Bruno Martino, pur non essendo mai assurto a livelli di celebrità elevatissimi fra il grande pubblico, ha lasciato una traccia indelebile fra i conoscitori di bella musica. Ha iniziato a suonare giovanissimo e di nascosto il piano in piccoli complessi; adolescente, emigrò nei paesi scandinavi, dove trovò notorietà e stima, inventandosi una strana fusion fra jazz, melodia italiana e un pizzico di Brasile. Tornato in Italia (era l'epoca dei night club con musica dal vivo) approdò ben presto nei luoghi canonici (Bussola Domani, il Charlie Max di Milano, il Rosso e Nero di Napoli).
A quell'epoca i "nomi" non facevano la suonatina di un'oretta e via andare; suonavano, per contratto, per tutta la serata; senza soste. Fu al "Rosso e Nero" che scoprii le eccezionali qualità musicali di Bruno Martino: quando, a turno, i suoi suonatori andavano a fumarsi una sigaretta o a bere qualcosa, lui li sostituiva tutti, uno per uno, non importa quale strumento suonassero, e nessuno si accorgeva di nulla...
Una sera mancò il suo vocalist... e si scoprì Bruno Martino cantante. Il suonatore era già notissimo, non tanto fra il grande pubblico, quanto fra i grandi musicisti. E' noto il grande apprezzamento per Bruno Martino di Gato Barbieri, di Astrud Gilberto, di Tom Jobim, e di tantissimi altri musicisti...
Fra una serata e l'altra, Martino si rivelò come il più grande compositore di "musica americana" made in Italy (Estate, E la chiamano estate, Cos'hai trovato in lui...) Trovò anche il tempo di introdurre l'uso intensivo, nei piccoli complessi, del sintetizzatore, che usò non come pessimo surrogato di altri strumenti, ma come splendido strumento musicale "a se stante", ricavandone effetti fantastici.
E' soprattutto per farvi godere di questa innovazione che oggi vi proponiamo il seguente brano:
Bruno Martino - Smoke gets in your eyes
Download bruno_martino_smoke_gets_in_your_eyes.R.mp3
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