Ci eravamo chiesti chi fosse questo Natalino Russo Seminara che da qualche giorno aveva preso non ad infestare direttamente il blog, ma ad inondarmi di e-mails intelligenti, alcune delle quali da me pubblicate sulla posta di ieri. Poi, all’improvviso, mi arriva una e-mail di un lettore del blog (che non cito finchè non autorizzato), che mi scrive quanto segue:
Caro Antonio,
Questa te la scrivo fuori dal blog. Immagino tu lo sappia già, ma Natalino Russo Seminara è un tale che qualche anno fa faceva l'opinionista(!), su Dagospia, il noto e inutile sito di minchiate varie di Roberto D'Agostino. Un grafomane che si venderebbe una gamba per essere letto da qualcuno. Il guaio di questo tizio è che si sente un formidabile battutista che pensa che gli altri si scompiscino alle sue indimenticabili battute. Io non ne ricordo una. Tutta stà cappella per suggerirti modestamente di non dargli soverchia importanza, perchè a stò tizio non gliene può fregare di meno di quello che gli rispondono gli altri, l'importante è che parli ( e si ascolti) lui stesso. (XX.YY)
Poiché la fama di questo opinionista non mi era mai pervenuta, ho fatto qualche elementare ricerchina, ed ho scoperto cosa la gente scrive di lui. Ecco un breve estratto:
Da “Macchianera,
Ed è sempre lui a sfoderare - senza porto d'armi - sapide battute di questo calibro: "Csf [Claudio Sabelli Fioretti, n.d.r.] sarà l'acronimo, che spero di diffondere come una Pool...monite atipica di: Claudio Sacelli Fiorenti". Avevo intenzione di chiudere il pezzo dichiarando di aver sempre ritenuto che Natalino Russo Seminara fosse un troll, un'entità alla quale, in quanto fittizia, è concesso il lusso dell'idiozia. Evito di farlo nella speranza che mi sia risparmiata la risposta: "E tu sei un figlio di troll".
Da” Il Cannocchiale”:
Il grande Natalino
In un futuro “senza Cavaliere”, quali attività svolgeranno tutti i vignettisti e i commentisti e artisti e cineasti e navigatori e poeti già full time anti-Cavaliere? I soliti prestigiosi osservatori esteri già ci domandano: come mai, oltre a tutta questa produzione “anti” non si è ancora sviluppata qualche analoga produttività vignettistica e monologhistica e cabarettistica eccetera “pro” qualcuno o qualcosa di positivo? E gli aggettivi più suggestivi, che ne sarà?
Traetene quel che vi pare, per conto mio ne traggo una lode ad Natalino Russo Seminara. La letterina che ho qui sopra riportato, invece, è sul Corriere della Sera d’oggi, 30 marzo, a firma di Alberto Arbasino. Natalino Russo Seminara è un grande
Caro Seminara Russo Natalino, questa è la mia ultima: spero non me ne voglia, ma ho qualcosa di meglio da fare che conversare con un genio come lei, che si sente, e di molto, superiore a Benni, Serra, Ellekappa, Vauro… Non avrà dimenticato qualcuno?, che so, Giannelli, Altan, Staino, Maramotti… Vede, io sono persona modesta quant’altri mai: tutte le mattine, quando vedo la vignetta di Ellekappa, mi chiedo: cosa ho fatto di male per non avere il suo gusto per la battuta bruciante?
Cosa potrebbero mai avere da dirsi due come noi? Uno che invidia Ellekappa, ed uno che, dal grosso del proprio ego bulimico, farebbe un sol boccone di tutta la satira di sinistra?
Caro, impagabile Natalino Seminara Russo (mi scusi se non riesco mai a mantenere lo stesso ordine per i suoi molti nomi: ecco perché ho una istintiva diffidenza per chi sfoggia doppi nomi e doppi cognomi, come Brichetto Arnaboldi Moratti, Tronchetti Provera, Pier Silvio…), non è richiesta una sua risposta. Mi costringerebbe a pubblicare delle lodi sulla sua personalità a doppio cognome ancor più crudeli di quelle pubblicate. Il materiale non manca. Però la lascio con qualche amichevole consiglio ed informazione:
-1) I Comunisti non ci sono più, da 30 anni abbondanti, e cioè dallo “strappo” di Berlinguer. Non è un concetto difficile, per molti, ma per spiegarlo a lei forse ci vorrebbe una full-immersion di una settimana, e non ho questo tempo.
-2) Metta a cura dimagrante il suo ego smisurato: lei rischia di superare quello di Giuliano Ferrara, e non sarebbe uno spettacolo edificante.
-3) Perseveri, Natalino, nella sua giusta ricerca di un riconoscimento letterario; non trascuri alcuna strada. Provi con “Chi” e “Sorrisi e Cazzoni”; ritenti con Dagospia; si abbassi fino alla Gazzetta della Martesana. Però, strada facendo, tenga sotto controllo l’analisi logica e grammaticale. Ci inondi pure di scemenze, ma lo faccia almeno in forma letteraria accettabile; diciamo da scuola dell’obbligo.
Il suo grande ammiratore Tafanus
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