi (bersagliati soprattutto Castelli e Landolfi, con Stefania Prestigiacomo che ha risposto con il pugno chiuso alzato. [....]
Stando a quanto riferito da alcuni partecipanti alla riunione, prima di formalizzare l'atto delle dimissioni, Berlusconi avrebbe insistito sulla necessità di dare la priorità all'elezione del successore di Ciampi: abbiamo rispettato la tempistica secondo quanto ci era stato richiesto, l'impegno prevedeva queste scadenze e noi abbiamo evitato l'ingorgo istituzionale, ma ora penso che sia giusto che si proceda prima all'elezione del nuovo Capo dello Stato, ha detto Berlusconi. E dopo aver elencato i provvedimenti varati dall'esecutivo in questi anni ha aggiunto: «Saremo rimpianti, saremo ricordati come il migliore governo della Repubblica. Non vi preoccupate Prodi non avrà vita facile, non terrà unita la sinistra, sono divisi e noi faremo una dura opposizione».
...ora non c'è dubbio che il cabarettista di Arcore abbia deciso di terminare il suo mandato esattamente in stile con tutta la legislatura: facendoci divertire; perchè l'idea che il suo governo sia stato il migliore della Repubblica non avrebbero potuto averla neanche quelli di Zelig, e neanche Sabina Guzzanti... insomma, pensando al fatto che abbiamo avuto Ministri della levatura di Fini, Calderoli, Prestigiacomo, Bossi, Gasparri, Storace, e Presidente il cabarettista in persona, qualche idea di governi migliori, a pensarci bene, l'avremmo...
SCADENZE - I tempi per la formazione del nuovo governo si intrecciano ora con quelli dell'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Il mandato di Carlo Azeglio Ciampi si conclude il 18 maggio e le Camere dovrebbero essere convocate per l'elezione del suo successore entro il 13 maggio. La Costituzione dice che l'incarico per la formazione dell'esecutivo spetta al capo dello Stato sentiti i presidenti delle Camere, gli ex presidenti della Repubblica e i leader dei gruppi parlamentari. Se entro questa settimana si formassero i gruppi parlamentari e venissero eletti i loro presidenti Ciampi avrebbe in teoria il tempo per affidare l'incarico a Prodi, ma non è sicuro che il governo avrebbe il tempo per ottenere la fiducia delle Camere entro il 13. Tempo fa lo stesso Ciampi aveva escluso questa ipotesi dicendo che l'incarico sarebbe stato dato dal suo successore. A questa scansione di tempi Quirinale-Governo si attiene anche l'opposizione, per la quale deve essere il nuovo presidente della Repubblica ad affidare l'incarico per la formazione del nuovo esecutivo.
QUIRINALE - Per la successione di Ciampi al Quirinale, molti puntano sulla candidatura ancora non ufficiale del presidente dei Ds Massimo D'Alema. I Democratici di sinistra sono rimasti fuori dagli incarichi istituzionali dopo che le presidenze di Camera e Senato sono andate rispettivamente al leader di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti, e all'esponente della Margherita, Franco Marini. «Se c'è una cosa che i Ds non possono fare è non avere un Ds al Quirinale», ha detto in un'intervista il leader dell'Udeur Clemente Mastella. Ma contro la candidatura di D'Alema Berlusconi ha già dichiarato la sua contrarietà, minacciando una «opposizione dura e totale, non soltanto nelle aule».
QUIRINALE - Per la successione di Ciampi al Quirinale, molti puntano sulla candidatura ancora non ufficiale del presidente dei Ds Massimo D'Alema. I Democratici di sinistra sono rimasti fuori dagli incarichi istituzionali dopo che le presidenze di Camera e Senato sono andate rispettivamente al leader di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti, e all'esponente della Margherita, Franco Marini. «Se c'è una cosa che i Ds non possono fare è non avere un Ds al Quirinale», ha detto in un'intervista il leader dell'Udeur Clemente Mastella. Ma contro la candidatura di D'Alema Berlusconi ha già dichiarato la sua contrarietà, minacciando una «opposizione dura e totale, non soltanto nelle aule».
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