…si sarebbe potuto fare prima; si poteva fare meglio…
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In questi giorni cadono esattamente 5 anni dai fattacci del G8 di Genova. Ieri notte, verso l’una, ho acceso la TV per beccare un TG, e su Rai Tre stava andando in onda un collage di riprese video dei giorni del G8 di Genova; senza commenti, senza tagli, senza montaggi. Alle 5 del mattino lo show non era ancora finito.
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Viene da chiedersi perché questi documenti, evidentemente disponibili da tempo, non siano mai stati mostrati in RAI, in ben cinque anni di governo del Cipria. Tutti abbiamo visto mille volte le foto di Giuliani che sta per fare una strage lanciando un estintore, nessuno ha mai visto cosa sia stata realmente Genova in quei giorni.
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Guardando questo sconvolgente documento, ho avuto una sconcertante sensazione, che proverò a trasmettervi, sicuro di beccarmi qualche ‘affanculo… ma lo faccio lo stesso. Dunque, ho avuto l’impressione che il “focus-point” di quelle giornate non sia stata la morte di Giuliani (per quanto dolorosa e superflua); in fondo, con tanta buona volontà, quella morte può essere anche inquadrata nell’inevitabile incidente nel quale si incorre quando si mandano allo sbaraglio carabinieri ragazzini, inadeguatamente preparati, senza esperienza, e con nessuna conoscenza della viabilità di Genova.
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Colpe gravi di valutazione, ma comunque “colpe”; quello che invece mi ha lasciato assolutamente scioccato, è stata la “matrice costante” di quelle giornate. Un susseguirsi di violenze continue, di umiliazioni, di inutili prove muscolari dei poliziotti, verso gente spesso inerme e con facce perbene. Ho visto pestaggi disumani di giovani che erano già inermi e massacrati per terra; in sei, sette a dare addosso in tutte le parti del corpo, coi famosi manganelli speciali e coi calci; ho visto un vice-questore (credo si chiamasse Manganelli… omen nomen) colpire a calci in faccia un ragazzo chiaramente svenuto; ho visto fermare e sbattere nei cellulari persone disarmate e pacifiche; ho visto una strada con un portico, sotto il quale ogni due metri c’era qualche ragazzo massacrato, steso per terra; ho sentito cellulari che invocavano per mezz’ora soccorsi medici per un ragazzo insanguinato e privo di sensi, che non si capiva se fosse vivo o morto.
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Non ho visto (e ne solo felice… ho i miei limiti) scene della Diaz o di Bolzaneto; non ho visto, e mi chiedo perché, i famosi black-blocs, dei quali nessuno è stato fermato o caricato. Ecco, ritorna la domanda, la solita domanda di sempre: perché è successo? Ed inoltre: come ci facevano a Genova, nella sede operativa della Questura, gli onorevoli post-fascisti Fini ed Ascierto? Hanno detto che erano lì per “portare solidarietà”… ma quanta ne hanno portata, per aver avuto bisogno di tutte quelle ore?
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Last but not least: perché abbiamo dovuto aspettare 5 anni per vedere queste immagini? E perché alle cinque di notte?
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Ora sembra che il tutto si avvii verso la prescrizione, come era inevitabile che accadesse con le leggi-porcata ad personam volute dal nano pittato. Criminali e seviziatori la faranno franca, e noi siamo qui a chiederci, ancora una volta, se e quando diventeremo un paese occidentale.
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