In un nostro post, avevamo riportato le parole del Papa, che condannava, senza se e senza ma, l’uso di “qualsiasi contraccettivo” in qualsiasi paese, Africa inclusa. Avevamo stigmatizzato le parole del Papa, fra l’altro con queste parole:
“…quali meriti abbiamo noi per esserci meritati questo Pontefice?..."
Gianfranco Porcelli, Presidente della ANILS, ci bacchetta, e ci scrive:
”…voi chi? Il Pontefice è tale per i cattolici. Per gli altri è un cittadino europeo che può esprimere liberamente le sue convinzioni. Liberi tutti gli altri di ascoltarlo o no, e eventualmente di criticarlo. Possibilmente esprimendo le critiche e i dissensi in modi civili….”
Caro signor Porcelli, noi chi? Noi, il vasto mondo degli atei, degli agnostici, e dei cattolici che usano, senza per questo sentirsi in peccato mortale, preservativi, spirali, pillole del giorno dopo ed altri metodi anticoncezionali. Noi che vorremmo poter fare l’amore, di tanto in tanto, anche senza dover necessariamente figliare. Noi che vorremmo che i tassi di natalità in certi paesi del terzo e del quarto mondo si abbassassero a livelli accettabili, e compatibili con le risorse limitate della terra. Noi che non crediamo che si possa moltiplicarsi come i topi, perché poi tanto una entità chiamata Divina Provvidenza risolverà tutti i problemi. Noi che vorremmo che la pressione demografica dei paesi poveri sul mondo cosiddetto “civilizzato” non crescesse a dismisura, visto che il c.d. mondo civilizzato non ci sembra prontissimo ad accogliere ondate crescenti di immigrazione. Noi che preferiremmo dei peccatori col preservativo a dei non peccatori sieropositivi…
…Dice che la cosa riguarda solo il Papa e i credenti? No, signor Porcelli: nel momento in cui il Papa, parlando ai suoi credenti, influisce su grandezze macro-economiche, le quali hanno rilievo anche sulla mia vita di ateo perbene, io mi sento in diritto di difendermi dal Papa e dalle sue teorie, nonché dalle sue ingerenze sulle regole che uno stato laico ha liberamente e democraticamente adottato…
…quanto ai toni più o meno “civili”, nella mia lunga esistenza non mi è mai capitato che un cattolico mi abbia dato atto di aver espresso critiche “civili”… mai, neanche una volta, neanche per errore. Tutte le volte che abbiamo toccato certe corde, siamo stati accusati di “inciviltà”: anche quando abbiamo parlato di Marcinkus, anche quando abbiamo parlato di preti pedofili…
Suo non in Cristo
Tafanus
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