...ubi Ezio Mauro, Tafanus cessat... e tuttavia vogliamo fare qualche considerazione, a freddo, complementare allo splendido articolo di Ezio Mauro di ieri, su quanto è successo in questo week-end referendario, iniziando proprio dal meccanismo referendario stesso.
Tutti hanno gioito, dicendo che l'istituto referendario non è morto, perchè per la prima volta, dopo 12 anni, si è raggiunto il quorum; non è così: il referendum così com'è per le leggi ordinarire, cioè col quorum, è morto e sepolto. Lo hanno ucciso gli abusi che ne hanno fatto negli anni Pannella & soci (indimenticabili i venti quesiti referendari sul sesso degli angeli, presentati tutti insieme), e la scoperta dell'acqua tiepida, cioè dell'uso immorale che ormai viene fatto, da chiunque, dell'astensionismo fisiologico. Ormai questo meccanismo è supercollaudato: chiunque voglia far fallire un referendum con quorum, non deve far altro che associare al voto della propria parte politica i trenta punti di astensionismo fisiologico, ed il gioco è fatto...
...una delle prime riforme da fare è quindi quella di abolire il quorum. Questa volta, paradossalmente, il quorum è stato raggiunto PROPRIO PERCHE' il quorum non c'era; nonostante la difficoltà dei quesiti, ed il fatto che siamo quasi a luglio, il quorum è stato largamente superato; ciascuna delle due parti sapeva di poter contare solo sui propri voti: in queste condizioni, chi vuole vincere DEVE andare a votare...
...questo referendum ha confermato che non è sufficiente l'insulto preventivo per portare il voto degli italiani dalla propria parte. Prima delle politiche, c'è stato il mantra berlusconiano del "chi vota a sinistra coglione è, è...": non ha funzionato. Prima di questo referendum, c'è stato il mantra degli "indegni": ha funzionato ancora meno...
...questo giro infinito di consultazioni ha dimostrato la assoluta incapacità di perdere e la assoluta inadeguatezza di questa destra: sondaggi fasulli venduti come buoni, assoluta mancanza di rispetto per le già deboli leggi sulla comunicazione, insulti ad avversari ed alleati non perfettamente allineati, ai Presidenti emeriti, ai senatori a vita, ricontiamo.com, e via discorrendo...
...ma il massimo dello squallore è stato toccato in questi giorni: non appena è iniziato l'arrivo dei primi risultati, la Lega ha mandato a Rai Tre un poveraccio di cui non ricordo il nome, che ha iniziato a straparlare di exit-poll inaffidabili (la conduttrice ha impiegato dieci minuti a spiegargli che non c'erano exit-polls, ma solo dati dello spoglio e proiezioni); niente da fare; a metà scrutinio, non un divario che superava i 20 punti, il leghista non poteva commentare, perchè i dati erano molto incerti. Qualche sera prima, il Calderolo si era prodotto in una splendida manifestazione di ignoranza, dimostrando di non sapere che la Costituente del '46/48 coincideva con le assemblee legislative...
...nel frattempo il piduista Cicchitto iniziava a parlare di non meglio identificate irregolarità in un seggio: qualcuno avrebbe dovuto spiegargli che 700/800 voti, anche se fossero stati TUTTI a favore del si, non avrebbero potuto colmare il gap, che era di circa 10 milioni di voti!!!...
......intanto, in ordine sparso, assistevo alle seguenti amenità:
-1) La Russa spiegava, con un conteggio approssimativo, che avendo vinto il NO con metà circa dei voti espressi, i quali erano la metà circa degli aventi diritto, il NO aveva finito col prevalere nonostante rappresentasse la volontà di un solo italiano su 4, mentre secondo lui 3 su 4 volevano il si... nessun cronista ha spiegato a La Russa che solo il 38% del 54% degli italiani si era scomodato, ed era uscito di casa per rispondere agli ordini del Cav. e del Bossi (mal contati, solo un italiano su cinque...)
-2) l'ex meccanico Alitalia, nonchè ex ministro delle Riforme del Berlusconi Uno, tale speroni (quello che portava giacche da cameriere di piano-bar, ed orrendi cravattini filiformi di cuoio) , spiegava che gli italiani fanno schifo e che l'Italia fa schifo...
-3) la parola d'ordine arrivata da Via Bellerio era che aveva votato si l'Italia produttiva, no quella parassita; nessuno aveva ancora provveduto a spiegar loro che il SI aveva vinto solo nel Veneto tranne Venezia e Rovigo, e nella Lombardia senza Milano, cioè senza la Lombardia; insomma, la Padania operosa si era ridotta ad una sorta di Lombardo-Veneto senza Venezia e senza Milano...
-4) il Cipria ha taciuto a lungo, e quando ha rotto il silenzio è stato per dire che gli italiani "avevano sprecato una grande occasione". Meglio sarebbe stato se il Cipria non avesse rotto il silenzio, perchè noi, nel frattempo, ci eravamo già fatti una ragione di questa occasione perduta; insomma, come dire, eravamo rassegnati, ed il Cipria ha riaperto in noi una ferita ormai rimarginata...
Si rassegnino, i Riformatori.. noi Conservatori abbiamo vinto, e per qualche decennio di Grandi Riforme Epocali studiate fra Arcore, Chignolo Po e Lorenzago non sentiremo più parlare.
ITALIA, FORZA!!! ...'NCULO, VAFFA...
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