I furbetti, un anno dopo
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di Stefano Livadiotti e Vittorio Malagutti – L’Espresso
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Fazio ha ancora l'auto blu e un ufficio galattico[….] Un anno fa, proprio a metà luglio, la banda dei furbetti sembrava a un passo dalla meta. Gianpiero Fiorani con la benedizione del governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, era lanciato alla conquista di Antonveneta. L'Unipol guidata da Gianni Consorte era pronta all'Opa su Bnl. Ricucci, forte di una quota del 20 per cento, guardava dall'alto in basso tutti gli altri soci del 'Corriere', Mediobanca e Fiat comprese. Dietro di loro una scia di amici e sodali con in prima fila il finanziere bresciano Chicco Gnutti e l'allora presidente di Confcommercio, Sergio Billè. Di lì a poco suonò il rompete le righe. Le indagini dei pm, le dimissioni a raffica, il carcere per alcuni (Ricucci, Fiorani e il suo braccio destro Gianfranco Boni), per tutti l'addio forzato a ogni ambizione di potere. Un anno, però, non è passato invano. Per mesi sottotraccia, schiacciati dall'incalzare delle inchieste giudiziarie, adesso i furbetti cominciano a riorganizzarsi. In ordine sparso, con strategie differenti l'uno dall'altro, pensano al futuro.
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Come passa per esempio le giornate l'ex governatore, quello che fu il regista numero uno dei furbetti? La sveglia di Mario Pasquini, autista della Banca d'Italia, squilla ora un po' più tardi di un anno fa, visto che il suo (tuttora) capo se la prende più comoda. Quasi mai Fazio arriva prima delle 9 e 30 del mattino nel nuovo ufficio tutto marmi e stucchi a villa Huffer (sempre in via Nazionale): ascensore personale e due stanze con bagno privato. In tutto, circa 200 metri quadrati, ricavati, secondo voci di corridoio, anche dalla soppressione della sala riunioni degli archivisti dell'Istituto. Lo Stregone di Alvito (copyright Diego Della Valle) ne dispone in base a una delibera approvata alla fine dello scorso dicembre dal consiglio superiore di Bankitalia (13 componenti, con ancora una salda maggioranza fazista), che gli ha consentito di tenere con se anche la storica segretaria Maria Antonietta Martini, detta la zarina. La decisione non è passata inosservata: la Procura di Roma ha aperto un fascicolo e un'istruttoria è stata avviata dai magistrati della Corte dei Conti. Pare che lo stesso governatore Mario Draghi, nella seduta del consiglio di fine giugno, non abbia fatto granché per nascondere il suo disappunto per la situazione ereditata.
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Indagato dalla Procura di Milano per aggiotaggio e da quella di Roma per abuso di atti d'ufficio, Fazio riceve pochissimo. Prima delle elezioni lo andavano a trovare i parlamentari amici, come Luigi Grillo e Ivo Tarolli, che cercavano di convincerlo a candidarsi. Oggi, oltre naturalmente al legale Franco Coppi, a via Nazionale si affacciano solo l'ex fidatissimo segretario particolare del direttorio (carica abolita da Draghi) Angelo De Mattia (ormai sull'orlo della pensione), l'ex direttore della Vigilanza Francesco Maria Frasca e il membro anziano del consiglio superiore Paolo Emilio Ferreri.
.Tutto casa e chiesa, il pio ex governatore, che nell'estate dei furbetti si lasciava nottetempo baciare telefonicamente in fronte dall'allora banchiere emergente Fiorani, ha mantenuto l'abitudine ai weekend nel paesello natìo di Alvito, che raggiunge con l'auto blu e quella di scorta (la cui assegnazione non dipende dalla Banca d'Italia, ma dal prefetto). È li che, martedì 6 giugno, in occasione della festa del patrono San Valerio Martire, è stato raggiunto dal cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della congregazione per i vescovi. Alcuni ne hanno trovato la conferma a una voce che voleva Fazio candidato (in alternativa all'ex governatore della Bundesbank, Hans Tietmeyer) al vertice dello Ior, la banca vaticana che amministra un patrimonio dell'ordine dei 5 miliardi e dove nell'estate del 1989 Angelo Caloia ha preso il posto di Paul Marcinkus. Ma i boatos, forse messi in giro ad arte per destabilizzare il vertice dell'Istituto (che dopo tre conferme nell'incarico era in fase di prorogatio), hanno avuto vita breve: nei giorni scorsi, dopo un colloquio di un'ora e mezzo con il Papa, Caloia, ha avuto un nuovo mandato. E Fazio continuerà a passare il tempo studiando i faldoni dei processi [….]
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...non è magnifico? voglio dire... il fatto che la mattina Fazio si alzi, vada in un ufficio di 200 metri quadri, che abbia personale, che impegni risorse nostre... per fare cosa? nessuno lo sa di preciso... poi, dopo una settimana di intenso riposo, sale sull'auto blu con autista, seguito da un'auto di scorta, e va in quel di Alvito, dove probabilmente sentirà quattro messe, e forse farà anche un salto al Bar dello Sport, per una partita a scopone (o più probabilmente a rubamazzetto), coi maggiorenti del paese, e forse anche col fido senatore Luigi Grillo...
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