Milano, piano Moratti contro gli stupri - "Allarmi ai semafori contro gli aggressori" - Il comune parte civile nei processi per violenza - Arrivano altri cento agenti, bus navetta e un ufficio per le vittime
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Milano, piano Moratti contro gli stupri - "Allarmi ai semafori contro gli aggressori" - Il comune parte civile nei processi per violenza - Arrivano altri cento agenti, bus navetta e un ufficio per le vittime
Scritto il 31 agosto 2006 alle 12:33 nella Politica | Permalink | Commenti (15)
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“Caro Antonio, però un tuo commentino sulla vicenda dei due giornalisti costretti a "convertirsi" all'Islam con il mitra puntato sulla faccia lo devi scrivere: è di un tragicomico colossale. Con tanto di "tiè!" dopo il rilascio... Saluti da Stefano.”
Questa la notizia, tratta da Repubblica:
Sono stati rilasciati i due giornalisti della Fox News rapiti a Gaza il 14 agosto scorso dalle sedicenti Brigate della santa jihad, un gruppo finora sconosciuto. I reporter sono in buone condizioni di salute. Subito dopo la liberazione sono stati, a quanto pare da soli, al Beach Hotel di Città di Gaza. Poi hanno incontrato il premier palestinese Ismail Haniyeh […] A liberazione avvenuta Steve Centanni ha però spiegato che lui e il collega sono stati costretti alla conversione sotto la minaccia della forza. "Ho il massimo rispetto per l'Islam - ha detto il giornalista americano - ma è qualcosa che abbiamo sentito di dover fare perché loro erano armati e noi volevamo uscire da quell'inferno". I due erano stati mostrati separatamente, seduti con le gambe incrociate, mentre leggevano un documento che conteneva la dichiarazione di conversione all'Islam. Nel video i due reporter indossavano lunghi abiti musulmani […]
Caro Stefano, che dire? Sono contento per la liberazione dei due giornalisti, anche (anzi, specialmente) perché ottenuta col pagamento di una valigetta di banconote da “monopoli”… come spenderanno, in futuro, questa “conversione” ad Allah, i rapitori?
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…io, da ateo, godo del privilegio di avere un rapporto piuttosto disincantanto con queste problematiche. Però ho voluto immedesimarmi nei due giornalisti. Ho provato ad immaginare: metti che un giorno tu sia inviato al Meeting di Comunione & Ristorazione, e venga rapito da Cesana o, peggio, da Formigoni… metti che per la tua liberazione ti chiedano la conversione a CL; metti che ti chiedano di rinnegare tua figlia, che vive nel peccato, more uxorio, senza essere sposata; metti che ti pongano, fra le pene afflittive accessorie, la frequentazione di Don Baget Bozzo, la frequentazione della Scuola di Comunicazione diretta da Antonio Socci, l’obbligo di ascoltare non meno di sei comizi all’anno del ciellino di complemento Berlusconi, e magari di saltellare gridando “chi non salta comunista è… ,è…”
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Ecco, se tutto questo dovesse verificarsi, credo che troverei un barlume di lucidità, e sceglierei, con pragmatica vigliaccheria, il male minore: la morte…
Scritto il 28 agosto 2006 alle 00:14 nella Satira | Permalink | Commenti (5)
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…in ricordo di un simbolo: Lale Andersen
…nella Posta del 25 Agosto, Marcella ci invia queste righe, che meritano di essere riprese:
….oggi parlando di guerra con un amico speciale, ci siamo ritrovati a chiacchierare di quello che era di fatto la vita dei ragazzi che vissero in prima persona la guerra 1940/45, di tutti i ragazzi: quelli che attaccavano, così come quelli che si difendevano; quelli che erano amici e quelli che erano nemici, tutti uniti, malgrado le differenze ideologiche e culturali a volte incolmabili, dalla meravigliosa forza della gioventù. Erano ragazzi di 18, 20 anni imbevuti di propaganda di paura e d'odio mandati ad ammazzare e a farsi ammazzare, con una voglia matta, invece, di vivere e di amare.
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E come ci hanno raccontato con mano a volte lieve e a volte inesorabile, nonni, zii, padri e anche scrittori, persino in quel tempo "di morire", c'era spazio per la forza "di vivere" della gioventù... o meglio, la gioventù, la forza della vita, riusciva a farsi largo tra gli orrori e a ritagliarsi spazi, brandelli di vita. Non c'erano televisioni e cellulari, allora, per avere e dare notizie ai propri cari: una lettera era un vero miracolo, anche se vecchia di mesi, e bastava una radio, una dedica e una canzone di propaganda, - note sussurrate nel buio dell'oscuramento o del quartier generale-, per non dimenticare di esserci, di essere ancora vivi e sperare che quell'incubo sarebbe finito prima o poi per tornare a casa sani e salvi.
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Poi, accadde qualcosa. Accadde per caso, alle ore 22 del 10 febbraio 1942, a Belgrado, nella cabina di trasmissione di una radio, la "Soldatensender", allestita da un ufficiale tedesco, Richard Kistenmacher, un musicologo che veniva da radio Vienna e che prima di partire per Belgrado, appunto, aveva preso con sé alcune casse di vecchi dischi di musica leggera, valzer, mazurka, obbedendo all'ufficio di propaganda nazista che voleva "tirare sù il morale delle truppe" in quel momento critico.
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La giovane Italia fascista cantava "Ti saluto e vado in Abissinia", cantava gli splendori - passati..- di Roma, 230.000 giovani destinati a perdersi nei ghiacci dell'inverno russo cantavano "vado vinco e torno..."; i giovani nazisti cantavano della bellezza della vita da marinaio e andavano alla carica, imprigionati nelle Panzerdivisionen con nelle orecchie le Walkirie di wagneriana memoria; giovani inglesi ed americani cantavano che c'era ancora un lungo giorno per raggiungere Tipperary: tutti cantavano di guerra, di patria, di eroismi... ma poi, da quella famosa sera tutto cambiò.
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Bastò la copia di un disco uscito qualche anno prima senza successo, nascosta in una delle casse recuperate da Kistenmacher, una voce per certi aspetti sgradevole, roca, stanca, ma in cui si rifletteva tutta la disperazione latente di quella moltitudine mandata allo sbaraglio, per annullare, almeno nell'esiguo spazio della durata di una canzone, l'inganno ideologico che si era abbattuto sulla vita di centinaia di migliaia, di milioni di giovani.
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Alle 22 di quella sera, un disco viene scelto per via del titolo- un nome di donna-, che pare bene augurante e per la prima volta quella lenta marcetta s'irradia per l'etere, e data la potenza degli emettitori della Soldatensender, raggiunge perfino gli angoli più remoti di tutta l'Europa. " Wie einst... Lilì... Marleene" canta la voce sensuale di Lale Andersen, "Come una volta... mio amore", intendono i milioni di giovani stanchi ad di qua e al di là dei fronti, sulle navi, sugli aerei, nelle caserme nei campi di battaglia e pensano a chi li aspetta, lontano...
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Dal giorno dopo tutti canticchiano la marcetta, che di marziale ha solo l'andamento in due tempi, i soldati tedeschi la richiedono alla Soldatensender, giorno dopo giorno "pretendono" che diventi l'appuntamento fisso delle dieci di sera, poi non basta più neanche così: la richiedono a tutte le ore del giorno, e non solo i tedeschi, infine la radio non serve più perché la cantano tutti, tanto che Goebbels, capo dell'ufficio di propaganda nazista, decide di vietarla perché per gli eroi ariani erano più consone "canzoni più marziali e non piene di sospiri e fidanzate in attesa", ma ormai il mito era nato.
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La povera Lale Andersen, travolta da un successo sconvolgente, viene anche perseguitata dal regime per via di amici ebrei musicisti svizzeri, ed interdetta dalle scene per 9 mesi: ne è così scossa da tentare persino un suicidio che per fortuna non le riesce; riceve montagne di lettere da tutti i campi di battaglia, sono tutti innamorati: se non di lei - che non certo brillava per avvenenza -, dalla sua voce, dal pathos che riesce a ricreare, dal dono di un sogno d'amore che ridà speranza là, dove c'è solo deserto anche morale.
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Scrive Guido Gerosa: "Quella voce diventò una timida poesia erotica, curiosa per l'epoca, una inconsueta dolcezza nella descrizione dell'amore". Il testo di "Lilì Marleene" era piuttosto banale, ma quella voce! Quella voce fu capace di annullare il fragore delle armi, l'altisonanza degli slogan, l'arroganza delle sfilate ridondanti di tacchi battuti, svastiche e chiome ariane al vento! Al tocco leggero del canto, spogliati dagli orpelli ideologici, tutti i soldati tornavano ad essere quello che erano davvero nel profondo: solo uomini, come migliaia di altri, attorno alla radio a passarsi l'unica sigaretta in silenzio e a sognare...
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Lale Andersen, costretta a cantare canzoni e a recitare in film di propaganda per evitare il Lager, confinata in una remota isola del nord dal regime che non le perdonò di aver conquistato il mondo in luogo del Fuherer, addirittura imprigionata dagli alleati di Norimberga, - che la accusarono di collaborazionismo -, ma poi, per fortuna, prosciolta, conobbe tempi migliori dopo la guerra. Era nata a Bremenhafen, il 23 marzo del 1905 e fino al 1967, anno in cui compì l'ultimo tour di concerti, fu attiva nello spettacolo vincendo persino due dischi d'oro. Morì a Vienna nel 1972, il 29 di agosto ma riposa nella sua isola battuta dai venti e dal mare del nord.
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Pare che la sua voce abbia dato vita a Lilì per ben 600.000 volte e che fu ascoltata da almeno 200 milioni di persone, la sua canzone fu tradotta in ben 42 lingue e si calcola che sia stata cantata da almeno 9 miliardi di persone nel corso di 5 generazioni... Vogliamo ricordarla ?
Marcella
…avevamo risposto a Marcella:
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…”e come potremmo dire di no a questa richiesta? Lili Marleene, Lale Andersen, Marlene Dietrich: nomi, voci, canzoni che hanno segnato un’epoca storica, nel bene e nel male. Nomi, voci, canzoni che evocano morte, speranza, odio, amore… tutto quanto può rendere una vita degna di essere vissuta, sia quando questi ragazzi credevano fermamente che ce l’avrebbero fatta, sia quando, presi dalla disperazione, pensavano che quella sera stavano ascoltando la loro ultima Lili Marleene”…
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Lale Andersen merita un ricordo particolare non già per il pregio “musicale” della sua incisione (ce ne sono state, in seguito, di migliori), ma per il suo enorme valore storico. Raccolgo il tuo invito a ricordarla, ma anche se l’anniversario della sua morte è il 29 di agosto, il Tafanus la commemorerà in anticipo, dedicando all’evento la rubrica musicale di domenica 27, perché la domenica è il giorno in cui i lettori del blog sono abituati a veder trattato l’argomento “musica”, e perché di domenica è sperabile che tutti abbiano più tempo per meditare su quegli anni. Non ci sarà una nota biografica scritta da me sulla Andersen , perché niente potrei aggiungere a quanto magistralmente scritto Da Marcella nella sua lettera, ma spero di essere riuscito a riservare qualche lieta sorpresa in termini “musicofili” ed “iconografici”.
Auf Wiedersehen… Tafanus
Download lale_andersen_lili_marlene_1939.mp3 (Versione originale in tedesco)
Download marlene_dietrich_lili_marleen_english.mp3 (Versione in Inglese)
Download marlene_dietrich_lili_marlen_deutschlive.mp3 (Versione live in tedesco)
Download milly_lili_marlene.MP3 (Versione italiana di Milly)
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Vor der Kaserne - Vor dem großen Tor - Stand eine Laterne - Und steht sie noch davor
So woll'n wir uns da wieder seh'n - Bei der Laterne wollen wir steh'n - Wie einst Lili Marleen,
Wie einst Lili Marleen.
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Unsere beide Schatten - Sah'n wie einer aus -Daß wir so lieb uns hatten -Das sah man gleich daraus
Und alle Leute soll'n es seh'n - Wenn wir bei der Laterne steh'n - Wie einst Lili Marleen,
Wie einst Lili Marleen.
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Schon rief der Posten, Sie blasen Zapfenstreich - Das kann drei Tage kosten - Kam'rad, ich komm sogleich - Da sagten wir auf Wiedersehen - Wie gerne wollt ich mit dir geh'n –
Wie einst Lili Marleen, -Wie einst Lili Marleen.
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Deine Schritte kennt sie, - Deinen zieren Gang - Alle Abend brennt sie, - Doch mich vergaß sie lang
Und sollte mir ein Leids gescheh'n - Wer wird bei der Laterne stehen - Mit dir Lili Marleen,
Mit dir Lili Marleen?
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Aus dem stillen Raume, - Aus der Erde Grund - Hebt mich wie im Traume - Dein verliebter Mund
Wenn sich die späten Nebel drehn - Werd' ich bei der Laterne steh'n - Wie einst Lili Marleen,
Wie einst Lili Marleen.
Tutte le sere - sotto quel fanal - presso la caserma - ti stavo ad aspettar. - Anche stasera aspetterò,
e tutto il mondo scorderò - con te Lili Marleen, - con te Lili Marleen.
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O trombettier - stasera non suonar, - una volta ancora - la voglio salutar. - Addio piccina, dolce amor, - ti porterò per sempre in cor - con te Lili Marleen, - con te Lili Marleen.
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Prendi una rosa da tener sul cuor, legala col filo dei tuoi capelli d'or. Forse domani piangerai,
ma dopo tu sorriderai. A chi Lili Marleen? A chi Lili Marleen?
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Quando nel fango debbo camminar sotto il mio bottino mi sento vacillar. Che cosa mai sarà di me?
Ma poi sorrido e penso a te con te Lili Marleen, con te Lili Marleen.
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Se chiudo gli occhi il viso tuo m'appar, - come quella sera nel cerchio del fanal. Tutte le notti sogno allor di ritornar, di riposar, con te Lili Marleen, con te Lili Marleen.
LE FOTO
-1) Cimitero di guerra(non importa la nazionalità...)
-2) Lale Andersen
-3) Langeoog, monumento a Lale Andersen
-4) Marlene Dietrich
-5) Mucchio di morti in trincea - II Guerra Mondiale
-6) Strage di Cana, Libano: la disperazione di un padre
Scritto il 27 agosto 2006 alle 08:00 nella Musica, Perle Musicali | Permalink | Commenti (8)
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Scritto il 27 agosto 2006 alle 07:00 | Permalink | Commenti (6)
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di Luca Domenichini – L’Espresso
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Quaranta milioni tra stipendi e consulenze. Busta paga media di 5.000 euro. Ecco i conti della società Stretto di Messina, nata per l'opera bocciata dal centrosinistra. Il Ponte scompare, restano i conti da pagare: 19 milioni di euro spesi per il costo del personale, 4 milioni per i gettoni di presenza degli amministratori e poi 17 milioni di euro per le consulenze e inserite nel bilancio sotto la voce: 'Prestazioni professionali di terzi'. Quaranta milioni tondi tondi ad appesantire i bilanci della società Stretto di Messina, concessionaria del Tesoro per la costruzione del ponte più lungo. Un'opera che tutti vedono ormai lontana, sepolta nel dimenticatoio dal programma dell'Unione e dalle voragini nei conti dei Lavori pubblici. Eppure Scilla e Cariddi continuano a divorare fondi con omerica voracità.
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Nei quattro anni del sogno ingegneristico, dipendenti e spese sono saliti alle stelle: da 29 impiegati e 7 dirigenti del 2002 si è passati agli 85 del 2005, di cui 13 manager. Per non parlare delle bollette: luce, acqua, gas, telefoni, i buoni pasto, l'assicurazione e la manutenzione degli uffici: triplicate, decollando da 3,5 milioni a 10,7 milioni. Fin qui si potrebbe trattare di costi fisiologici. Ma poi addentrandosi nei bilanci si scoprono voci sorprendenti. Ad esempio i 258 mila euro nel 2004 per 'lo studio di fattibilità di un nuovo sistema informativo integrato aziendale': certo, il Ponte nasceva come un'opera titanica, ma mezzo miliardo di vecchie lire per studiare un sistema informatico paiono veramente troppi. E poi il capitolo più evanescente, che ha alimentato calendari e tomi rilegati spediti come cadeaux in tutta Italia: tre milioni di euro volatilizzati in 'pubblicità e propaganda'. (…caspita… si vede che avevavo già i biglietti in prevendita…)
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Insomma, manica larga sugli affari dello Stretto. Con stipendi che crescevano più dei pilastri di cemento mai piantati. Soltanto nel 2002 la società Stretto di Messina, controllata da Fintecna, Rfi, Anas, Regione Calabria e Regione Sicilia, ha speso poco più di due milioni di euro finiti nelle buste-paga dei dipendenti. In media, di tremila e 104 euro al mese pro capite. Niente male. Ma l'anno dopo si è fatto di meglio: 4mila e 263 euro al mese. Sempre più in alto. Nel 2005 in piena ondata di progetti della coppia Berlusconi-Lunardi, il salario medio è arrivato a sfiorare quota cinquemila: quattromila e 901 euro mensili. Con una spesa per il personale che ha superato i 19 milioni di euro complessivi.
Adesso, oltre a far fronte ai costi, bisogna soprattutto decidere la strada per il futuro. Che destino avrà la società dopo il tramonto del progetto che doveva unire Calabria e Sicilia con un'unica campata su cui far transitare treni, auto e camion? […]
Quello che resta, per il momento, sono i conti da pagare per lo Stato. Come i quattro milioni e mezzo di 'Emolumenti e gettoni di presenza per gli amministratori', passati dai 526 mila del 2002 a 1,1 milioni del 2003, 1,3 milioni del 2004 e 1,5 milioni del 2005. Una bella spesa, lievitata con vari pretesti. La relazione di bilancio 2003, per giustificare il primo aumento di questa voce, recitava: "L'incremento rispetto all'esercizio 2002 è determinato dall'adeguamento degli emolumenti agli amministratori a quanto deliberato dall'azienda il 28 aprile 2003. Nonché dal contributo provvisorio richiesto dal ministero dell'Ambiente per l'esame del progetto preliminare del Ponte sullo Stretto". Un esame per il quale "è stata istituita una apposita commissione speciale, in seno al ministero, per euro migliaia 1000". Cioè, un altro milione di euro per un contributo ambientale. Che al verde rischia di lasciare solo le casse pubbliche.
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…e poi dicono che il governo Berlusconi non ha creato occupazione di qualità…
Scritto il 26 agosto 2006 alle 20:29 | Permalink | Commenti (3)
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…oggi il mondo che ruota attorno al Tafanus mi ha fatto uno splendido regalo… me lo avevano promesso, e lo hanno fatto: sono passati a trovarmia a casa mia; ci siamo abbracciati con affetto e senza imbarazzo, come se ci conoscessimo da una vita; abbiamo pranzato insieme, abbiamo cazzeggiato piacevolmente per alcune ore, poi, ahimè, sono ripartiti, ma so che li rivedrò presto…
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…una splendida famiglia, alla quale dico grazie di cuore. Nel frattempo so che attraverso la comune frequentazione del blog questa estate sono nate o si sono consolidate altre splendide amicizie… gente che si scambia visite senza mai essersi incontrata prima, e la cosa stupenda è che funziona… Voglio dire, prima di incontrarsi nessuno si chiede se l’altro sia ricco o povero, terrone o “patano”, bello o brutto, bianco o nero…
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…si sono conosciuti attraverso lo scambio di idee, e la cosa sembra avere funzionato. Io personalmente sono felicissimo delle esperienze fatte fin qui, mi auguro di farne delle altre, e lo auguro anche agli altri amici… as simple as that…
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P.S.: vi allego una foto di pessima qualità della bella famiglia che è venuta a trovarmi oggi, ma non vi dirò i loro nomi, così potrete cavarvi il gusto di provare ad indovinare. Mi scuso per la qualità della foto, ma la mia macchinetta digitale proviene dai punti della Esso…
Scritto il 26 agosto 2006 alle 20:00 | Permalink | Commenti (5)
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RIMINI - "Secondo noi l'Italia deve essere cattolica e degli italiani. La sinistra pensa invece a un'Italia plurietnica". E' un Silvio Berlusconi scatenato e "condannato a restare in politica", quello che si è presentato al Meeting di Rimini. Un appuntamento che segna il rientro nella scena pubblica dell'ex premier dopo la lunga vacanza in Sardegna.
Leccaculos: The new generation: Il Cavaliere è stato accolto dai cori da stadio del popolo ciellino che urla "Silvio, Silvio". Gli uomini del servizio di sicurezza hanno faticato non poco per contenere l'entusiasmo della folla. Al suo ingresso l'euforia era tale che è anche caduta una transenna di uno dei laghetti del cortile della Fiera: alcune persone sono finite in acqua. L'ingresso di Berlusconi è stato salutato da trombe e cori da stadio e dall'immancabile "Chi non salta comunista é!". E il tormentone dei mondiali di calcio in Germania: po-po-poooo.
…"se un cittadino paga un terzo del suo guadagno per i servizi dello Stato, allora queste tasse sono giuste. Se, invece, superano il 33% e il cittadino vede che la qualità dei servizi offerti diminuisce, allora tende a non pagare le tasse". …lo ha ridetto!!!… […]
Eia Eia, alalà! Ponte di Messina. "La sinistra non riuscirà a bloccare la realizzazione del ponte sullo Stretto che consentirà alla Sicilia di essere territorio italiano al 100%", ha sottolineato l'ex premier spiegando che "in caso di cancellazione dell'opera dovrebbero essere pagate penali così alte da convincere il governo di sinistra a proseguire l'opera". …si era cautelato, ma la prenderà ugualmente in quel posto…
Sanpaolo e Intesa. Quanto all'annunciata fusione fra Sanpaolo e Intesa il Cavaliere dice: "E' un'ottima cosa perché darà finalmente all'Italia una banca capace di confrontarsi con le altre banche europee". …ma come, se appena ieri l’amico “Tempo” ha titolato “Prodi si è fatto la banca…”
[…] La missione in Libano ed Hezbollah. Il contingente italiano da inviare dovrà essere formato "da mille-milleduecento soldati e non da tremila soldati" (…siamo mica in Iraq…) come si era ipotizzato in un primo momento, sostiene il leader della Cdl. Per quanto riguarda il compito della forza di Pace, Berlusconi non ha dubbi: "Devono disarmare Hezbollah. Io non credo che senza il disarmo delle milizie Hezbollah si possa risolvere alcunché". (…la smentita dell’ONU è arrivata in serata, puntuale come la cometa: “Non tocca all’ONU disarmare gli Hezbollah”)!
I capelli. Sfruttando una battuta sui capelli per spiegare uno dei passaggi del suo discorso al Meeting di Comunione e Liberazione, dopo essere stato su questo tema incalzato dal moderatore Oscar Giannino, Berlusconi si è alzato dalla sedia, si è girato di spalle ed ha mostrato il risultato del suo trapianto di capelli. La cosa ha provocato una vera e propria ovazione in platea.
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...il cabarettista, lasciato al suo destino il generone della Costa Smeralda, è di nuovo fra noi, al circo di Comunione & Ristorazione...
Don Giussani e il destino del Cavaliere. Berlusconi non ha deluso le aspettative. Ai ciellini ha detto che il comunismo "è ancora un pericolo non scongiurato", e di essere "condannato a continuare e ad andare avanti anche per un fatto di orgoglio e storia personale. La metà del Paese mi detesta, l'altra metà mi sostiene e forse mi ama". Poi, 'chiamando' l'applauso evoca Don Giussani: "Lui mi disse che il destino mi aveva fatto diventare l'uomo della provvidenza" […]
Scritto il 26 agosto 2006 alle 00:43 nella Politica | Permalink | Commenti (81)
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Scritto il 25 agosto 2006 alle 09:00 nella Media | Permalink | Commenti (0)
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...gli USA hanno appena dato l'OK per la vendita della pillola del giorno dopo come farmaco da banco. Solo per le minorenni sarà necessaria la ricetta, che peraltro i medici non potranno negare...
...quindi il paese dei Teo-cons alla Bush (sottoclasse "cristiani rinati") alla fine ha dovuto cedere al progresso... ora, a combattere contro i mulini a vento, nel "superiore mondo occidentale" rimangono solo fossili del paleozoico come il nostro centro-destra, guidati dal'ex autista di sciaraballi e di marce pro-Di Bella, tale Starace...
...un giorno, nei libri di storia, ci sarà scritto che Starace è stato Ministro della Sanità di questo paese (e i futuri studenti non ci potranno credere, ma poi, davanti a documentazione filmata, dovranno arrendersi)...
Scritto il 24 agosto 2006 alle 19:09 nella Scienza | Permalink | Commenti (11)
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…mi scrive Silvana una graditissima e-mail. Fra molte e gradite notizie, mi scrive anche a proposito del famoso “attentato sventato” dai bravissimi “Tony & George”, senza neanche muoversi dalle Barbados e dal ranch texano… insomma, prendere l’aereo, di questi tempi, può essere pericolosissimo… Silvana scrive:
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“…ti allego due chicche che ho trovato.... Dimmi se non abbiamo l'occhio lungo...”
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Silvana si riferisce ai molti dubbi che sul Tafanus erano stati avanzati sul fantastico attentato “quasi prontissimo”, organizzato da molti teen-agers e da alcuni “giovani adulti”, ma sventato dalla incredibile bravura di Tony & George. Bravura provvidenziale, soprattutto quando si pensi che il tutto succede a tre mesi dalle presidenziali… Il tutto può essere trovato sul sito, segnalato da Silvana, http://www.movisol.org/znews152.htm. Riporto la parte più divertente dello studio:
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19 AGOSTO 2006 – Il grave allarme terrorismo scattato a Londra il 10 agosto, che ha paralizzato gran parte del traffico aereo europeo e internazionale, non era giustificato. Lo spiega l’ex agente della CIA Larry C. Johnson con un articolo del 17 agosto su “Noquarter”, dove afferma tra l’altro: “Non sono emerse prove di sorta che i cospiratori avessero con sé un prototipo funzionante dell’ordigno che volevano portare a bordo dell’aereo”. Ci sono notizie stampa dal Pakistan secondo cui il pedinamento di uno dei cospiratori aveva rivelato che “i sospetti in Inghiterra avevano ottenuto almeno uno dei materiali per l’esplosivo, non lo avevano ancora preparato o mescolato”.
Johnson continua: “Lo ripetiamo, i cospiratori non avevano ancora preparato o mescolato il probabile esplosivo. Cosa ancor più importante, non disponevano di un prototipo di un carica esplosiva capace di superare le misure di controllo. A quanto si dice i cospiratori inglesi avevano perossido di idrogeno. Che impresa. Basta andare al negozio per acquistarlo. Il perossido di idrogeno non è un esplosivo, e non si può impiegare con facilità e sicurezza per farne dell’esplosivo. In secondo luogo non sono emerse prove sul fatto che il gruppo abbia effettivamente acquistato biglietti, o disponesse dei passaporti per salire a bordo di un aereo diretto negli USA. Come facevano a far saltare in aria aerei sui quali non potevano salire? Terzo, la polizia britannica cerca ancora alacremente le prove di cui ha bisogno per tenere quella gente in galera. Se il complotto era in fase tanto avanzata questo non costituirebbe affatto un problema. Se avessero avuto biglietti, passaporti ed esplosivi in mano allora si può dire ... allora si potrebbe parlare di gioco fatto”.
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Anche Thoms C. Green, sulla pubblicazione inglese “The Register”, commentava lo stesso giorno che “Esplosivi liquidi binari appartengono al repertorio sexy dei triller di Hollywood”. Per mescolare una quantità di TATP (triacetone triperossido, l’esplosivo che i sospetti terroristi avrebbero dovuto usare) occorre partire da un perossido di idrogeno nella giusta concentrazione, cosa molto rischiosa da ottenere. Poi arriva “la parte più spassosa”.
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“Prendi il tuo perossido d’idrogeno, l’acido solforico, nelle quantità precise che occorrono, e mettili nelle bottiglie dei drinks, per contrabbadarli come si deve sull’aereo ... Non dimenticare di portare diversi pacchi gel (meglio se raffreddatori in styrofoam, accuratamente mascherati con la scritta “alimenti deperibili”), un termometro, un grosso contenitore, una stecca per mescolare e un contagocce...
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“La cosa migliore è viaggiare in prima classe e ordinare Champagne. Il secchiello pieno di acqua gelata, che la compagnia aerea dovrebbe servirti, forse può andar bene, specialmente se hai portato quei pacchi gel ben freddi da aggiungere al ghiaccio, e gli isolatori di styrofoam (polistirolo espanso estruso), in modo da cominciare a cucinare senza che niente vada a fuoco...
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“Quando poi l’aereo sarà sopra l’oceano, molto discretamente devi portare il tutto nella toilette. Forse ti conviene fare più viaggi, in modo da evitare di attrarre l’attenzione. Adesso che hai tutto lì metti il contenitore della miscela di perossido e acetone nel bagno d’acqua gelata (il secchiello dello champagne), e comincia ad aggiungere l’acido, goccia a goccia, e al contempo mescola molto attentamente. La miscela comincerà a riscardarsi, e se si scalda molto otterrai un esplosivo troppo debole. Anzi, se si scalda troppo, provocherai un’esplosione prematura che forse basterà ad ammazzare solo te e nessun altro.
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“Poche ore dopo ... avrai una quantità di TATP con cui portare a termine la tua missione. A quel punto tutto ciò che avrai bisogno di fare è lasciar asciugare il tutto per un’oretta o due”.
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“…sull’argomento, la newsletter “Strategic Alert dell’EIR” aveva commentato a caldo: “Il 10 agosto le autorità britanniche hanno annunciato l'arresto di 24 sospetti che avrebbero pianificato di far esplodere in volo diversi aerei di linea diretti negli Stati Uniti. ... Mentre sembra vera l'esistenza di una o più cellule terroristiche, l'operazione con cui è stato sventato il complotto presenta qualche anomalia, a cominciare dal momento in cui sono stati decisi gli arresti e il relativo chiasso massmediale. L'indagine sulla cellula britannico-pakistana procedeva da oltre un anno, e cioè dalle bombe della metropolitana di Londra del 7 luglio 2005. L'indagine è stata argomento di diverse discussioni tra Blair e Bush. I due leader sono rimasti in vacanza sebbene, stando a rapporti stampa indiani non confermati, il 6 agosto la polizia britannica avesse individuato la “prova generale” dell'attentato su un volo diretto a Boston. Se quanto riferito dovesse corrispondere al vero, non si capisce perché l'arresto sia avvenuto solo quattro giorni più tardi. […]
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…anche Tony Blair deve fare i conti con l'opposizione interna al partito, e con più di 100 parlamentari laburisti che hanno chiesto una seduta straordinaria del parlamento sulla politica mediorientale del governo. Si fanno sempre più insistenti le voci di un imminente “golpe anti-Blair” dal suo rivale Gordon Brown. Inoltre, sul fronte finanziario, è dimostrato che le ondate di notizie terroristiche offrono alla “Squadra di sicurezza” l'opportunità di iniettare liquidità sul mercato. Vi sono insomma diversi elementi che fanno pensare ad un'operazione antiterroristica “just in time”.
Scritto il 24 agosto 2006 alle 15:58 nella Satira | Permalink | Commenti (5)
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Scritto il 24 agosto 2006 alle 14:56 | Permalink | Commenti (11)
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Scritto il 23 agosto 2006 alle 08:38 nella Guerra | Permalink | Commenti (17)
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...a Porto Cervo debutta la rumba di Silvio - L'ex premier in Sardegna si esibisce in un night con Apicella, dà il numero a una cassiera e ostenta distacco: la politica? Mi ha nauseato |
Scritto il 22 agosto 2006 alle 21:12 nella Satira | Permalink | Commenti (15)
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ELEZIONI & DEFICIT - Rendite minime più alte e meno tasse, il rebus delle promesse elettorali - ROMA - Dopo gli entusiasmi e le promesse, è arrivato il momento della realtà. «Faremo molta attenzione agli impegni che Silvio Berlusconi ha preso durante le elezioni, ma dipenderà dalla situazione del bilancio ». Le parole di Vito Tanzi, il sottosegretario all' Economia nelle cui mani il ministro Giulio Tremonti ha messo la patata bollente della verifica sui conti…
15 giugno 2001
«Il Cavaliere era ineleggibile» - Silvio Berlusconi non era eleggibile. Il Comitato per la trasparenza delle cause di ineleggibilità parlamentare e dei conflitti di interesse insiste nella sua battaglia e si appella ai presidenti delle Camere perché la «retta applicazione delle leggi dello Stato» in materia di ineleggibilità «non sia sacrificata sull' altare di un' opaca opportunità politica e sia posta al riparo da astuzie interpretative, tatticismi parlamentari, convenienze di parte»...
18 giugno 2001
L' INTERVISTA - L' ex presidente della Repubblica Scalfaro annuncia che negherà il sostegno al secondo governo guidato dal Cavaliere «Il voto non cancella i guai giudiziari» Scalfaro: il conflitto di interessi pende da sette anni, chi controlla i mezzi di comunicazione? - ROMA - Che Oscar Luigi Scalfaro neghi la fiducia a Berlusconi, può essere scontato. Ma stavolta c' è dietro una riflessione coltivata in silenzio per mesi, un «disagio» che - dice - «non è un fatto solitario»…
19 giugno 2001
«Io sono qui per cambiare l' Italia» - (mica cazzi…) Berlusconi lancia federalismo e presidenzialismo, legge sul conflitto di interessi entro l' estate ROMA - Sta in tre parole il senso del discorso programmatico di Silvio Berlusconi: «Vogliamo cambiare l' Italia». E sta nel «contratto con gli italiani», quello siglato con gli elettori in tivù, il contenuto dell' intervento al Senato del presidente del Consiglio, che chiede al Parlamento la fiducia e all' opposizione un confronto «senza ambiguità…
19 giugno 2001
Il premier al Senato per la fiducia. Nel Documento di programmazione economica, 10 mila miliardi per le grandi opere - «Voglio cambiare l' Italia in 10 anni» - Il premier al Senato per la fiducia. Nel Documento di programmazione economica 10 mila miliardi per le grandi opere «Voglio cambiare l' Italia in 10 anni» Berlusconi promette: «Entro l' estate risolverò il conflitto d' interessi. Sì a federalismo e presidenzialismo» Sul G8 dialogo con i contestatori. L' Ulivo: discorso deludente. Cossiga: non appoggerò questo governo ROMA - Silvio Berlusconi circondato dalla sua squadra ha chiesto la fiducia al Senato annunciando il suo programma…
20 giugno 2001
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…ormai non si crede neanche da solo…
Berlusconi: mai parlato di amnistia - Contestabile rilancia il provvedimento per Tangentopoli: insorge l' Ulivo, no anche dal Polo - Berlusconi: mai parlato di amnistia - Contestabile rilancia il provvedimento per Tangentopoli: insorge l' Ulivo, no anche dal Polo ROMA - Il tema è la fiducia al governo Berlusconi. Ma lo svolgimento ovviamente è libero. E così accade che fra i senatori iscritti a parlare ce ne sia uno che sceglie un argomento inatteso. Il forzista Domenico Contestabile, già vicepresidente di Palazzo Madama, prende la parola e lancia il suo affondo: «La commissione d' inchiesta su Tangentopoli non va bene…
20 giugno 2001
Blind trust per il conflitto di interessi - I «saggi» hanno consegnato un rapporto al premier che esclude la vendita - Il Cavaliere commenta la partenza del suo governo: mi sono preso una bella croce, ma sono fiducioso - Blind trust per il conflitto di interessi: I «saggi» hanno consegnato un rapporto al premier che esclude la vendita - ROMA - I saggi internazionali incaricati da Silvio Berlusconi di studiare una soluzione al conflitto d' interessi che lo riguarda hanno terminato il lavoro. Il loro rapporto è già nelle mani del presidente del Consiglio. Lo ha rivelato ieri il ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani ...
20 giugno 2001
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...di chi siano i misteriosi “saggi” ingaggiati all’estero, non si saprà mai con certezza… certo che nessuno ci ha messo la faccia sopra: bisognerà aspettare una faccia di sapone di Marsiglia come quella di Frattini…
Scritto il 22 agosto 2006 alle 19:37 nella Politica | Permalink | Commenti (5)
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Da Repubblica.it RIMINI - Romano Prodi non parteciperà al Meeting di Rimini. Non tanto per precedenti impegni, ma perché non è stato invitato. Una "scortesia" che rischia di innescare la polemica. Anche se l'organizzatore del raduno annuale ciellino, Emilia Guarnieri, taglia corto: "Quest'anno abbiamo invitato Franco Marini per l'incontro inaugurale: non è che possiamo invitare ogni anno tutte le cariche dello Stato". ...tutto regolare... non è che oggi uscirò di casa con la macchina listata a lutto perchè Prodi non è stato invitato da Comunione & Ristorazione... ognuno ha gli ospiti che si merita. Al Meeting di quest'anno è già presente, in tribuna d'onore, Renato Farina (er Betulla)... mica si può esagerare ed estendere gli inviti a cani e porci... ...e poi la Guarneri "ha avuto poco tempo, perchè si è votato tardi, e quindi mica poteva sapere chi sarebbe stato il Presidente del Consiglio... in fondo i risultati delle elezioni si sono avuti solo l'11 aprile, cioè solo quattro mesi fa... La Guarneri è mica un fulmine di guerra: lei non viaggia coi tempi della politica e della cronaca; lei viaggia coi tempi millenari della Chiesa (maiuscolo); non ha avuto ancora, per esempio, il tempo di metabolizzare l'idea che Berlusconi non è più il Pres. del Cons... ...prendete il caso "Betulla": in fondo, lo sputtanamento dell'uomo è ancora più recente dell'elezione di Prodi... mica la Guarneri poteva rompersi l'osso del collo per revocare l'invito al sedicente giornalista... La guarneri (minuscolo) ha i suoi tempi di reazione, che sono quelli che sono...Rimini, il Meeting dimentica Prodi - "Non possiamo invitare tutti" - "L'assenza del premier? Poco tempo per preparare il programma" - Attesi invece il leader azzurro Silvio Berlusconi e Renato Farina
Insomma sarà oggi il presidente del Senato ad aprire la kermesse. E, sempre a proposito della vistosa assenza di Prodi, Guarnieri ha aggiunto durante la conferenza stampa di apertura della settimana riminese: "C'è stato poco tempo per preparare il programma visto che si è votato tardi e il nuovo governo è nato da poco, per cui ci siamo mossi sulla base di rapporti precedenti e delle cose che abbiamo sentito in questi mesi".
Così se il presidente del consiglio, a questo punto, è immaginabile che non faccia capolino a Rimini, ci sarà invece, in prima fila, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
Tra gli appuntamenti quello che vedrà sul palco il senatore Giulio Andreotti e Renato Farina, vicedirettore di 'Libero', finito nell'inchiesta sul caso del rapimento di Abu Omar. "Farina è un amico - dice Guarnieri - che ha sempre partecipato al Meeting in questi anni. Lo abbiamo invitato senza discutere. Naturalmente gli abbiamo chiesto se vedeva problemi rispetto alla sua presenza quest'anno tra noi, ma lui ha detto che per lui andava tutto bene".
Scritto il 21 agosto 2006 alle 12:20 nella Politica | Permalink | Commenti (16)
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ROMA - La richiesta viene dal presidente Olmert: sia l'Italia a guidare la missione Onu in Libano. Ma l'invito (il parere, la speranza) di Olmert apre anche un fronte di attrito nella politica europea e potrebbe rallentare ancora il dispiegamento della forza multinazionale: la direzione del contingente spetterebbe infatti alla Francia. Romano Prodi ha avuto colloqui telefonici con Olmert, Blair e Zapatero. Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha espresso apprezzamento per la politica italiana in Medioriente. L'Italia è senza dubbio protagonista sul fronte diplomatico. Il presidente del Consiglio ha parlato anche del ridimensionamento del contingente francese, deciso da Chirac, commentando così: "Ogni paese prende la sua decisione".
La richiesta di Olmert. La versione del comunicato israeliano sulla telefonata tra Prodi e il premier parla di un colloquio molto cordiale nel quale Olmert non si è limitato a sottolineare il ruolo che le forze armate italiane dovranno avere nei reparti contrassegnati dalle insegne azzurre dell'Onu, ma è andato oltre, chiedendo, espressamente: "L'Italia guidi la forza multinazionale e mandi forze di supervisione ai valichi di confine tra Siria e Libano".
Il comunicato di Palazzo Chigi riporta invece che Prodi "ha sottolineato l'impegno assunto dall'Italia per un significativo contributo a favore della missione, evidenziando l'ampio sostegno che questa decisione ha avuto nel paese". "Nelle conversazioni - recita la nota - è emersa piena intesa sull'importanza della missione per giungere ad una solida e duratura pacificazione dell'area. Piena intesa è altresì emersa sulla necessità di pervenire nel più breve tempo possibile al dispiegamento delle truppe nel Libano meridionale".
L'appoggio di Blair. "Oggi ho parlato a lungo con Blair e anche da lui c'è un sostegno a quello che stiamo facendo per il Medio Oriente". Romano Prodi in persona riferisce il contenuto della telefonata con il premier britannico, con il quale, sottolinea, i contatti sono continui. Con Prodi ha parlato anche il primo ministro spagnolo Luis Zapatero, e il tema è stato quello delle condizioni con cui i paesi europei parteciperanno alla missione Onu. La scorsa settimana il governo spagnolo aveva dichiarato la disponibilità a inviare in Libano 700, ma Madrid vuole confrontarsi con i partner europei.
L'apprezzamento di Condoleezza Rice. D'Alema ha parlato al telefono con il segretario di Stato americano Condoleezza Rice, che gli ha espresso il forte apprezzamento e il pieno sostegno di Washington "all'azione che l'Italia sta portando avanti ai fini dell'attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite". Anche gli Stati Uniti sembrerebbero premere per un ruolo di punta dell'Italia, poiché, secondo fonti della Farnesina "il segretario di Stato ha espresso l'incoraggiamento americano a proseguire sulla via di un'assunzione, da parte italiana, di un forte ruolo nel quadro della Forza di pace" […]
...ed ora aspettiamo, con impazienza non disgiunta da ansia, il severo giudizio di Fabrizio Cicchitto e di Sandro bondi, che, ne siamo certi, non tarderanno a farsi vivi...
Scritto il 21 agosto 2006 alle 00:14 nella Guerra | Permalink | Commenti (13)
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…ed ecco il preannunciato approfondimento sulla faccenda “Pacenza”: la prima notizia dell’arresto (avvenuto il 16 agosto) la dà il Corsera del giorno dopo, 17 agosto. Le accuse non sono “leggere”: il Corsera titola: “ ARRESTATO PER TRUFFA IL CAPOGRUPPO DS”; per truffa, micacazzi… e prosegue:
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“…Ci sarebbe una truffa di milioni di euro dietro l' arresto di Franco Pacenza, 48 anni, capogruppo dei Ds nel consiglio regionale della Calabria. La procura della Repubblica di Cosenza ha contestato all' esponente politico i reati di concussione e truffa ai danni della Comunità europea. Pacenza, uomo di punta dei Ds in Calabria, da tre legislature in consiglio regionale, è stato arrestato dagli uomini della Guardia di finanza in un villaggio turistico vicino Cagliari, dove si trovava in vacanza con moglie e figlio. Pacenza risulterebbe socio in due aziende la Sensitec e la Printec, che avrebbero ottenuto finanziamenti dalla Comunità europea per sei milioni e 470 mila euro. Nonostante questi contributi le due aziende tedesche destinate a costruire sensori per i contatori del gas e cartucce per stampanti non avrebbero iniziato nessun ciclo. Nei giorni scorsi, Franco Pacenza insieme ai sindacati di categoria aveva manifestato per le strade di Corigliano contro la chiusura di queste due aziende. Il leader diessino aveva chiesto l' intervento della Regione e del Governo affinché queste due realtà non subissero l'onta della chiusura ancor prima di aver avviato il ciclo di lavorazione…”
Tutto chiaro, no? Pacenza prima versione sarebbe addirittura “socio occulto” delle aziende truffatrici… aveva spinto per non chiudere le due aziende “prima della apertura”, ma non per ragioni occupazionali o di politica industriale, ma in quanto “truffatore e socio occulto”… ed a chi lo avrebbe chiesto? Alla maggioranza di centro-destra che governava all’epoca, sotto il governatorato di Giuseppe Chiaravalloti…
Passa un giorno: arriviamo al 18 agosto, e dalle indiscrezioni giornalistiche sparisce la “truffa”; sparisce qualsiasi riferimento a Pacenza quale “socio occulto” delle società fallite: cucù, cucù, il reato gravissimo non c’è più… rimane, è vero, l’accusa di concussione, ma questa ormai si riferisce a non meglio identificate “pressioni” per l’assunzione, in due aziende che non apriranno mai, di ben due operai; non c’è più nessun riferimento neanche ai miliardi della UE, niente: solo “pressioni” per far assumere due operai. Pressioni di che tipo? Minacce mafiose? Ricatti? Non è dato sapere…
Nel frattempo scoppia il caso Di Pietro: alcuni parlamentari (non solo DS, ma anche Margherita, UdEur, Lista Loiero) si recano a far visita a Pacenza. E’ un loro diritto, in quanto parlamentari, costituzionalmente garantito, ed è un diritto che non è nella disponibilità né dei giudici, né dei direttori delle carceri. I parlamentari possono recarsi in qualsiasi momento ad esercitare “funzioni ispettive”, anche a sorpresa, nelle carceri; a rendere visita a detenuti più o meno eccellenti, senza che nessuno possa opporsi. Però Di Pietro si oppone, con parole durissime e fuori luogo (che, se non andiamo errati, non gli abbiamo sentito pronunciare quando c’è stata la processione di parlamentari, prevalentemente di AN e Forza Italia, ma anche di sinistra),che visitavano tale Vittorio Emanuele, accusato di ben più gravi e squallide vicende…
I parlamentari chiamati in causa da Di Pietro sottoscrivono, congiuntamente, il seguente comunicato:
“…«Non sappiamo in quale veste Di Pietro parli: se da parlamentare o da presidente di Idv, partito che ha candidato nelle recenti elezioni al Comune di Cosenza, risultando primo dei non eletti, il fratello del gip che ha autorizzato l' arresto di Pacenza. È strano che un ministro, che non conosce il merito e le procedure di questa vicenda, si prenda il lusso di criticare il libero comportamento, garantito dalla Costituzione, di parlamentari. Per molto meno, altri si sarebbero dignitosamente dimessi». Fa sentire la sua voce anche Bobo Craxi: «Quando è a corto di argomenti e viene colto dallo "spirito di Savonarola", Di Pietro deve sempre tirare in ballo Bettino Craxi, sovente a sproposito…»
Da parte mia, non intendo certo dire che qualcuno abbia attaccato Pacenza perché il fratello del GIP non è stato eletto, ma è altamente “sospetto” il fatto che Di Pietro attacchi così pesantemente suoi colleghi di coalizione, rei di aver di fatto “non avallato” il comportamento del GIP, fratello di un candidato trombato dell’Italia dei Valori. Quindi Di Pietro (e lo ripeto nonostante io sappia che questo blog è detto dai suoi ed a volte da Di Pietro stesso) sbaglia due volte: la prima perché critica dei parlamentari che esercitano un diritto costituzionalmente previsto e garantito; la seconda perché, proprio essendoci di mezzo il possibile sospetto (magari ingiustificato) di correlazioni fra GIP, fratello del GIP e Italia dei Valori, avrebbe dovuto raddoppiare la dose di prudenza, ed astenersi da critiche improprie.
Altra stranezza? Beh! Il fatto che nessun giornale di centro-destra calchi la mano… fate un giro sui giornali on-line di oggi: niente… il deserto dei tartari: non una parola sul Tempo, su Libero, su La Padania… solo il “Geniale” non rinuncia ad una “azzuppatina di pane”, ma senza entrare nel merito dei “reati” (e come potrebbe?); piuttosto come è nel suo stile, lo fa per sottolineare l’attacco di Di Pietro, e le “divisioni” del centro-sinistra. Inoltre, dà ampio spazio, stranamente, a dichiarazioni di Vittorio Sgarbi contrarie a Di Pietro (e questa non è una stranezza, conoscendo i rapporti fra i due) e favorevoli ai parlamentari che hanno visitato Pacenza:
“…attacchi all'ex pm anche dal centrodestra, con Vittorio Sgarbi, nemico storico di Di Pietro e oggi assessore alla cultura del Comune di Milano: «Nessun magistrato può imporre divieti che prescindano dai principi della Costituzione - ha detto Sgarbi -. E, come non può torturare, nonostante le convinzioni di Di Pietro, così non può proibire ai parlamentari ciò che la Costituzione prevede…»
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…per finire, vorrei ricordare che la legge prevede l’arresto quando “…vi siano pericoli di fuga, di inquinamento delle prove, di reiterazione del reato…” nessun “garantista a targhe alterne” del centro destra, e pochini del centro-sinistra, si sono mossi per ricordare che è ben difficile che un tizio che è con la famiglia dove tutti sanno che sia (in un villaggio turistico), stia pensando a fuggire o ad “inquinare le prove”; è anche edifficile ipotizzare che voglia “reiterare il reato” (visto che è persino poco chiaro quale sia il reato)… probabilmente era in Sardegna per imporre al villaggio turistico l’assunzione a termine di due animatori co.co.pro…
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Ed ora ecco a voi le penultime amenità (dico le penultime, perché sono convinto che ne arriveranno delle altre…)
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Dal Corsera del 18 agosto:
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“…Franco Pacenza, il capogruppo dei Ds in consiglio regionale della Calabria arrestato mercoledì sera per concussione, avrebbe imposto una serie di assunzioni in cambio di sostegno elettorale. Ad accusarlo è Franco Rizzo, un cittadino tedesco originario di Cariati (Cs), con passaporto diplomatico della Guinea. Rizzo era amministratore delegato delle società Printec e Sensitec, finite nel mirino della magistratura per frode fiscale. Nell' interrogatorio del 17 luglio scorso il faccendiere punta il dito contro l' esponente politico calabrese, indicandolo come «colui che avrebbe causato il fallimento delle due aziende». Nelle prime quaranta pagine dell' ordinanza, il gip di Cosenza Giuseppe Greco evidenzia modalità e fini della truffa realizzata da alcuni imprenditori tedeschi, che avevano deciso di investire nell' Alto Jonio cosentino i fondi erogati dalla Comunità europea, circa 6 milioni di euro, senza però avviare alcun processo produttivo. Le altre quaranta pagine sono dedicate a Franco Pacenza, che avrebbe fatto assumere presso la Printec e la Sensitec persone a lui vicine, in cambio di sostegno alle urne. In particolare il capogruppo dei Ds aveva preteso l' assunzione di Maurizio De Simone, noto esponente di An di Corigliano Calabro, candidato alle ultime comunali nel partito di Fini…”
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E con questo, tocchiamo veramente il fondo… accusato da un calabrese, cittadino tedesco, con passaporto diplomatico della Guinea (uno di quei passaporti che si comprano?); sparisce l’accusa di essere “socio occulto” (o comunque Pacenza fà fallire due aziende di cui è "socio occulto"), ma gli operai “imposti” in aziende mai nate non sono più due ma tredici (la metà dell’organico); e questo burlone di Pacenza che ti fà? “impone” anche l’assunzione di tale Maurizio De Simone, “…noto esponente di Alleanza Nazionale di Corigliano Calabro, candidato alle ultime elezioni comunali nel partito di Fini…
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AIUTO !!!
Scritto il 20 agosto 2006 alle 16:57 | Permalink | Commenti (11)
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Cassandra Wilson è nata a Jackson (Mississipi) nel 1955. Il padre era un rispettato musicista jazz, la madre era un'insegnante. Durante l'adolescenza si appassiona a Joni Mitchell, uno dei suoi miti (la jazz singer dice di avere iniziato a suonare la chitarra proprio per imitare Joni); in seguito impara anche a suonare il pianoforte e a scrivere canzoni. Altri importanti punti di riferimento musicali per la cantante sono stati Bob Dylan e Van Morisson. È però a Miles Davis che Cassandra dedica un intero album: "Traveling Miles", in cui canta e suona pezzi ispirati al lavoro di Miles e reinterpreta brani scritti o resi famosi da lui.
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Prima di acquisire celebrità come interprete jazz, Cassandra si è esibita a lungo nei locali di Jackson e dintorni, ed è stata la musa ispiratrice del gruppo di musicisti raccoltosi a New York, attorno a Steve Coleman, all'inizio degli anni '80. La musicista del Mississipi ha lavorato con l'etichetta d'avanguardia JMT ed è poi passata alla Blue Note.
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Dotata di tecnica impeccabile e di una grande comunicatività emotiva, Cassandra affonda sicuramente le sue radici musicali nel blues della sua terra natale e nel jazz ma si lascia influenzare anche dal gospel, dal sound africano e brasiliano, dal pop e dall'Rythm &Blues. Nei suoi album riesce inoltre a reinventare in modo personalissimo canzoni di Bob Dylan, Sting, Abbey Lincoln, U2, Robert Johnson, Van Morrison, Neil Young, James Taylor, Willie Nelson, Antonio Carlos Jobim e di molti altri grandi artisti.
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Cassandra Wilson viene definita dai critici musicali la più grande cantante jazz vivente, «la migliore cantante d'America» ("Time Magazine"); il settimanale USA "People" sostiene anche che la sua voce è seduzione allo stato puro, un timbro caliginoso e profondo che l'avvicina a vocalist del calibro di Sarah Vaughan e Bessie Smith…
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Fine dell’ufficialità e delle note biografiche. Quello che voglio aggiungere di mio è che ho avuto la ventura di ascoltare Cassandra Wilson dal vivo, tre anni fa, ad Umbria Jazz. L’avevo sentita la prima volta mille anni fa a New York, al Blue Note. Gli anni non l’hanno guastata, hanno anzi aggiunto alla sua voce una profondità di timbro che seduce. E’ stata una esperienza emozionante; eppure chi scrive non si emoziona per poco, avendo avuto la fortuna di ascoltare dal vivo i “grandi” di tutti i tempi, quasi nessuno escluso…
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Non amo i paragoni che fanno i giornali americani, neanche quelli appena citati con Sarah Vaughan e Bestie Smith: credo che una grande cantante jazz sia tale anche perché non rassomiglia a nessun’altra. Cassandra Wilson rassomiglia come una goccia d’acqua a Cassandra Wilson…
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Il brano proposto questa settimana è “Blue in Green”, che è un famoso “standard” del jazz. Ho scelto questo brano anche per il notevole e godibilissimo assolo di trombone che occupa che occupa la parte centrale della registrazione. Mi scuso, ma non conosco l’esecutore, e questa volta non mi azzardo a tentare un’attribuzione, anche se una mia idea l’avrei…
Scritto il 20 agosto 2006 alle 08:00 nella Musica, Perle Musicali | Permalink | Commenti (0)
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...dall'agenzia AGI...
(AGI) - New Delhi, 19 ago. - Un uomo d'affari indiano dell'Uttar Pradesh, Stato settentrionale al confine con il Nepal, si e' rivolto a una struttura ospedaliera di New Delhi per un'operazione molto particolare: per poter condurre una normale vita coniugale, ha chiesto infatti ai chirurghi l'asportazione di uno dei due organi fallici di cui e' dotato. Si tratta di un raro caso di 'diphallus', hanno spiegato i medici indiani: nella letteratura medica non e' mai stato registrato alcun caso di un uomo con due peni normalmente funzionanti. "Nei casi piu' comuni di 'diphallus'", ha spiegato uno degli specialisti al quotidiano 'Times of India', "uno dei due e' rudimentale". L'errore di Madre Natura e' dovuto alla cattiva fusione del mesoderma, uno dei tre strati che compongono l'embrione. Nel mondo sono noti attualmente cento casi di 'diphallus', malformazione che colpisce un essere umano di sesso maschile ogni 5,5 milioni.
19 AGO 06 - 16,35
Scritto il 20 agosto 2006 alle 00:02 nella Satira | Permalink | Commenti (8)
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La storia dell’arresto del capogruppo DS alla Regione Calabria sta assumendo, man mano che passano le ore, contorni poco chiari, e noi vorremmo che qualcuno ci aiutasse a capire… Intanto iniziamo a mettere in ordine le “stranezze”:
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-1) qualche giorno fa viene arrestato (arrestato, non “avvisato” o messo ai domiciliari) il capogruppo DS alla Regione Calabria, Franco Pacenza.
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-2) ha ucciso la moglie, rubato in un caveau di una banca, fatto bancarotta fraudolenta? È colluso con la ‘ndrangheta? Niente di tutto questo: è accusato del gravissimo reato di aver spinto per l’assunzione di ben 2 operai 2 (avete capito bene… non dieci dirigenti, non un consigliere di amministrazione, ma di due operai, in un’azienda nata (e mai entrata in funzione) con contributi parziali UE.
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-3) Il Pacenza non era latitante, ma era tranquillamente in vacanza in Sardegna, in un villaggio, insieme alla famiglia: sembra che la sua prima reazione sia stata di stupore assoluto. Il figlio di Pacenza aveva pensato addirittura ad un rapimento fatto da banditi mascherati da agenti…
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Come i lettori del Tafanus sanno, noi siamo dell’avviso che i politici con carichi pendenti debbano “fare un passo indietro” fino al chiarimento delle loro vicende. Ma nel caso del Pacenza, ci sono delle, diciamo così, “stranezze”, che meritano un adeguato approfondimento:
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-1) Contrariamente alle abitudini, gli organi dei DS non hanno allontanato Pacenza, ma si sono schierati con molta forza a favore di Pacenza.
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-2) A favore di Pacenza si sono schierati, fino al sit-in davanti al carcere, forze politiche tradizionalmente più pronte a trarre vantaggio da eventuali guai dei DS, che non a solidarizzare (dunque non solo DS, ma anche esponemti della Margherita, della lista di Agazio Loiero, e persino dell’UdEur di Clemente Mastella)
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-3) Pacenza, per far assumere due operai due, avrebbe favorito l’illecito finanziamento da 12 milioni di euro ad aziende mai nate; a nessuno sembra essere venuto in mente che Pacenza all’epoca era sindacalista della CGIL, quindi potrebbe semplicemente aver fatto il suo mestiere di fare pressioni (magari lecite) per far assumere due disgraziati.
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-4) Una delle cose più esilaranti è che all’epoca della presunta truffa ai danni della UE, la Calabria era governata non da Agazio Loiero (centro-sinistra) ma da Giuseppe Chiaravalloti (Forza Italia) !!!
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-5) All’interno dell’Unione l’unica voce critica contro i parlamentari che stanno sostenendo Pacenza viene da… (surprise!) Antonio di Pietro! …il quale “si è detto stupito della solidarietà scattata a favore del rappresentante dei DS”. Stupito?!?!? …e perché mai?…
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-6) Last, but not least, si scopre una strana coincidenza, l’ennesima: il GIP Giuseppe Greco, che ha autorizzato l’arresto di Franco Pacenza, è il fratello del “primo dei non eletti” della lista dell’Italia dei Valori di Di Pietro al comune di Cosenza…
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…diceva una tale Agata Christie: “…una coincidenza è una coincidenza; due coincidenze sono un indizio; tre coincidenze sono una prova…”
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…noi siamo pazienti e gentili, ma persino da Antonio Di Pietro non ci dispiacerebbe ricevere una qualche interpretazione, magari anche solo squisitamente “tecnica” (cioè da ex magistrato) su quanto sta succedendo in Calabria, e se non ci trova, magari, qualcosa di strano… aspettiamo gli sviluppi della faccenda; ma aspettiamo anche una risposta da Antonio Di Pietro. Magari convincente.
Scritto il 19 agosto 2006 alle 23:43 | Permalink | Commenti (8)
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…ci chiedevamo chi fosse ad organizzare la petizione sul “ridimensionamento dell’insetto… poi, improvvisamente, ci è venuto in mente…
Piero Ricca inveì contro il premier al termine dell'udienza del processo Sme urlando: "Buffone, fatti processare" - Condannato a 500 euro.
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…si può fare…
MILANO - Insultò il premier urlando "buffone" fuori dall'aula del processo Sme. Accusato di ingiuria, oggi è stato condannato a un'ammenda di 500 euro. Così ha deciso il giudice di pace di Milano, Livio Morone, nei confronti di Piero Ricca, il milanese che il 5 maggio del 2003 inveì contro Silvio Berlusconi. L'episodio accadde dopo che il premier aveva finito le sue dichiarazioni spontanee nell'ambito del processo Sme a Milano. Ricca gli disse: "Buffone, fatti processare, o finirai come Ceausescu".
Quella frase gli costò una denuncia per ingiuria da parte di Palazzo Chigi. Ma Piero Ricca, dopo essere stato identificato, tornò nell'aula della prima corte d'Assise per ripetere l'invettiva contro il capo del governo. "Buffone, fatti processare come tutti gli altri. Rispetta la legge, la magistratura, la Costituzione, la democrazia e la dignità degli italiani o farai la fine di Ceausescu o di Don Rodrigo".
"Ho solo voluto dire a Berlusconi che deve farsi processare come un normale cittadino e rispettare i giudici e la Costituzione" spiegò in seguito Piero Ricca, figlio di un magistrato.
Il pubblico ministero, Enrica Marinelli, aveva chiesto una condanna a 516 euro. Nel corso del processo iniziato nell'autunno scorso davanti al giudice di pace di Milano, su parere conforme del pubblico ministero il giudice aveva escluso la costituzione di parte civile della presidenza del Consiglio in quanto aveva ritenuto l'ingiuria reato contro la persona di Silvio Berlusconi e non, invece, contro l'istituzione presidenza del Consiglio.
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…a noi questa motivazione sembra semplicemente “esemplare”… se tale Silvio Berlusconi si comporta in maniera, diciamo così, “disinvolta” nei confronti dei codici di procedura, e qualcuno gli dà del “buffone”, è chiaro che se la sta prendendo con tale Silvio Berlusconi, e non con l’istituzione “Presidenza del Consiglio”…
Faccio i complimenti a Piero Ricca per l’iniziativa, ma faccio i complimenti anche al nostro Tafanus… l’iniziativa della petizione è nata il 5 agosto, e fino a ieri sera aveva raccolto circa 400 firme (una media di 31 firme al giorno); ieri sera, verso le 21,30, abbiamo inserito la richiesta di firma della petizione sul Tafanus (blog) e sulla newsletter speciale: mentre scrivo la petizione è arrivata a circa 630 firme. In altri termini, sono state raccolte circa 230 firme in 19 ore, inclusa la notte…
Scritto il 19 agosto 2006 alle 16:40 nella Media | Permalink | Commenti (6)
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...al "Foglietto" , a Vincino ed a Giulianone Ferrara non la si fà mica... sono furbi come volpi (anzi, come volpini)...
...prendete la Nazionale: via Lippi, arriva un ex giocatore del Milan, tal Donadoni: grande passato da giocatore, nessun particolare atout da allenatore... qualcuno decide che la nazionale ereditata da Lippi, debba essere allenata da Donadoni, e i risultati arrivano subito: Italia-Croazia, 0-2; tutti a casa i campioni del mondo (c'è solo Amelia, il terzo portiere della nazionale campione del mondo) e dentro una serie di controfigure...
...direte voi: è solo un giochino, tanto gli impegni che contano sono lontani... eh no!!! fra due settimane si fà sul serio, iniziano le qualificazioni per gli europei...
...direte voi: ma chi ha voluto Donadoni? certamente gente che conta (o contava) nel calcio: i Galliani, i Matarrese... macchè!!! a Vincino non la si fà... la colpa è TUTTA della Melandri...
...ma la furbizia di Vincino non finisce mica qui... Vincino ha sentito Prodi & Visco dire che vogliono fare la lotta dura senza paura all'evasione fiscale (pagare meno, pagare tutti), ma Vincino è mica scemo... ha capito subito il trucco, e ce lo rivela impietosamente (ma non avrà mai pietà di noi, Vincino?), con un'altra vignetta: tutto quello che Prodi e Visco stanno facendo è chiaro come il sole: vogliono aumentare le tasse a tutti gli italiani per poter diminuire le loro tasse personali...
...ecco finalmente svelato il falso moralismo di questi due bischeri; ma noi siamo un popolo fortunato, che dispone di un Vincino pronto a svelarci tutti i trucchi di questi masnadieri...
Scritto il 18 agosto 2006 alle 19:01 nella Satira | Permalink | Commenti (17)
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...per toglierci dalle palle, in un colpo solo, una collezione di brufoli luminescenti ed un insetto leccatore...
...al link riportato in basso, firmate la petizione anti-insetto; tentiamo, almeno noi, di non concedere a Bruno Vespa quattro serate a settimana...
Bruno vespa, definito da un cabarettista come un OGM, organismo geneticamente modificato: l'unico insetto al mondo che non punge, ma lecca...
...la richiesta di firma della petizione mi arriva dall'amica Tosca, che ringrazio.
Scritto il 18 agosto 2006 alle 17:00 nella Media | Permalink | Commenti (36)
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di Claudio Rinaldi – L’Espresso
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L'opposizione gli va stretta. Teme una Grande Coalizione. E non si fida di Fini e Casini. Meglio un governo tecnico. Sognando di tornare presto alle urne
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Le ultime due estati Silvio Berlusconi le ha dedicate al rimboschimento del cranio. Il primo trapianto di capelli risale al 5 agosto 2004; il secondo intervento è stato effettuato esattamente un anno dopo, non si sa se per una coincidenza fortuita o a scopo celebrativo. Ma erano altri tempi. Il Cavaliere faceva il capo del governo, ciò che gli assicurava un buonumore permanente. Sguazzava fra i Grandi della Terra come un labrador in uno stagno. La sua vita era molto semplice da gestire: un unico obiettivo, rimanere a Palazzo Chigi il più a lungo possibile, e spazi illimitati per le frivolezze. Lo stato di grazia, però, è finito la sera del 10 aprile. Perse le elezioni per un pugno di voti, cioè nel modo più frustrante, Berlusconi ha dovuto lasciare il potere. E si è trovato alle prese con il prosaico problema del che fare; a un'età, 70 anni, nella quale assegnarsi una nuova missione non è facile.
Per l'ex premier l'agosto 2006 è diversissimo dai precedenti. In sintesi: meno relax, più pensieri. E soprattutto più manovre, palesi e occulte. In questi giorni l'uomo è una mina vagante, non il re dei vacanzieri con una bandana per corona. I politici e gli osservatori spiano i suoi movimenti con ansia. Captano ogni sua battuta, anche le più insulse; lieti, forse, di poter continuare a pendere dalle sue labbra. Si chiedono che cosa dirà al meeting di Comunione e liberazione il 25 agosto, che segnali lancerà alla festa della Margherita il 5 settembre. Annuncerà un'opposizione feroce al governo Prodi, tipo quella praticata finora? O rispolvererà la proposta di dialogo alla quale ha accennato il 2 agosto alla Camera? Se questo è il giallo dell'estate, se davvero le sorti della Repubblica sono appese agli umori di un singolo cittadino, sia pure il più amato e insieme il più detestato, allora conviene cercare di ricostruire a che punto è oggi Berlusconi. Nei fatti, oltre che nelle pigre chiacchiere di stagione. A costo di scoprire che il suo, ormai, è un caso umano prima che politico...
1. Batoste a raffica In principio era la sconfitta. Quei maledetti 25 mila voti in meno alle elezioni. Il Cavaliere di Ferragosto è un Cavaliere disarcionato, anche se molti si rifiutano di ammetterlo. Non soltanto perché è stato battuto da Romano Prodi nella corsa alla premiership, ma anche perché rispetto al 2001 il suo partito ha perso quasi il 6 per cento dei consensi: una débâcle il cui unico precedente, per le dimensioni, era il crollo della Dc di Ciriaco De Mita nel 1983. La conseguenza è che Forza Italia non è più la padrona del centro-destra, mentre come leader della coalizione Berlusconi non è più accettato da tutti. Peggio: la Casa delle libertà ha cessato di funzionare da edificio comune, come dimostra la perdurante impossibilità di convocare un qualche vertice degli inquilini. Dopo le politiche sono andate male anche le amministrative, e malissimo il referendum sulla riforma costituzionale. Nel frattempo sono state perse tutte le battaglie all'interno delle istituzioni, dove Forza Italia ha mandato allo sbaraglio candidati poco credibili: il funzionariale Gianni Letta ha fallito la scalata al Quirinale, il decrepito Giulio Andreotti la conquista di Palazzo Madama.
2. Nessun ritiro Dopo quattro mesi di fiaschi, un altro imprenditore prestato alla politica avrebbe valutato l'ipotesi di un ritorno al mestiere originario. Oppure si sarebbe concesso un confortevole pensionamento. Ma Berlusconi no: lo smisurato orgoglio gli proibisce qualsiasi passo indietro. Non sopporta di abbandonare una partita nel momento in cui a chiunque è lecito dargli del perdente. "Non posso permettermi di chiudere la mia avventura umana in questo modo", ha confessato candidamente il 13 luglio. E la sua voglia di insistere è tanto forte da fargli smarrire il senso del ridicolo. Come quando ha spedito ai capi di governo stranieri, il 16 maggio, una lettera in cui vantava il suo "personale successo" alle elezioni; come quando, secondo 'Libero' del 12 giugno, ha prenotato il suo nuovo aereo, un Boeing 737 da 33 milioni di dollari che ha il compito di imitare l'Air Force One dell'amico George W. Bush.
3. Ma all'opposizione no. Ancora in politica, dunque. Sempre in politica. Ma in quale veste? Per arrivare dove? Nonostante certi proclami incendiari, è da escludere che Berlusconi intenda condurre per tutta la XV legislatura un'opposizione pura e dura. Non ci pensa nemmeno. È troppo anziano per infliggersi una nuova "traversata del deserto", definizione appioppata alla sua lotta contro i governi dell'Ulivo fra il 1996 e il 2001. "Io fatico a fare l'oppositore", ha dichiarato in un raptus di sincerità il 28 luglio. Non essere lui a fare baldoria a Palazzo Chigi con i calciatori reduci dai Mondiali deve avergli causato sofferenze atroci; e così l'impossibilità di prendere parte agli incontri internazionali, dai G8 in giù, che amava usare a mo' di palcoscenici per i suoi show. Anche le decisioni che ha allo studio per quanto riguarda Forza Italia sono emblematiche. Se Berlusconi pensasse di dover rimanere all'opposizione per un quinquennio o quasi, attrezzerebbe il partito alla bisogna. Rivolterebbe il suo stato maggiore come un calzino. Invece no: si tiene stretti i coordinatori Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto, una coppia specializzata nel conseguire risultati disastrosi. Quanto alle new entries si limita a vagheggiare la nomina di un portavoce telegenico, la bella Mara Carfagna che ha voluto sui banchi di Montecitorio.
4. Al voto al voto! L'unica vera aspirazione di Berlusconi, da quando gli tocca vestire i panni dello sconfitto, è il ritorno alle urne quanto prima. Vuole lavare la macchia del 10 aprile, e nella sua presunzione è convinto che per riuscirci gli basti sparare nuove sventagliate di comizi. Un po' alla volta, però, si è reso conto che la sua speranza di ottenere subito lo scioglimento delle Camere era ingenua. La denuncia dei presunti brogli elettorali, con la verifica delle schede annullate in 60 mila seggi sparsi per il paese, si è rivelata un'arma pateticamente inefficace. Né sono andati a buon fine i rozzi tentativi di provocare in quattro e quattr'otto la caduta di Prodi in Parlamento: Pier Ferdinando Casini ha avuto gioco facile, il 4 agosto, nello sfottere i fautori di un "ostruzionismo sterile". Non c'è stata alcuna spallata, insomma. Ragione per cui il Cavaliere è stato costretto a cercare un modo più soft di accorciare la vita della legislatura. Ma quale?
5. Datemi un tecnico La soluzione di ripiego è stata individuata in una formula ibrida, il cosiddetto 'governo tecnico di larghe intese'. Prodi verrebbe sostituito da un qualche professore indipendente; ma il nuovo esecutivo sarebbe politicamente forte, godendo dell'appoggio di pressoché tutto il Parlamento. E durerebbe "un anno e mezzo o due", ha precisato Berlusconi, cioè "il tempo che serve almeno a riscrivere la legge elettorale". La proposta, tuttavia, non ha nulla a che vedere con la Grande Coalizione alla tedesca che molti seguitano a citare. Quella era ed è un accordo di ampio respiro stipulato da due partiti seri per affrontare i problemi strutturali dell'economia e della società; il governo tecnico caro all'ex premier, al contrario, è un'operazione di basso profilo volta soltanto a propiziare le elezioni anticipate. Uno squallido inciucio a termine, nel quale ciascun partecipante anela ad andarsene il prima possibile per la sua strada. Del resto non è una sorpresa che a Berlusconi l'idea di un'autentica Grande Coalizione faccia accapponare la pelle. Se in Italia si facesse come in Germania, lui dovrebbe rinunciare alle quotidiane invettive contro la sinistra; e soprattutto dovrebbe sparire nell'ombra come il suo omologo Gerhard Schröder, che dopo parecchi anni di governo ha perso le elezioni di misura.
6. Con le mani in pasta Per non farsi ingannare dal giochino estivo di Berlusconi, occorre tenere presenti le caratteristiche basilari dell'uomo. Il quale, in politica come negli affari, è sempre stato un pigliatutto. Soltanto in due casi accetta di collaborare con gli altri: quando ha bisogno di loro per non sentirsi messo ai margini, condizione per lui intollerabile, e quando attraverso un'intesa temporanea si ripromette di fregarli. Nel febbraio 1996 disse di sì a un governissimo presieduto da Antonio Maccanico, progetto poi abortito, perché non vedeva altri modi di sottrarsi all'isolamento in cui il governo Dini l'aveva cacciato; un anno dopo si imbarcò giulivamente nella Bicamerale per le riforme perché sapeva che l'esibita disponibilità al dialogo avrebbe indebolito il suo avversario Massimo D'Alema, non lui. L'unico metro con cui il capo di Forza Italia misura le diverse scelte possibili è quello del suo individuale tornaconto. Prenderlo in parola non ha senso, né quando minaccia tuoni e fulmini né quando simula buona volontà: per lui tutto va bene, purché gli consenta di tenere le mani in pasta. Dopo Ferragosto non proverà il minimo imbarazzo nel prospettare un patto fra gentiluomini agli stessi personaggi che ha appena accusato, fremente di sdegno, di voler instaurare nientemeno che "uno Stato di polizia tributaria".
7. Alleati in dubbio Nel centro-destra, Gianfranco Fini ha perfettamente capito che il suo ingombrante alleato sta lavorando per l'inciucio a termine. E cerca di ostacolarlo come può: a volte esasperando i toni della polemica con l'Unione, fino a evocare lo spettro di una resa dei conti autunnale nelle piazze, a volte invece offrendosi lui stesso quale interlocutore privilegiato del governo. Al pari di Casini, il presidente di An non ha alcuna intenzione di lasciare l'iniziativa a Berlusconi. Il suo dinamismo verbale conferma che la Casa delle libertà vista negli anni scorsi, un blocco quasi monolitico, non esiste più. Ce n'è abbastanza perché anche gli operatori dell'informazione, prima o poi, superino l'abitudine di registrare tutte le mosse e mossette del Cavaliere con la religiosa meticolosità che si deve alle gesta eroiche di un condottiero senza uguali.
8. Avversari in tilt L'estrema volatilità delle convinzioni politiche di Berlusconi, unita alla sua smodata voglia di primeggiare, dovrebbe dissuadere i big del centro-sinistra dal dargli retta. Chi si ostina a dialogare proprio con lui, anziché con gli altri protagonisti dell'opposizione, commette un errore esiziale: lo stesso di D'Alema nel 1996-97. Allora la conseguenza fu di ributtare la Lega, che a fatica si era resa autonoma dal Polo, in braccio al Cavaliere; oggi si rischia di ripetere l'esperienza con l'Udc. Per questo la recente concessione di un indulto, al di là di qualsiasi considerazione di merito, è stata da parte dell'Unione un atto di stupidità politica. Si è concretizzata con modalità autolesionistiche. Tutto sarebbe stato accettabile, per Prodi & C., ma non l'appoggio decisivo di Forza Italia a un provvedimento così mal congegnato e impopolare.
Scritto il 18 agosto 2006 alle 10:00 nella Politica | Permalink | Commenti (10)
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www.casadelleliberta.blog.kataweb.it
Biografia
L'Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà. Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare. [...] Mai come in questo momento l'Italia, che giustamente diffida di profeti e salvatori, ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare lo Stato. ( Silvio Berlusconi 26 gennaio 1994)
...ed ora mi raccomando... non abbandonatemi tutti in massa per mettervi freneticamente a frequentare la casadellelibertà...
Scritto il 17 agosto 2006 alle 23:31 nella Media | Permalink | Commenti (20)
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…in rete si trovano mille notizie sul trattamento economico dei deputati. Ho quindi reputato utile fare riferimento al sito ufficiale della Camera, tanto per porre un freno alle illazioni (nel bene e nel male)… alcune voci sono “certe e fisse” (indennità o stipendio, rimborso forfetario, diaria, rimborsi spese taxi, telefoniche, viaggi di studio)
…altre sono “stimate”, perché dipendono da quanti viaggi in treno o in aereo, utili o inutili, si decide di compiere, da quanti viaggi in autostrada, etc.. Queste voci sono stimate, come pure è stimato il costo di una assicurazione medica che dia le prestazioni che presumibilmente hanno i deputati…
RIEPILOGO (su base mensile)
-1) Indennità mensile (o stipendio), al netto da tasse e contributi: € 5.419
-2) Diaria: € 4.033; per essere considerati “presenti”, basta partecipare al 30% delle votazioni della giornata (come se un lavoratore dipendente fosse considerato presente purchè stia al suo posto dall 9,00 alle 11,24 del mattino).
-3) Rimborso forfettario (?) € 4.190
-4) tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.
-5) Per i trasferimenti dal luogo di residenza all'aeroporto più vicino e tra l'aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese mensile pari a 1.108 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l'aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 1332 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.
-6) Rimborso per “viaggi di studio” all’estero: € 258
-7) Rimborso spese telefoniche: € 258
-8) …il sistema di assistenza sanitaria integrativa eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario… Quale sia questo tariffario non è dato sapere…
-9) assegno di fine mandato: Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l'assegno di fine mandato, che è pari all'80 per cento dell'importo mensile lordo dell'indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi): € 556 (stima)
-10) Assegno vitalizio (Pensione): il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60° anno di età in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti. L'importo dell'assegno varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell'80 per cento dell'indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.
Traduzione: se io verso meno di 20 anni di contributi, a 65 anni l’INPS mi dà la pensione sociale ed un calcio nel culo. Se un parlamentare lavora 2 anni, sei mesi e un giorno in tutta la sua vita, a 65 anni prende una pensione di 1500 euro.
Se invece il parlamentare lavora 30 anni, anziché prendere il 45% della media della retribuzione degli ultimi 10 anni (come, per esempio, un dirigente d’azienda) potrà prendere l’80% dell’ultima retribuzione lorda.
SOMMATORIA
Voci 1+2+3: € 13.642
Voce 4 (stima). € 500
Voci 5+6+7: €1.716
Voce 8 (stima) € 200
Voce 9: € 695
Voce 10 (vitalizio): versamenti sul lordo rispetto agli altri cittadini: risparmio di € 2115
Voce 10 (vitalizio): maggiori prestazioni: in media € 1.700
GRAND TOTAL: 20.568 euro
P.S.: è accertato che gli ex presidenti della Camera continuano ad avere l’auto di servizio e la scorta; secondo il sito della Camera, solo finchè sono parlamentari; secondo altri siti, vita natural durante. Continuerò ad approfondire, ma anche se fosse vera la versione del sito della Camera, non si capisce perché un ex presidente debba conservare i privilegi che aveva quando era in carica…
Scritto il 17 agosto 2006 alle 12:59 nella Politica | Permalink | Commenti (14)
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Scritto il 16 agosto 2006 alle 19:54 nella Satira | Permalink | Commenti (33)
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...oggi mi permetterò di usare il "nostro" blog per fini personali; se fossi in RAI, mi darebbero un premio. Essendo sul nostro blog, io speriamo che me la cavo...
...dunque, il fatto è questo: oggi i miei nipotini Sandro & Dario festeggiano l'ottavo compleanno. Veramente sono nati il 12 agosto, ma festeggiano oggi perchè solo oggi, nel villaggio dove sono in vacanza, arrivano i loro piccoli amici ed amiche... noi non abbiamo mai avuto il piacere di festeggiare insieme, proprio perchè hanno deciso di nascere facendo una "partenza non intelligente"...insonna, via, nascere nella settimana di Ferragosto...
...Dario & Sandro (secondo e quarto nella foto) sono gemelli omozigoti; nella foto, nonostante siano nati in Brianza, si permettono di stare, a casa mia, insieme ai loro amici, due dei quali addirittura filippini!...
...non sono certo che il proconsole di Bossi nel mio paesello approverebbe, per cui fra qualche giorno la foto sparirà dal blog. Ad aggravare la situazione, da quando sono nati i due aspiranti al meticciato fanno le vacanze di agosto in Corsica, in un campo naturista, per cui almeno una cosa in testa ce l'hanno ben chiara: la differenza anatomica fondamentale fra maschi e femmine...
...auguri ai nipotini dai nonni, e dagli amici di qualsiasi colore e condizione sociale...
...questa sera faranno la festa con gli amici di sempre, sulla bellissima spiaggia; io e la Tafana Marisa ieri ci siamo consolati facendo una passeggiatina di 12 minuti a Lecco, la città lacustre più brutta del mondo; sulla strada del ritorno verso casa, in una strada dominata da un negozio di mobili, da una palazzina in stile assiro-milanese e da un autolavaggio, su un muro campeggiava questa scritta:
"brianza pride"
...ho dovuto subito cercare una toilette... me la stavo facendo addosso...
Scritto il 16 agosto 2006 alle 10:10 | Permalink | Commenti (25)
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...il nostro amico francese, frequentatore del Tafanus, è tornato dalle sue lunghe vacanze, ed io ho scoperto con piacere che alcuni frequentatori del Tafanus, in seguito ad un nostro post, hanno iniziato a frequentare il suo blog, la qual cosa mi riempie di gioia...
...caro Jacques, ben ritornato... per facilitare i miei lettori nella ricerca del tuo blog, ho inserito il link fra i miei preferiti, alla voce "Eontos"...
...ed ora, non sparire di nuovo per mesi...
Scritto il 16 agosto 2006 alle 09:09 nella Media | Permalink | Commenti (3)
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Scritto il 15 agosto 2006 alle 12:46 nella Satira | Permalink | Commenti (32)
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…Maurizio Blondet, che io conoscevo come giornalista di punta dell’Avvenire, giornale della CEI, riesce a mettermi a disagio, come quasi tutte le pietre miliari che anziché fare il loro mestiere di pietre miliari, si spostano in continuazione, e non danno mai punti di riferimento univoci…
13/08/2006
Giuliano Ferrara ha vestito i suoi panni preferiti, quelli dello psico-poliziotto: e comincia a smascherare «la quinta colonna di Al Qaeda» in Italia. (1)
C'è un «nemico interno» annidato nell'Occidente, proclama, alleato oggettivamente ai terroristi islamici che ci vogliono tutti morti, vedi (falso) attentato di Londra. Fa anche alcuni nomi, Ferrara:
Francesco Rutelli, colpevole di aver detto che la guerra in Iraq ha accresciuto il terrorismo anziché liquidarlo, è un «nemico interno».
La Repubblica, colpevole di aver «smantellato la rete efficiente dei servizi segreti», e ancor più colpevole di chiamare «guerriglieri» i terroristi, è un nemico interno.
Sono nemici interni, denuncia Ferrara, i «numerosi commentatori» che hanno giudicato sproporzionato l'attacco di Israele. Ma la lista è aperta, naturalmente. Perché «nemico interno» è un ben noto termine ideologico dei totalitarismi, e le parole «ideologiche» sono appunto quelle che i regimi totali riempiono di significati diversi quando fa loro comodo. La CEKA leninista, poi KGB, nacque per colpire «il nemico interno», e riempì il Gulag di milioni di «nemici interni» d'ogni stampo, credenti, dissidenti, coltivatori diretti (kulaki) ossia piccoli proprietari, e innocui cittadini che avevano osato lamentarsi delle carestie.
Nei regimi totalitari, i cittadini vengono invitati a smascherare «il nemico interno» denunciando il vicino di casa, spiandone i discorsi: le campagne incessanti contro il «nemico interno» servono a instaurare il Terrore di stato. (2)
I nemici interni, una volta smascherati, non hanno diritti, non possono difendersi, vengono giustiziati e torturati «in via amministrativa», ossia senza garanzie legali. E' esattamente questo il regime che, con la scusa della guerra al terrorismo, si vuole instaurare. Non sto esagerando. Basta leggere il fondo di Angelo Panebianco su Il Corriere (3): mettiamo, dice, che l'attentato di Londra (inesistente) sia stato sventato grazie «alla confessione, estorta dai servizi segreti anglo-americani tramite tortura di un jhadista, magari arrestato o sequestrato illegalmente». Moltissimi, in Italia, condannerebbero i torturatori occidentali. Ma siamo in guerra, bisogna andare per le spicce, lo Stato di diritto deve scendere a patti con il bisogno di sicurezza: dunque, chiunque si oppone alla tortura e agli arresti illegali, ossia alla sospensione della legalità, è un «nemico interno», come dice Ferrara. Panebianco lo cita esplicitamente, e dà il suo assenso: il nemico interno, assicura, «esiste eccome». Attenzione lettori, cattolici o no, di sinistra o no, pacifisti o no, perché questa manovra è diretta contro tutti voi e tutti noi. Questi si vogliono dare il permesso di torturare i sospetti arabi, ma per poi poter torturare, condannare senza processo, deportare a Guantanamo, gli oppositori politici.
E' stato sempre per questo che i regimi totalitari hanno agitato il pericolo estremo per la nazione o la rivoluzione, la necessità di salvaguardare la «sicurezza»: per stroncare ogni opposizione politica, reprimere ogni voce di dissenso critico sul loro potere. Basta denunciare i critici come «nemico interno», oggettivamente alleato al nemico esterno, e il gioco è fatto: non più diritti, non più libertà personale. Non più diritto di parola, di associazione, di opinione. E' allarmante il solo fatto che Panebianco, presunto «liberale», sul giornale della Confindustria, converga col vecchio cekista Ferrara in questo assunto liberticida: segno di una collusione di blocchi di potere molto vasta, contro la democrazia e la libertà.
Questo blocco è più esteso di quanto si creda, supera tutti gli steccati partitici.
Furio Colombo scrive le stesse cose di Ferrara su l'Unità, per lettori di sinistra (4): il «vero discrimine», dice, non è l'asimmetria della guerra, Israele armatissima contro inermi; non è nemmeno nelle atrocità che i giudei commettono. Il vero discrimine è che «la stessa esistenza di Israele è in pericolo». Facile deduzione: chi non crede che Israele sia «in pericolo» al punto da infischiarsene dei diritti degli altri e delle vite altrui, è un «nemico interno». Alleato «oggettivo» dei terroristi, va dunque trattato come i terroristi, deportato, sequestrato, incarcerato senza processo. Attenti lettori di sinistra, che avete accettato Furio Colombo come direttore e poi notista dell'Unità. Attenti a Colombo, questo uomo di Agnelli, che finge di essere di sinistra per intortare voi, questo Lieberman italiano. Per lui importa solo una cosa: Israele. Israele prima di tutto, prima del diritto e della civiltà. Anche Colombo, con Ferrara e con Confindustria, ci prepara il Gulag. E lo prepara proprio a voi[….]
Ritorniamo al pezzo di Ferrara.Egli accusa Bill Clinton di avere lasciato crescere il terrorismo islamico «con la sua politica estera negazionista». Ecco, vedete una parola che, sotto i vostri occhi, cambia di significato. Fino a ieri, «negazionista» era chi negava che sei milioni di ebrei erano morti nei lager nazisti, chi diceva che le camere a gas non erano mai esistite. Da oggi, è «negazionista» chi non crede che l'Islam ci stia aggredendo, e che sia così pericoloso come dicono i neocon israelo-americani. Il punto grave è che l'accusa di «negazionismo» è già in sé una condanna penale. Ci sono leggi in tutta Europa che puniscono il «negazionismo» nel senso stretto (in Italia, la legge Mancino). Basta ampliare un po' la vastità del termine incriminante, e siete - siamo tutti - passibili di incarcerazione, in base a leggi già vigenti.
«Islamo-fascismo» è un'altra parola del genere (5). Una parola ideologica, il cui significato cioè è estensibile ad arbitrio del potere. Cos'è? Come va definito l'«islamofascismo»? Questo non viene detto mai: il termine deve restare «aperto» al massimo, per includervi sempre nuove categorie di «nemici interni». Voi pacifisti di sinistra vi credete anti-fascisti? Ecco invece che vi smascherano come «islamo-fascisti», perché protestate contro i massacri di bambini in Libano. Finirete nel Gulag, fra gli applausi di Colombo e della Confindustria, di Libero e dell'Unità. E non confidate troppo che il governo, ora di sinistra, vi ripari da questa fine. Questo governo già manda soldati a combattere per Israele - ossia a disarmare Hezbollah - in Libano. E non li ritira dall'Iraq né dall'Afghanistan. Nemmeno confidate nell'opinione pubblica, oggi massicciamente contro la guerra giudaica, e già ridotta al silenzio. Perché, come sappiamo noi più vecchi dalla storia vissuta, basta terrorizzare l'opinione pubblica per spingerla alla cieca contro «i nemici interni». E' per questo che lorsignori hanno architettato l'11 settembre (perché l'hanno fatto loro: ve lo dico finchè sono ancora in tempo, presto dirlo sarà reato): per spaventare la gente al punto, da indurla ad accettare gravi riduzioni della libertà personale e di pensiero, «lussi che non ci possiamo permettere» perché «siamo in guerra». E ormai, basta annunciare un attentato non avvenuto, e l'opinione pubblica si spaventa.
Chiara Beria d'Argentine, progressista e radical-chic, dopo il falso attentato di Londra è tutta contro gli arabi, questi «terroristi»; già comincia a pensare come la Fallaci: per paura, non ragiona più. E' questo il loro trucco. Ve lo dico finchè siamo in tempo. Perché quelli che ci vogliono nel Gulag sono pochissimi.
Sono una minoranza assoluta e folle: come sempre il Terrore di Stato viene instaurato da minoranze infime, ma determinate e folli, che hanno in mano gli strumenti essenziali del potere. Diciamolo dunque, finchè sono pochi e in stato nascente: i «nemici interni» sono loro. Sono Ferrara, Panebianco, Furio Colombo, Renato Farina… Sono i nemici della democrazia e della civiltà stessa occidentale, perché questa civiltà è basata sul diritto e sulla libertà personale non come «lussi», ma come «essenza». Coloro che ci dicono che l'Occidente deve adottare la tortura e i sequestri senza accusa per la propria salvezza, hanno già annullato l'Occidente.
Sono già culturalmente emigrati in Asia, l'Asia dei mongoli sterminatori, l'Asia senza diritto di guerra né di pace, l'Asia che stermina i bambini in Libano, l'Asia del Gulag. Se l'Occidente tortura, non c'è più alcun Occidente da salvare.
Svegliatevi, finchè siete in tempo: denunciate i «nemici del popolo», i «nemici interni», questi alleati «oggettivi» di uno Stato straniero che ci vuole coinvolgere tutti nelle sue guerre, contro il nostro interesse nazionale. Sono loro le quinte colonne che ci odiano e tramano contro di noi. E sono «molto pericolosi», come dice Ferrara di noi. In questo hanno ragione: loro, gli psicopoliziotti, le quinte colonne di Tsahal, i vecchi bolscevichi mascherati da liberali e cristianisti occidentali, sono estremamente pericolosi, e noi più vecchi li abbiamo già provati. Svegliatevi adesso, o vi desterete nel Gulag del prossimo secolo, nei lager del Quarto Reich ebraico.
Maurizio Blondet
Note
1) Giuliano Ferrara, «La quinta colonna di Al Qaida - una parte dell'occidente si comporta come il fatale nemico interno», Il Foglio, 12 agosto 2006.
2) Come al solito, Ferrara non dice nulla di testa sua, non fa che tradurre in italiano i temi dei neocon americani (in realtà israeliani) al potere in USA. Il primo a denunciare gli oppositori alle guerre infinite di Bush come «nemici interni» e «insorgenti» (termine usato per Hezbollah e guerriglieri iracheni) è stato Newt Gingrich, il capintesta repubblicano. Vedere Cathy Garger, «The new american insurgency», AxisofLogic.com, 9 agosto 2006. E non è casuale che stiamo citando un sito web: in USA, dove i media sono controllati dal nuovo Terrore totale, sono l'ultima voce di critica. Sono stati i web e i blog che hanno determinato la disfatta di Lieberman, e questo ha fato scattare l'allarme nel potere: questa opposizione democratica, dice Ginghrig, è una «insurgency» come quella degli Hezbollah; gli oppositori sono «enemies», e sappiamo che in Usa questi «enemies» riempiono il lager di Guantanamo.
3) Angelo Panebianco, «Il compromesso necessario», Il Corriere della Sera, 13 agosto 2006.
4) Furio Colombo, «L'ultima guerra», L'Unità, 13 agosto 2006.
5) Il termine «islamo-fascismo» è stato pronunciato da Bush a proposito dei (presunti) attentatori degli aerei di Londra, ma è stato concepito da Daniel Pipes, neocon ebreo-americano con doppio passaporto, capo di un Middle East Forum e del «Jerusalem Summit»: sono i laboratori che sfornano il nuovo linguaggio totalitario, la «lingua di guerra» per la propaganda israeliana. Ovviamente ci sono altri termini ideologici, ossia estensibili a piacere: al vecchio «antisemitismo» si è aggiunto «terrorismo» per includervi i guerriglieri e i combattenti islamici di ogni tipo. Così Hamas ed Hezbollah, che sono partiti politici, sono «terroristi». Mentre l'ebraica Irgun, che compiva atti terroristici, ha sfornato ex terroristi diventati «statisti», come Begin e Ytzak Shamir. Vedi il mio «Islamofascismo, il nuovo nemico», www.effedieffe.com , 3 agosto 2005.
…confesso che non riesco a leggere questa mega-articolessa senza avvertire disagio… capire l’evoluzione del Blondet-pensiero (ammesso che la cosa interessi a qualcuno) è impresa titanica; ho provato a leggere qualche riferimento, scelto a caso, delle migliaia che si trovano in rete, e ne vengo sempre fuori con l’irrisolto dilemma: Blondet la pensa come me o come Ruini?…
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…anche questo articolo appare come un beccarsi fra polli dello stesso pollaio: Blondet che becca Ferrara e Panebianco… poi, tanto per spiazzarci, ci mette dentro Furio Colombo, prendendo due frasette astratte dal contesto, poi mette insieme Furio Colombo e Renato Farina detto “er Betulla”, e noi, che siamo ex-ragazzi di campagna, non riusciamo più a seguire…
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…tanto per non sbagliare, Blondet non rinuncia a dare un colpetto a Bill Clinton, ed uno a Chiara Beria… e noi rimaniamo qui, privi di certezze e di riferimenti, a chiederci: ma Blondet non era coi teo-cons alla Ferrara ed alla Anselma? Panebianco non era un faro del pensiero moderato cerchiobottista? L’Avvenire non era il megafono di Ruini? E Ruini, Marcello Pera e Giuliano Ferrara non erano “culo e camicia”? e Maurizio Blondet non era "giornalista di punta" de l'Avvenire?
…è complicata, la politica italiana, e noi resteremo, alla vigilia di Ferragosto, con un sacco di dubbi sulla personalità complessa di Maurizio Blondet. Ma promettiamo a noi e ai nostri amici di non farcene un cruccio; stanotte, anche se non avremo risolto i nostri problemi, piomberemo ugualmente nel sonno dell’ingiusto, in attesa dell’ennesimo, noiosissimo ferragosto della nostra lunga esistenza…
Scritto il 14 agosto 2006 alle 10:58 nella Politica | Permalink | Commenti (10)
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…polemiche dimenticate e scioperi finiti; la vendita dei farmaci da banco all'interno dei supermercati, così come prevede il neo decreto Bersani, sembra davvero convincere gli italiani. Se non tutti almeno quelli che abitano a Carpi, Ferrara e Bari dove, negli ipermercati a marchio Coop Estense da oggi si possono acquistare 200 prodotti farmaceuti rigorosamente da banco - ovvero che non richiedono ricetta medica.
Fila alle casse, folla ai corner e cittadini in attesa per poter parlare con i farmacisti assunti dalla Coop Estense, la prima ad applicare il decreto Bersani che prevede, tra l'altro, sconti sino al 30 per cento. Scene identiche per tutti e tre gli ipermercati.
Soddisfatto Eddy Gambetti, direttore commerciale di tutti i punti vendita della Coop Estense: "E' andata molto bene, il risultato di questa prima mattinata di vendita è andato oltre le nostre aspettative". E aggiunge: "Abbiamo notato un grandissimo interesse. I clienti hanno rivolto ai farmacisti una quantità di domande. Mi sembra che i consumatori abbiano apprezzato che i nostri farmacisti non si limitassero a vendere, ma fossero interessati a capire e consigliare".
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…ed ora mettiamoci in paziente attesa della inevitabile articolessa di Littorio Feltri… il decreto Bersani? Un favore alle Coop “rosse”… mai e poi mai Littorio sarà sfiorato dal pensiero che la IperCoop è stata semplicemente più reattiva ed efficiente di, poniamo, Esselunga… né sarà mai sfiorato dall’idea che tanti giovani neolaureati in farmacia sono stati assunti, o che i consumatori stanno risparmiando, con sommo gusto, un fracco di soldi…
ROMA - Polemica dopo le perquisizioni della Guardia di finanza in due redazioni di "Repubblica", su ordine della Procura di Brescia. Ieri sera l'operazione durata ben quattro ore - da mezzanotte alle 4 del mattino - nella sede centrale, romana, del giornale, con il sequestro del computer di Carlo Bonini (assente); mentre nella redazione milanese, con un sopralluogo di oltre undici ore, sono stati prelevati materiali vari appartenenti a Cristina Zagaria. Due cronisti finiti nel mirino della Procura per essersi occupati dell'inchiesta sul rapimento di Abu Omar. E questa mattina - dopo le proteste della direzione del nostro quotidiano, del comitato di redazione, della Federazione nazionale della stampa - il procuratore di Brescia, Giancarlo Tarquini, si è difeso: "Nessun attacco alla libertà di informazione - ha dichiarato - ma solo perquisizioni mirate e personali" nei confronti dei giornalisti. (…e che cazzo significa?…)
Una presa di posizione, questa del procuratore bresciano, che ha provocato una nuova, forte protesta da parte del comitato di redazione del nostro quotidiano. Che, in una nota, ha replicato così: "Esprimiamo grande sconcerto per le affermazioni di Giancarlo Tarquini, che ha definito 'solo atti personali e chirurgicamente mirati' le perquisizioni di ieri nelle redazioni di Milano e Roma [….] è quanto meno "singolare" che si definiscano "atti chirurgici" perquisizioni che sono durate oltre undici ore a Milano e dalla mezzanotte alle quattro di notte nella sede romana. Con uno spiegamento di forze di ben dodici finanzieri che per tutto il giorno hanno perquisito, fotocopiato, stampato appunti, agende personali, mail, o sequestrando computer, come è accaduto a Carlo Bonini"
…al di là della nozione alquanto “singolare” di “perquisizione miirata”, a noi interesserebbe sapere se queste “perquisizioni mirate” abbiano riguardato anche i portatori di malattia, o solo i portatori del termometro…
…ogni anno l’evasione fiscale si mangia 600.000 miliardi di lire, un quarto del PIL. E c’è ancora qualcuno che si scandalizza per la lotta dura all’evasione fiscale, perché “…i metodi di accertamento violerebbero la privacy…”
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Tasse non pagate o con termine più preciso evasione fiscale. Secondo una ricerca in Italia ogni anno l´erario perde in questi rivoli addirittura 311 miliardi di euro, pari a circa un quarto del Prodotto interno lordo nazionale. Certo, viene calcolato così proprio tutto, dai grandi evasori alla tassa dei rifiuti al bollo non pagato. In termini di imposte (dirette, indirette e contributive) sottratte all'erario siamo nell'ordine dei 125-130 miliardi di euro.
La stima – perché di stima stiamo parlando – è calcolata dalla Cgia di Mestre, l´associazione di artigiani e piccole imprese che ha un suo centro di ricerche, e che ha cercato di mappare questo triste fenomeno individuando 4 grandi aree di evasione-elusione fiscale presenti nel nostro Paese: l'economia sommersa; l'economia criminale; l'evasione-elusione delle grandi imprese e quella dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese. (…se lo dice l’associazione delle piccole imprese ci possiamo credere, no?…)
Nella prima categoria, l´economia sommersa dei contributi assicurativi non pagati, la più diffusa [….]
La seconda categoria è l'economia criminale realizzata dalle grandi organizzazioni mafiose [….]
La terza area è quella composta dalle grandi società di capitali [….]
Infine c'è l'evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese dovuta alla mancata emissione di scontrini, ricevute e fatture fiscali [….]
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…niente che già non si sapesse… la cosa nuova è che questa volta le accuse vengono da un’associazione di categoria i cui associati sono elencati fra i responsabili dello sfascio fiscale; Viva l’Italia, Repubblica fondata sul lavoro, le veline e l’evasione fiscale…
… e per finire, questa notizia che viene da “The Observer”, e che apre il cuore al pensiero che forse anche fra i militari israeliani ci siano degli uomini…
…Israeli pilots 'deliberately miss' targets - Fliers admit aborting raids on civilian targets as concern grows over the reliability of intelligence. At least two Israeli fighter pilots have deliberately missed civilian targets in Lebanon as disquiet grows in the military about flawed intelligence, The Observer has learnt. Sources say the pilots were worried that targets had been wrongly identified as Hezbollah facilities…
…Piloti Israeliani “hanno mancato deliberatamente” alcuni obiettivi – I Piloti ammettono di aver fatto abortire deliberatamente alcuni raids su obiettivi civili, man mano che crescono i dubbi sull’affidabilità dell’intelligence…
…bentornati fra gli appartenenti al genere umano…
…Vincino insiste nel ritenersi capace di far satira, e noi insistiamo nel chiedergli di spiegarci dove si ride, e perché... far ridere non è obbligatorio, e oltretutto bisogna avere delle capacità...
...Vincino, lasci perdere... ormai da anni, da quando è a libro paga presso la Ferrara - Lario - Berlusconi Ass.d, credo che lei non riesca a far ridere neanche sua moglie (ammesso che ne abbia una)...
...ci sono altri settori del giornalismo che possono dare da campare: la recensione dei films, il gossip sull'alta società, la piccola cronaca, i mattinali della questura...
...infine, non è detto che si debba fare per forza questo mestiere; c'è anche il volontariato (fare attraversare la strada alle vecchiette - anche a quelle che non vogliono - oppure bloccare con la paletta il traffico davanti a scuole elementari ed asili...
...infine, l'alternativa-principe: la pensione; si goda la pensione, Vincino: starà bene lei, ma anche noi...
Scritto il 13 agosto 2006 alle 12:24 | Permalink | Commenti (13)
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…tutte le volte che tento di capire se un cantante, un esecutore, un autore abbiano lasciato una traccia del loro passaggio più duratura della loro vita, provo ad ascoltarli astraendomi dalla conoscenza del loro periodo di attività… in altri termini, anche se so che una certa esecuzione risale, poniamo, a 50 anni fa, tento di ascoltare “neutralizzando” questa informazione dalla mia testa…
…come ho detto per altri cantanti o esecutori, è sorprendente constatare come la buona musica non conosca i rigori del tempo…
…Carmen McRae appartiene a questa specialissima categoria di cantanti. Una voce con una estensione non elevatissima, ma con un timbro da sax tenore, e con capacità interpretative che la pongono al livello delle grandissime (Ella Fitzgerald, Sara Vaughn, Billie Holiday…)
…non so esattamente quando sia nata, ma deve essere successo intorno al 1920/25, visto che nel 1944 si hanno le prime tracce di un suo lavoro con Benny Carter; poi, da quel momento, ha cantato per tutti: Kenny Clarke (con il quale è stata anche sposata per pochi anni), Count Basie, Ralph Gleason, Dave Brubeck, Louis Armstrong, George Shearing, Thelonius Monk, Sarah Vaughn…
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…da tutti ha preso qualcosa, a tutti ha lasciato un pezzetto di se stessa. L’interpretazione che vi proponiamo oggi è un famoso “standard”; non conosciamo l’anno della registrazione, né gli accompagnatori, ma ad occhio (anzi, ad orecchio), ed assumendoci il rischio della smentita e della brutta figura, posizioniamo la registrazione a metà degli anni ’80, ed attribuiamo il magnifico assolo di sax che parte a metà circa del brano al grandissimo Dexter Gordon. Buon ascolto di:
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Carmen McRae – Dear Ruby
Download carmen_mcrae_dear_rubyreg.mp3
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IMPORTANTE: mi è stato segnalato da Mirka che il seguente pezzo:
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"Sergei Prokofiev - Alexander Nevski - op. 78 (The field of Dead)
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presentato la settimana scorsa, era difettoso. Pertanto questa settimana aggiungiamo un'altra versione, eseguita dalla Chicago Simphony Orchestra, diretta da Fritz Reiner:
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Download alexander_nevsky_op. 78 No. 6, Field of the Dead - Sergei Prokofiev.mp3
Scritto il 13 agosto 2006 alle 08:00 nella Musica, Perle Musicali | Permalink | Commenti (3)
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Per una serata in casa dedicata alla cultura, le occasioni da non perdere su RaiSet non mancano.
Questa sera Rai Uno propone (anzi ri-ri-ri-ri-ri-ripropone) "La Principessa Sissi", polpettone sentimental-pseudo-storico da non perdere (87° replica).
Per chi invece cercasse apporti culturali recenti, proponiamo, sempre in prima serata ma su Canale 5, "Bagnomaria", film candidato all'Oscar; regia di Giorgio Panariello, con Giorgio Panariello, Manuela Arcuri, Ugo Pagliai e Valeria Fabrizi. Quattro personaggi da ridere (sempre con il volto di Panariello) si muovono nel teatrino di fine estate della Versilia
(Repubblica)
Scritto il 12 agosto 2006 alle 19:23 nella Media | Permalink | Commenti (4)
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da Repubblica.it
-1) Caro Dottor Sottile, non ci siamo...
ROMA - Dopo l'operazione voluta dal Viminale, in cui sono stati arrestati 40 immigrati in Italia, il portavoce dell'Unione delle comunità islamiche in Italia, Hamza Piccardo, ha scritto al ministro dell'Interno Giuliano Amato. Piccardo lamenta che si sia risposto all'emergenza terrorismo colpendo gli elementi più deboli dell'immigrazione in Italia.
"Non posso che esprimerle tutta la mia delusione e amarezza per lo stile con il quale il dicastero che Ella dirige ha affrontato la prima prova di antiterrorismo che questi tempi duri le hanno imposto", ha scritto il portavoce dell'Ucoii, che ha chiesto ad Amato di scagionare le comunità islamiche: "Ci rassicuri signor ministro - dice la lettera - rassicuri noi una volta tanto, dica a chiare lettere che noi musulmani stranieri e italiani siamo risultati estranei, una volta di più, ad ogni attività suscettibile di mettere in pericolo la sicurezza collettiva e l'ordine pubblico".
Piccardo definisce l'operazione "il solito pattuglione nei luoghi, che in mancanza di veri centri sociali, fungono da aggregazione dei cittadini extracomunitari" e nei "quartieri degradati che i nostri concittadini lasciano volentieri (ma a caro prezzo) agli immigrati". I risultati, sottolinea il portavoce delle comunità islamiche sono "40 arresti, 28 dei quali per violazione delle norme in materia di soggiorno. Gli altri per reati contro il patrimonio".
Secondo la più importante organizzazione islamica del nostro Paese, che rappresenta l'80% delle moschee in Italia, sarebbero state colpite nel blitz di ieri solo persone facilmente identificabili per il colore della loro pelle. Piccardo contesta quindi anche il modo di svolgere l'attività di contrasto al terrorismo portata avanti dal ministero dell'Interno.
"L'operazione è stata presentata dal Ministero come di contrasto al terrorismo e l'aggettivo "islamico" si è sprecato per indicare l'ambiente in cui cercare i terroristi - scrive l'Ucoii - dal canto suo tutta la stampa ha insistito su quell'aggettivo. Un esempio per tutti il TG3 delle 00,45 di stanotte che ha strillato: "40 persone legate all'estremismo islamico sono state tratte in arresto questo sera".
Infine l'Unione islamica rileva come la politica di contrasto al terrorismo del governo di centro-sinistra non abbia dato alcun segnale di discontinuità con quella portata avanti dal precedente governo. "All'indomani dell'operazione realizzata nel Regno Unito, che avrebbe sventato un "inimmaginabile" attentato e all'allarme sociale provocato - si legge ancora nel documento - ci sembra che il governo di cui Ella è esponente di spicco e di qualità, non abbia voluto o potuto dare un segno di discontinuità con la prassi del precedente esecutivo".
...no, amato Amato, non ci siamo proprio... se avessimo voluto una protesi del piduista Pisanu, ci saremmo tenuti il Governo Berlusconi. I media pubblici, per 48 ore, hanno lasciato intendere che lei abbia compiuto una brillante operazione antiterrorismo. Gli inglesi hanno arrestato 24 pericolosi terroristi? noi, che siamo più bravi, quaranta... salvo scoprire che abbiamo arrestato 28 persone per violazione della Bossi-Fini (che noi contestiamo) e 12 ladruncoli. E' bene arrestare i ladruncoli, ma si deve dire che si tratta di ladruncoli, non si può far credere alla gente che si tratti di "pericolosi terroristi"...
...siamo curiosi di vedere quanti di questi arresti reggeranno alle decisioni del GIP, e quanti di questi resteranno in carcere, fra sette giorni, con l'accusa di "terrorismo"; tutti ricordiamo gli arresti a mucchi dei mitici anarco-insurrezionalisti di Pisanu, che reggevano giusto fino alle decisioni del GIP...
...nel frattempo il mitico "uomo di sinistra" Tony Blair, fra le pernacchie dei suoi stessi compagni di partito, davanti ad una scoperta così "esplosiva", non ha ritenuto di interrompere le vacanze alla Barbados e tornare al posto di combattimento; e Bush? in ferie... anche lui...
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...da Marco Travaglio - Repubblica:
"Non c'è stato alcun detenuto scarcerato con l'indulto che avesse rapporti con il terrorismo" (Clemente Mastella, ministro della Giustizia, "la Repubblica", 4 agosto 2006)
"Sospetti di fiancheggiamento al terrorismo islamico sono stati scarcerati con l'indulto: si contano sulle dita di due mani. Li teniamo sotto controllo per espellerli in base alla legge antiterrorismo. Ieri ho firmato i primi decreti, oggi ne firmerò altri. Si tratta di immigrati sospettati di connessioni con attività terroristiche e condannati per reati minori come il falso documentale. L'esempio più illustre è Al Capone, condannato per evasione fiscale, che con l'indulto sarebbe uscito"
(Giuliano Amato, ministro degli Interni, "la Repubblica", 4 agosto 2006).
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-2) Caro Sindaco Zanonato, non ci siamo...
...a Padova, il sindaco DS Zanonato ha pensato bene di erigere un muro alto tre metri per isolare il ghetto della immigrazione più fastidiosa (quella degli spacciatori)...
Caro Sindaco DS, non ci piacciono i muri: nè quelli permanenti, de quelli "provvisori"; come si sa, in Italia nulla è più permanente delle cose provvisorie. Non ci piace il suo muro, come non ci piaceva il muro di Berlino, come non ci piacciono i muri di Israele, come non ci piace quello al confine fra USA e Messico.
Caro Sindaco DS, i muri non risolvono i problemi, li nascondono soltanto. Se avessimo voluto un sindaco Costruttore di Muri, avremmo candidato l'ex sindaco leghista Gentilini da Treviso, detto "Lo Sceriffo"; ma si... quello che ha tolto le panchine dai giardinetti perchè, finito l'orario di lavoro nella fabrichetta o nella porcilaia, i "negri" si rifiutavano di volatilizzarsi, e andavano a sedersi sulle panchine...
...oltre tutto, con questo muro lei non ha chiuso gli spacciatori "fuori" dalla città normale, ma ha chiuso "dentro" il nuovo ghetto anche i padovani perbene che continuano ostinatamente ad abitare in quella zona, per scelta o per mancanza di alternative...
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-3) caro Littorio Feltri, ci piace sempre meno...
"Un ragazzo solare, di pace, impegnato nel sociale e studioso". Angelo Frammartino, il volontario 24enne ucciso ieri a coltellate a Gerusalemme da un palestinese, viene descritto così da chi lo conosceva a Monterotondo, il suo paese di origine. E non a torto: "Bisogna imparare ad amare daccapo, a tornare ad amare, ogni giorno", è infatti la conclusione dell'ultima e-mail che Angelo ha inviato al circolo di Rifondazione comunista di Monterotondo, in cui era responsabile del settore giovanile [....]
Forse, però, è stata la birra a tradirli: "Il gruppo di occidentali è stato notato", ha avanzato in un'ipotesi Renzo Caddeo, responsabile della spedizione italiana al campo "Torre dei fenicotteri", gestito da Arci e Cgil a cui partecipava Angelo. "La birra - ha aggiunto - non si vende dentro le mura di Gerusalemme. Il fatto che Angelo fosse stato al tavolo con quattro ragazze a bere una bevanda 'proibita' dalla religione musulmana in quanto alcolica, può aver urtato la suscettibilità di qualcuno". [....]
...i volontari delle Arci/Cgil e dell'Acli/Ipsia, hanno risposto con un comunicato scritto a più mani ad alcuni giornali che hanno "strumentalizzato la morte di Angelo". In particolare, il riferimento va a "Vittorio Feltri e ai suoi articoli su Libero - scrive il comunicato - come quello odierno che recita 'Volontario Cgil ucciso a Gerusalemme dai suoi amici palestinesi'". I volontari ritengono infatti che "condannare indiscriminatamente il popolo palestinese piuttosto che fermarsi a riflettere e a capire la complessità di un conflitto che insanguina il medio oriente da quasi sessant'anni, sia semplicemente un nascondersi dietro alle proprie responsabilità, una facile strumentalizzazione o, più semplicemente, fare cattiva informazione". E poi concludono con la richiesta "non di capire questo gesto sconsiderato così difficile da accettare, ma solo di non stigmatizzare un popolo intero per la tragedia della morte di Angelo".
Intanto, l'inchiesta della polizia israeliana procede "a pieno ritmo", anche se l'assassino non è stato ancora identificato, come ha confermato questa mattina il portavoce della polizia di Gerusalemme, Shmulik Ben Rubi. "Le indagini sono molto intese - ha detto il portavoce - abbiamo fermato nella notte cinque giovani palestinesi, sospettati di essere coinvolti. Ma sono stati rilasciati dopo che è stata dimostrata la loro estraneità" [....]
...ecco, caro Littorio, perchè Lei non ci è mai piaciuto, e mai potrà piacerci... si è tuffato come una squallida iena sulla notizia dell'arresto dei cinque palestinesi, per parlare di un Frammartino ucciso "dai suoi amici palestinesi"... si, è vero, questo ragazzo era in Israele per aiutare i ragazzi ed i bambini palestinesi: è peccato? e poi, era persino di Rifondazione! questo si, che è intollerabile...
...però ancor più intollerabile è il suo giornalismo d'accatto, perchè nel frattempo i cinque arrestati palestinesi sono stati scarcerati (e Dio solo sa se i poliziotti israeliani sono teneri coi palestinesi), però lei non ha sentito il bisogno (che io sappia) di fare un articolo per chiedere scusa al ragazzo, ai palestinesi, e per darsi del coglione. Lo faccia, Littorio: non è mai troppo tardi.
Scritto il 12 agosto 2006 alle 16:08 | Permalink | Commenti (11)
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Nonostante sia Tel Aviv che Beirut si siano impegnate a rispettare la risoluzione approvata ieri all'unanimità dall'Onu, continuano le operazioni militari. L'esercito israeliano continua l'avanzata di terra per estendere le zone di combattimento fino al fiume Litani. In mattinata sono ripresi i raid aerei sia sul Sud che sul Nord del Libano, fonti locali parlano di molte vittime. I miliziani Hezbollah hanno risposto con lanci di razzi sulla Galilea.
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…questa volta la risoluzione che non risolverà nulla si chiama “1701”; dice che gli hezbollah devono cessare SUBITO ogni azione aggressiva, mentre Israele dovrà farlo “quando saranno schierate le forza di interposizione, e che potrà reagire ad azioni militari degli hezbollah…
Traduciamo?
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-1) gli hezbollah la devono piantare subito
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-2) Israele, con comodo, quando e se saranno schierate le mitiche “forze di interposizione”
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-3) nel frattempo, Israele ne approfitta per bombardare un convoglio di profughi scortato dai caschi blu, per tirare ancora qualche centinaio di bombe su città dove gli hezbollah c’entrano come I cavoli a merenda, e per completare la distruzione del paese (non vorremmo che trascurassero qualche cavalcavia ancora in piedi, o qualche casello ferroviario)
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-4) Non è definito cosa debba intendersi per “azioni militari” degli hezbollah… ciò significa che basterà un matto che tiri un katiuscia per autorizzare Israele a riprendere azioni di guerra ed occupazione massicce; a pensar male, un katiuscia se lo potrebbero tirare anche da soli, visto che ne servono in media una settantina per ammazzare un israeliano, tanto sono precisi e potenti… Il gioco potrebbe valere la candela.
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09:14
Nella notte è stato raggiunto l'accordo per la risoluzione, la numero 1701, che esige "una totale cessazione delle ostilità ", chiedendo al governo libanese e all'Unifil (la forza di interposizione dell'Onu già attiva in Libano) di "dispiegare le loro forze insieme" nel sud del Libano e al governo israeliano", quando questo dispiegamento inizierà, di ritirare tutte le sue forze dal sud del Libano parallelamente".
09:17
Questa mattina i caccia israeliani hanno effettuato quattro attacchi sulla città di Sidone, capoluogo del Sud Libano, che era stata bombardata una sola volta dall'inizio dell'offensiva israeliana 32 giorni fa. I raid hanno preso di mira i quartieri orientali del porto di Sidone, 43 chilometri a sud di Beirut. Lo scorso luglio gli aerei israeliani avevano bombardato a Sidone un centro religioso legato a Hezbollah.
09:24
Fino a quando sia il governo israeliano, che quello libanese non approveranno formalmente la risoluzione Onu continueranno le operazioni militari. Lo ha fatto sapere un portavoce dle governo israeliano. In mattinata un'avanguardia delle truppe di terra è arrivata fino a Ghandouriyeh, un villaggio del Libano meridionale situato a est della città costiera di Tiro e a circa 11 chilometri dalla frontiera tra i due Paesi: si tratta del punto più a nord mai raggiunto dalle forze dello Stato ebraico in 32 giorni di combattimenti. L'avanzata fino a Ghandouriyeh è stata ammessa anche dai miliziani sciiti di Hezbollah, i quali però hanno rivendicato di aver teso con successo un'imboscata ai soldati nemici, un imprecisato numero dei quali sarebbero stati uccisi o feriti
09:30
Avi Pazner, capo portavoce del governo israeliano, ha precisato che l'offensiva in corso è priva di scadenze, dunque a tempo indeterminato. "Il nostro e' un piano articolato in diversi stadi e la prima di tali fasi, che ci permetterà di avere il controllo sul terreno, potrebbe richiedere alcuni giorni. Seguiranno le operazioni di pulizia (l'eliminazione o lallontanamento dei guerriglieri di Hezbollah; ndr), in una fase che potrebbe durare qualche giorno o anche qualche settimana", ha aggiunto il generale.
09:35
Un drone israeliano avrebbe colpito per sbaglio un convoiglio umanitario ch era stato accompagnato da soldati Onu al confine nella zona occidentale della valle della Bekaa. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, che spiega che i 7 morti e i 36 feriti facevano parte di un gruppo di civili e soldati libanesi che scappavano dal villaggio cristiano di Marajayoun.
11:24 Libano, 15 civili uccisi in bombardamento E' salito a quindici il computo dei civili rimasti uccisi nel bombardamento aereo israeliano su Rashaf, uno dei due villaggi del Libano meridionale attaccati nela notte: lo hanno riferito le forze dell'ordine locali.
Scritto il 12 agosto 2006 alle 10:49 nella Guerra | Permalink | Commenti (8)
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Come anticipato da tempo, da oggi, sulla colonna laterale, nel gruppo "Album Fotografici", oltre all'album "I Luoghi dei Tafani", troverete una serie di albums dedicati in omaggio ai vignettisti che più adoriamo.
Cominciamo con un album dedicato ad un grande, Altan, che completeremo nei prossimi giorni; proseguiremo in seguito con altri albums monografici.
L'obiettivo è in primo luogo quello di rendere omaggio a questi grandi del "riso amaro". In prospettiva, ci piacerebbe organizzare una sorta di storia degli "anni orribili" del Paese attraverso l'occhio al curaro di questi vignettisti.
Scritto il 11 agosto 2006 alle 12:55 nella Satira | Permalink | Commenti (3)
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ROMA - La macchina da guerra Israeliana continua a spingere contro la resistenza dei miliziani Hezbollah. L'aviazione israeliana ha lanciato volantini su Beirut, intimando alla popolazione di abbandonare i sobborghi meridionali dove si estenderanno le prossime operazioni militari, e nel nord del Libano, dove ogni camion verrà d'ora in avanti considerato un possibile obiettivo. Il lungomare della capitale è stato ripetutamente colpito dall'artiglieria delle navi e dei caccia israeliani [….]
[….] bombe sul lungomare. I caccia e l'artiglieria israeliana hanno continuato a colpire varie zone del Libano, inclusa Beirut. Il lungomare della città è stato teatro di pesanti bombardamenti che hanno abbattuto il vecchio faro e molti ripetitori radio telefonici nella zona [….] Occhi puntati al cielo, paura lungo tutta la spiaggia nei pressi della capitale. Colpito il villaggio costi[….]
nel nord del Libano, altri volantini hanno annunciato che, a partire da stasera "ogni camion o furgoncino in movimento" sarà colpito perchè automaticamente sospettato di trasportare razzi, armi o munizioni".
…i libanesi sono avvertiti… che poi non vengano a raccontarci che non sapevano niente… all’inizio si doveva abbandonare la “fascia di sicurezza” di due chilometri, che poi è stata allargata a 5, che poi è stata allargata a 30… Ora la “fascia” è stata allargata fino ad alcuni quartieri di Beirut, dai quali gli israeliani (che sono gentili) hanno avvertito che bisogna “evacuare”…
…per andare “dove”, non è dato sapere; per sostentarsi “come”, neppure. E’ invece spiegato come non viaggiare: esclusi i Falcon e gli elicotteri privati (per ovvie ragioni di sicurezza dei cieli), ma anche furgoncini, camion, camioncini: sono tutti mezzi camuffati per addetti al trasporto di razzi katiuscia e di hezbollah; inoltre, non è consigliabile “fare i furbi”, organizzando finti cortei funebri, perché gli israeliani non sono stupidi, e colpiranno senza esitazione. Infine, un ultimo avvertimento: non crediate di farla franca scrivendo sul tetto delle vostre case “ONU” o “CRI”; questi trucchi mandano in bestia Olmert ed i suoi accoliti, e chi li adotta sarà inesorabilmente colpito.
…qualcuno di voi avrà letto ieri, su Repubblica, il magnifico articolo di Merlo su canone TV; per chi se lo fosse perso, il succo era questo: la TV col canone è un servizio pubblico: io pago il canone, tu mi dai delle trasmissioni degne di questo nome. E’ come l’acquedotto. Io pago, ma quando apro il rubinetto, deve uscire acqua potabile. Se esce una poltiglia fangosa, non solo non puoi chiedermi di pagare, ma posso addirittura chiederti i danni…
…così per la TV: se pago, mi dai roba decente; se invece mi dai, poniamo, Malgioglio, o l’Isola dei Fetosi, puoi chiedermi il canone?…
…prendo spunto dal fatto che stasera andrà in onda, in prima serata, e sulla rete “ammiraglia”, una “novità” di assoluto rilievo: “La Principessa Sissi”. Non è una notizia meravigliosa? Ora, questa faccenda pone una delicata questione giuridica: se la RAI mi sottopone la replica della replica della replica della Principessa Sissi, posso pagare parte del canone con la fotocopia della fotocopia della fotocopia di un precedente versamento?…
…ancora: se “apro il rubinetto” e dal tubo catodico esce Malgioglio, o Marzullo, o la fatina Elmi, posso chiedere i danni alla RAI?
Fuor di metafora: perché non spingiamo i nostri parlamentari a fare una legge per la quale il canone alla TV pubblica sia pagato “a tassametro”? Se io guardo, poniamo, Ballarò o Report, il tassametro gira; ma se io NON GUARDO l’ignobile TG di Mimun, o Sporta a Sporta, perché il tassametro deve girare? E se il tassista (vedi Sissi) mi porta in giro dieci volte intorno allo stesso isolato, devo pagare dieci volte la corsa?…e se (dio non voglia) accevdo l’elettrodomestico e viene fuori Michele Cocuzza, posso chiedere un risarcimento?
MILANO - "Quando ho saputo dell'interesse dell'Inter ero molto felice: quand'ero piccolo ero un tifoso nerazzurro". Ecco le prime parole di Zlatan Ibrahimovic da oggi ufficialmente un nuovo giocatore dell'Inter. La Juventus perde quindi un'altra punta di diamante, ma nelle sue casse entrano 24,8 milioni di euro, il prezzo che il club nerazzurro ha pagato per l'acquisto ufficiale e definitivo dell'attaccante svedese.
Il ventiquatrenne, che ha firmato un contratto quadriennale con scadenza 30 giugno 2010, guadagnerà 4,5 milioni di euro all'anno. L'attaccante svedese, che con maglia bianconera ha vinto due scudetti revocati per le vicende dello scandalo calcio e assegnati ai nerazzurri dalla giustizia sportiva, continuerà a indossare il tricolore con l'Inter. "Io mi sento ancora campione d'Italia per i titoli vinti negli ultimi due anni - replica lo svedese - Alla Juventus abbiamo lavorato bene, ci siamo allenati tutti i giorni, tutte le settimane, tutti i mesi. Abbiamo sempre lottato, volevamo il titolo e l'abbiamo ottenuto".
…nel calcio, come in ogni “lavoro”, esiste la libertà d’opinione; si può pensare di tutto, persino che “un vincente” possa sognare l’Inter, squadra che in tutto il neozoico è riuscita a vincere uno scudetto solo per manifesta pirlaggine di Juve e Milan… lasciate esprimere liberamente l’opinione ad un tiepido simpatizzante della Juve: qui chi ha fatto l’affare è stata la squadra torinese. Si è liberata di un bidone (vedi le magnifiche performances della stagione passata) incassando quasi tutto quanto aveva speso; ha alleggerito il monte-stipendi di una massa di danaro enorme (9 miliardi di lire all’anno), ed ha indebolito uno storico concorrente diretto, l’Inter. Meglio di così…
Scritto il 11 agosto 2006 alle 09:46 | Permalink | Commenti (12)
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WASHINGTON - Appena atterrato a Green Bay, il presidente George Bush ha commentato i dirottamenti aerei in Gran Bretagna dicendo che "la nostra nazione deve continuare a combattere il fascismo islamico" [….]
…nel pomeriggio la Casa Bianca ha reso noto che il presidente era stato informato già nella giornata di domenica dell'attacco terroristico poi sventato dall'intelligence di Gran Bretagna e Stati Uniti. All'Inghilterra, al suo premier Tony Blair e ai funzionari addetti alla sicurezza, Bush ha rivolto parole di apprezzamento per il successo ottenuto dalla rispettiva collaborazione - definita "eccellente" - contro gli attentati falliti di oggi.
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…non ci convincono… questi due mi sembrano personaggi in caduta libera, che cercano di puntellarsi l’un l’altro… Sua Bassezza e Sua Debolezza si danno una mano; lo hanno già fatto, col concorso del Cipria, sul nigergate… adesso Blair “ha sventato” un mega-attentato”, sul quale sappiamo solo quello che ci dice Tony. Non una parola su come pensavano, gli attentatori, di far passare chili di esplosivo, su linee a rischio, in giorni a rischio, col bagaglio a mano; forse esibendo i loro bei tratti somatici alquanto olivastri…
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…ma la cosa più esilarante, sfuggita a molti, è la seguente: dunque, “…il presidente (Bush) era stato informato già nella giornata di domenica dell'attacco terroristico poi sventato dall'intelligence di Gran Bretagna e Stati Uniti…”
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…che bravi… e da domenica ad oggi (siamo a giovedì, dunque sono passati quattro giorni), decine di migliaia di persone hanno continuato a volare fra la Gran Bretagna e gli USA, a “forte rischio, anzi quasi certezza di attentato”), col beneplacito di questi due dementi?
…qualcuno sciolga i cani…
Scritto il 10 agosto 2006 alle 19:49 nella Guerra | Permalink | Commenti (12)
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Scritto il 09 agosto 2006 alle 14:01 nella Satira | Permalink | Commenti (31)
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...non ci sono Santi... Prodi è proprio affamato di poltrone... un Poltronofago Onnivoro, che ingoia di tutto, anche poltrone di cui non sa nulla... Il "Tempo", nave-scuola di Gianni Lecca, non ha dubbi: Prodi ingoia di tutto con inverosimile voracità. Siamo certi che se non fosse circondato da abili consiglieri e badanti, mangerebbe anche gli imballaggi ed i pallets...
...insomma, sono terminati i bei tempi del centro-destra, quando lo spoil-system c'era solo sulla carta, e le nomine seguivano una logica ferrea di professionalità. Chi potrà mai dimenticare la fatina Maria Giovanna Elmi Direttore artistico del Teatro Stabile di Trieste (Goldoni? uno dei nostri tempi...), o Tony Renis proposto per la direzione dell'Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles, o Antonio D'Amato alla guida della Confindustria? ...e che dire di Marco Cattaneo, col suo look alla Bobby Solo, alla guida della RAI?...
...ah... non ci sono più i managers di una volta... ricordate Giorgio Fossa? ma si... quello che Malpensa rimase bloccata per 24 ore per sei centimetri di neve largamente preannunciati... aveva dato l'appalto per la pulizia delle piste ad una società di Bergamo... solo spostare i mezzi per la spalatura da Bergamo a Malpensa, era come fare una puntata di Overland...
Scritto il 09 agosto 2006 alle 11:45 | Permalink | Commenti (7)
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Andrew Howe: prima medaglia d'oro italiana agli europei di Goteborg
GOTEBORG - Più forte della pioggia, più forte del vento ballerino, più forte degli avversari. E sempre con il sorriso sulle labbra. La prima medaglia italiana agli Europei di Goteborg è uno splendido oro nel salto in lungo targato Andrew Howe. Il 21enne atleta reatino, che già ieri aveva dominato le qualificazioni, ha conquistato la prima grande vittoria di una carriera che si preannuncia ricca di soddisfazioni.
Clima strano a Goteborg, con acquazzoni interotti da sprazzi di sole e un vento a volte a favore, a volte contrario. Condizioni adatte a rendere la gara imprevedibile. Ma Andrew Howe chiude subito i giochi. Il saltatore azzurro, bronzo a marzo ai Mondiali indoor di Mosca, parte forte. Il primo salto, nonostante il vento contrario (-1,1 m/sec), è un 8,15 che lo porta in testa, gli dà tranquillità e mette pressione agli avversari. Al secondo tentativo, Howe piazza la misura che varrà l'oro: un 8,20 (+0,9 m/sec) inarrivabile per tutti. Poi un nullo e altri tre tentativi ben oltre gli 8 metri.
Gli altri non riescono nemmeno ad impensierirlo. Il secondo, l'inglese Grag Rutherford, chiude con 8,13. Il terzo, il campione uscente ucraino Oleksiy Lukashevych, non va oltre 8,12.
Al termine della gara, l'azzurro è corso ad abbracciare la madre e allenatrice Renée Felton, che lo portò in Italia dagli Stati Uniti quando aveva solo cinque anni dopo aver sposato in seconde nozze l'italiano Ugo Besozzi.
Quella di Andrew Howe, per l'Italia è la prima medaglia d'oro europea di sempre nel salto in lungo. "Sono contentissimo - dice -. Abbiamo lavorato tutto quest'anno per questo risultato. Ora voglio inseguire il record italiano: so che posso batterlo".
Scritto il 08 agosto 2006 alle 20:05 nella Sport | Permalink | Commenti (13)
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Fumata bianca in Lega: Matarrese presidente - E' stato eletto oggi alla quarta votazione con 26 voti su 39 - Toccherà lui traghettare l'associazione verso un manager esterno
MILANO - Antonio Matarrese è il nuovo presidente della Lega calcio. Al termine della quarta votazione (la sesta considerando l'assemblea del 26 luglio), ha ottenuto 26 voti (giusto il quroum necessario) su 39. Sarà lui, ex presidente della Federcalcio, a traghettare l'associazione in attesa che, una volta approvato il nuovo regolamento, la scelta ricada su un manager esterno [….]
Non è un nome nuovo quello di Matarrese. (…no… decisamente tanto “nuovo” non è…) Il successore di Galliani era già stato presidente della Lega Nazionale Professionisti dal 1982 al 1987, quando aveva lasciato la carica a Luciano Nizzola per trasferirsi sulla poltrona di presidente della Federcalcio che ha occupato dal 1987 al 1996. Matarrese è stato anche vicepresidente dell'Uefa e presidente della Commissione fair play della Fifa. (…veramente, anche se la cosa non costituisce reato, è noto anche come ex parlamentare di Forza Italia, nonchè come membro della famiglia che ha costruito gli ecomostri di Punta Perotti…)
Soddisfatto il presidente della Juve Giovanni Cobolli Gigli: ""Sono contento. E' un uomo che ha saputo gestire il passato e che saprà gestire, spero, anche il futuro". Secco il commento del presidente del Palermo Maurizio Zamparini: "Scegliamo Matarrese e poi se non ci va bene a Natale gli votiamo contro e lo mandiamo a casa".
…riprendiamo un articolo dell’Espresso del’’88, di Pierluigi Ficoneri: riletto oggi, ci sembra molto istruttivo…
Come un gioco di prestigio, dalle capaci maniche del presidente della Federcalcio europea, lo svedese Lennart Johansson, è saltata fuori una "wild card", una sorta di invito a partecipare riservato agli outsider di riguardo, assai in voga nel tennis. Ed è stato così che, senza esserselo guadagnato sul campo, la sfiatata legione straniera di Fabio Capello (oggi affidata ad Alberto Zaccheroni) ha trovato aperta la porta di servizio per entrare in coppa Uefa. Anzi, più che una entrata di servizio il Milan ha trovato un portone spalancato, perché è stato ammesso direttamente alla fase finale della competizione senza disputare quel faticoso girone di qualificazione che va sotto il nome di Intertoto. Un'arrogante prevaricazione, in dispregio dei regolamenti sportivi.
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Che il calcio alle soglie del 2000 sia sempre più un fenomeno affaristico e di spettacolo è noto, ma rimaneva ancora un filo che lo teneva ancorato allo sport: il risultato, il verdetto del campo. Ebbene, con la consegna della wild card al club di via Turati (e ai tedeschi del Borussia) è stato spezzato anche quello. Scandalo è la parola che ricorre con maggiore frequenza nei commenti di osservatori ed atleti. .Che abbia più diritti di te una squadra che in campionato ti è finita dietro si fatica a capirlo., si è sfogato il bomber della Sampdoria Vincenzo Montella. Anzi, non si capisce per niente.. E perfino il compassato allenatore della nazionale tedesca, Berti Vogts, non ha saputo reprimere un parere stizzito: .Di solito ci si qualifica sul campo, non a tavolino.. L'accusa più dura viene però da Michel Platini, neodirettore generale della Fifa: .Soldi e tv, oggi si vince così., ha commentato con crudezza l'asso francese. Ma Platini non si è fermato qui perché ha aggiunto al suo j'accuse una frase ancor più inquietante e sibillina. .Evidentemente., ha detto davanti ai giornalisti, ..sono stati riscossi crediti elettorali.. A che cosa intendeva riferirsi l'asso francese? Per capirlo, basta ripercorrere la storia di questo scandaloso repechage che sembra proprio il frutto di un accordo. Quando ai primi di maggio è apparso chiaro che il Milan non ce l'avrebbe mai fatta a qualificarsi per una competizione europea, Adriano Galliani ha subito cercato di correre ai ripari. Non si rinuncia a cuor leggero a una quarantina di miliardi. L'Uefa, secondo il dirigente milanista, avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per dare al Milan una passerella internazionale. Ecco prender corpo allora l'idea di una carta straordinaria da offrire alle società che hanno vinto almeno una volta la Champions league negli ultimi cinque anni ma che non ce l'hanno fatta a qualificarsi per un torneo continentale. Il Milan e il Borussia rientravano in questa categoria.
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I dettagli furono messi a punto nella sede della federazione europea, a Nyon, in un incontro riservato tra Galliani e Giraudo (amministratori di Milan e Juve) e alcuni dirigenti dell'Uefa, tra cui il vicepresidente Antonio Matarrese. Era chiaramente un favore fatto alla Fininvest che, non dimentichiamolo, è uno dei partner più importanti della Team Agency, la macchina commerciale della confederazione europea. In cambio i funzionari Uefa chiedevano l'appoggio dell'Italia al presidente Johansson nella sua corsa alla presidenza della Federazione internazionale. Il resto è storia recente. Ha vinto Joseph Blatter conquistando la presidenza della Fifa, ma Johansson ha mantenuto il suo impegno e il Milan è rientrato nell'arengo internazionale. Di questa vicenda resta ancora un punto da chiarire. Perché Sampdoria e Bologna, le squadre più danneggiate da quest'accordo, non hanno protestato? L'ipotesi più accreditata parla di una trattativa in corso per la vendita dei diritti tv delle due società a Mediaset.
Scritto il 08 agosto 2006 alle 18:18 nella Sport | Permalink | Commenti (5)
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«Nessuna guerra contro primari solo la volontà di rafforzare un indirizzo già scelto dal 95% dei medici italiani che va a potenziare la sanità pubblica i diritti dei cittadini e la professione dei medici». È Livia Turco a dirlo, rispondendo agli attacchi della destra che cerca di cavalcare una protesta che non c´è: quella dei medici ospedalieri che dovranno scegliere se svolgere la professione nel pubblico o nel privato ogni cinque anni. Loro infatti non hanno levato nessuna critica al ddl che verrà presentato in ottobre dal ministro della Sanità.
Ma dalla destra è invece assedio, le nuove regole non vanno giù perché vede minati alcuni suoi feudi e già parla di battaglia in Parlamento. Il mal di pancia è soprattuto di Forza Italia: Cicchitto ha promesso che chiederà la sfiducia del ministro e da Gramazio arrivano insulti e proteste per le nuove nomine degli istituti di ricerca, cioè la polemica sulla nomina di Paola Muti al posto del professor Cognetti alla direzione del Regina Elena. E allora eccola la bordata di Livia Turco che arriva nelle case di milioni di italiani. «Mi si accusa di aver promosso all´Istituto Regina Elena una donna, Paola Muti, per favorire le quote rosa? Non scherziamo. Primo: la dottoressa Muti aveva un curriculum migliore del professor Cognetti e ed era direttore di un istituto scientifico migliore di quello del professor Cognetti. Secondo: per Paola Muti io non ho avuto raccomandazioni, nessuna telefonata, mentre per Cognetti ci sono stati molti plausi politici». E aggiunge: «Anche per questo cambierò subito il criteri delle nomine agli istituti di ricerca, una legge voluta dalla destra: la scelta dei direttori scientifici non deve ricadere sul solo ministro, ma deve esserci un bando pubblico che conduca a una graduatoria stilata sulla base di requisiti, obbligando il ministro a compiere una scelta all'interno di quella stessa graduatoria».
Questa volta la destra potrebbe rimanere con un pugno di mosche in mano. Con la Turco si sono schierati Massimo Cozza segretario nazionale del Fp Cgil medici (insieme al segretario confederale Achille Passoni), Luigi D´Elia vicepresidente vicario della federazione italiana aziende ospedaliere, l´autorevole preside della facoltà di medicina della Sapienza di Roma Luigi Frati, la maggior parte dei primari italiani dal nord al sud. Piermannuccio Mannucci primario di medicina interna alla Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico Mangiagalli e Regina Elena di Milano definisce la proposta Turco "una cosa buona". Il vero problema è, ha affermato, che «per esercitare l'attività privata negli ospedali pubblici mancano le attrezzature e le strutture adeguate». E anche l´Anaao, il sindacato della dirigenza medica pubblica, sia pure con delle condizioni aveva dato il suo assenso: «Siamo disposti a discutere un provvedimento legislativo che contempli l'esclusività di rapporto per i primari, legandola alla durata dell´incarico, ma non possiamo accettare che questi principi siano completamente svincolati da altri due capisaldi della professione: la libera professione "intramoenia" e l´indennità di esclusività di rapporto».
Dunque per nome di chi protestare? Non si sa. Il centrodestra già parla di battaglia in Parlamento alla ripresa dei lavori in settembre. «Bisogna che il Parlamento - è il commento di Fabrizio Cicchitto di Fi - metta in questione, anche con specifiche mozioni, l'irresponsabile linea politica del ministro della Salute Turco per lo smantellamento delle posizioni di maggiore qualità nell'ambito della sanità pubblica».
Scritto il 08 agosto 2006 alle 14:00 nella Politica | Permalink | Commenti (6)
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«Finalmente il Cipe e la Corte dei Conti hanno certificato il "disastro" della Legge Obiettivo». È la Fillea, il sindacato delle costruzioni della Cgil ha ribadirlo ricordando che lo aveva denunciato da tempo. «Ora il problema è come uscire dal pantano in cui si trova il Paese che non può permettersi il lusso di fermare il processo di ammodernamento del sistema infrastrutturale», dice il segretario nazionale della Fillea Cgil Mauro Macchiesi.
«A fronte dei 173 miliardi di euro, necessari a realizzare il programma della Legge Obiettivo, cifra che è destinata ad aumentare poiché la stima è basata sui costi correnti, - dice Macchiesi - i finanziamenti disponibili sono soltanto 58 miliardi di euro, pari al 33% del fabbisogno. Il quadro delle opere approvate dal Cipe è il seguente: 29,4% finanziate integralmente; 31 % finanziate parzialmente; 19,5% approvate solo tecnicamente. Per coprire le opere approvate dal Cipe servirebbero circa 25 miliardi di euro. È giusto sostenere le priorità per le opere contrattualizzate - continua Macchiesi - anche perché altrimenti scatterebbero le penali, con ulteriori costi. Occorre, inoltre, riprendere il metodo della programmazione e quindi costruire l'ordine delle priorità, tenendo conto delle compatibilità finanziarie e dello sviluppo del territorio.
Il Mezzogiorno in questi cinque anni è stato fortemente penalizzato nell'assegnazione delle risorse finanziarie e per evitare che ciò si ripeta, nella ripartizione degli investimenti fra Nord e Sud, è utile tenere presente che al Sud non è possibile realizzare infrastrutture a tariffazione, poiché non ci sono le condizioni di redditività e quindi occorre pensare a soluzioni che portino in quelle realtà maggiori finanziamenti pubblici e comunque ci si orienti a soluzioni miste pubblico - privato».
«In questo quadro - continua Macchiesi - pensiamo che possa essere una soluzione utilizzare le disponibilità finanziarie di Fintecna, circa 3,9 miliardi di euro, che dovevano essere utilizzate per iniziare i lavori del Ponte sullo Stretto e che invece sarebbe più opportuno utilizzare per completare l'ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria e portare la Tav da Napoli a Reggio Calabria. Sulla Tav, inoltre, è utile ragionare sui valichi poiché consentirebbero di collegarci ai sistemi di trasporto europei, ma nel frattempo occorre concludere i lavori per le tratte italiane con particolare riferimento alla Milano - Genova, alla Milano - Venezia e ai nodi di penetrazione nelle città».
«È necessario comprendere che se con la Finanziaria 2007 - conclude Macchiesi - si intende dare una risposta seria al rilancio dei lavori per le infrastrutture, occorre reperire al più presto almeno 7 miliardi di euro per evitare che si fermino molti importanti cantieri: i 2 maxi lotti Salerno Reggio Calabria, Scilla 1 e 2; i 2 maxi lotti della Strada Statale Ionica; il passante di Mestre; la Tav Milano/Genova. Naturalmente a queste risorse vanno aggiunte i trasferimenti dello Stato all'Anas e Rfi previste dalle relative convenzioni. Il miliardo di euro affidato all'Anas con la manovra correttiva del Governo è servito, infatti, soltanto a pagare parzialmente i lavori già eseguiti, tanto è vero che l'Anas ha bocciato la firma dei nuovi contratti».
Scritto il 08 agosto 2006 alle 08:00 nella Politica | Permalink | Commenti (23)
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Fisco: crescono le entrate tributarie - Boom della lotta all'evasione - Tra gennaio e giugno l'erario ha incassato 19,6 miliardi in più rispetto ai primi sei mesi del 2005 (+12,3%) - Raddoppiato il gettito da coloro che eludono le tasse
.Repubblica.it
ROMA - Volano le entrate tributarie e gli incassi della lotta all'evasione. Tra gennaio e giugno l'erario ha incassato 19,6 miliardi di euro in più rispetto ai primi sei mesi del 2005 mettendo a segno un incremento del 12,3% che porta il gettito a quota 179.111 milioni di euro. Secondo i dati ufficiali diffusi dal ministero dell'Economia le imposte dirette sono aumentate del 15,9% e dai dati di dettaglio emerge un aumento deciso degli acconti dell'autotassazione (+5,7% per l'Irpef; +24,1% per l'Ires). Bene anche l'Iva che segna un +9,8%. Una crescita che lascia prevedere un buon andamento anche per i prossimi mesi dell'anno, con una sorta di "effetto Visco" sul gettito dovuto al cambio di strategia della politica fiscale.
Lotta all'evasione. Il gettito derivante dalle cartelle esattoriali in gran parte collegate ai risultati dei controlli, è stato di 1.169 milioni (+590 milioni, pari a +101,9%).
Imposte dirette. Il gettito delle imposte dirette è stati di 96.629 milioni (+13.249 milioni, pari a +15,9%), che costituisce il 54,0% del totale delle entrate.
Scritto il 07 agosto 2006 alle 16:11 nella Economia | Permalink | Commenti (38)
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Scritto il 06 agosto 2006 alle 16:53 nella Politica | Permalink | Commenti (41)
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...fate una partenza intelligente; esistono diversi sistemi per fare una partenza intelligente. Noi vogliamo solo, in collaborazione con Anas, Aiscat, Soc. Autostrade, Polstrada, Vigili Urbani, Mago Otelma, Colonnello Bernacca, Bertolaso e Kagnolazzi, suggerirvi i sistemi migliori per fare una partenza intelligente. Ulteriori consigli saranno i benvenuti.
-1) Restare in casa; grazie alla partenza di metà degli italiani, i condizionatori funzionano benissimo, si trova parcheggio in tutta la città, e comunque il parcheggio non vi serve perchè in città è tutto chiuso.
-2) Partite alle 4 di notte; se dopo 20 chilometri trovate l'ingorgo, piuttosto che tornare indietro (non sarebbe carino) trovate la locale pensione del camionista, e rimaneteci per 5/6 giorni: prima o poi, troverete un buco adatto alla ripartenza. Per ingannare il tempo, potete leggere l'ultimo libro di Sandro Bondi.
-3) Scegliete come meta uno schifo di posto dove non andrebbe nessuno: Ventimiglia, oppure un'area dismessa di uno stabilimento Eternit, o l'ex Liquigas di Saline; passerete uno schifo di vacanza, ma senza coda nè capo...
-4) Se avvertite un colpo di calore, fermatevi in una stazione di servizio, e parcheggiate sotto un albero: Se non trovate (come talvolta accade) un albero, piantate due/tre alberelli da ombra che vi sarete premuniti di portare in macchina, ed aspettate pazientemente che crescano.
-5) Optate per una vacanza culturale: chiedete al Miracolo di ospitarvi a Bolzano come borsisti presso la redazione del suo blog; è un luogo fresco e poco affollato.
-6) Scegliete un percorso alternativo: se dovete percorrere la Salerno - Reggio Calabria, arrivati a Salerno deviate verso est, ed attraverso Avellino, Potenza, Matera (non dimenticate una visita ai "Sassi"), raggiungete Taranto (d'obbligo una impepata di cozze sul Mar Piccolo). Discendete la Statale Jonica (cazzi vostri) fino a Cariati; da quì, percorrete la mitica "Silana di Cariati e fatevi la Sila Greca, la Sila Grande, la Sila Piccola (è una roba infinita, però vi vedete i laghi silani, e Villaggio Mancuso. Indi, Catanzaro, Soverato (nota per l'omonimo peperoncino), e siete di nuovo bloccati sulla Jonica.
-7) Intanto metà della vostra settimana al villaggio Valtur siciliano è già andata a puttane. Non perdete la calma: da Soverato tornate verso l'interno, nella zona delle Serre: è bellissima. Percorretela verso Sud fino alla prima interruzione per frana, quindi discendete nuovamente verso lo Jonio.
-8) Fate la Jonica (se ci riuscite) fino a Roccella Jonica; fermatevi per una serata (celeberrimo il festival del Jazz). All'indomani, freschi e incazzati, riprendete la Jonica verso sud: pochi chilometri (fino a Monasterace) e siete di nuovo inchiodati. Riportatevi all'interno, verso l'Aspromonte; potete ammirare il luogo dove fu ferito Garibaldi, le tane di 13.576 sequestri, e i cartelli stradali perforati dalle pallottole; uno sguardo alla fantastica "Cattolica" di Stilo, e poi un tuffo a perdifiato verso il Tirreno, dove sarete di nuovo inchiodati in coda a Nicotera Marina. Ancora un giorno e mezzo per Villa S. Giovanni; il vostro traghetto lo avete perso da giorni, alla grande, ma in compenso troverete, già completato, il Ponte sullo Stretto, Ottava Meraviglia.
-9) I traghetti sono stati aboliti, ma il pedaggio sul ponte costa non meno di 3500 euri a macchina. Non suicidatevi; non è un viaggio vero, è solo un incubo notturno. All'alba tutto ritornerà nella norma. Voi siete ancora sulla Salerno - Reggio Calabria. Da Salerno avete percorso solo 12 chilometri, però siete vivi, ed avete ben tre giorni per tornare a casa, in Patania, prima della fine delle vacanze intelligenti.
Scritto il 06 agosto 2006 alle 13:21 nella Satira | Permalink | Commenti (7)
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Carly Simon forse non è la più famosa interprete di questa bellissima canzone, che ha riempito non pochi sogni giovanili di noi “vecchietti”, ma questa sua versione è, secondo me, una delle più belle, anche grazie ad un arrangiamento musicale di tutto rispetto, soft senza essere sdolcinato...
[…] I heard he sang a good song, I heard he had a style,
And so I came to see him and listen for a while.
And there he was this young boy, stranger to my eyes,
Strumming my pain with his fingers,
Singing my life with his words,
Killing me softly with his song,
Killing me softly with his song,
Telling my whole life with his words,
Killing me softly with his song.
I felt all flushed with fever,
Embarrassed by the crowd,
I felt he found my letters and read each one out loud.
I prayed that he would finish,
But he just kept right on strumming my pain with his fingers,
Singing my life with his words,
Killing me softly with his song,
Killing me softly with his song,
Telling my whole life with his words,
Killing me softly with his song […]
Carly Simon – Killing me softly
Download carly_simon_killing_me_softly.R.mp3
__________________________________________________________________________
…in questa domenica d’agosto, voglio esaudire la richiesta di una nostra lettrice, Mirka, che mi ha chiesto un pezzo di Prokofiev, che volentieri metto a disposizione per l’ascolto. Purtroppo non conosco l’identità degli esecutori, ma ho trovato l’esecuzione molto bella.
Sergei Prokofiev – Alexander Nevski – op. 78 – The Field of Dead
Download prokofiev_alexander_nevski_op_78_the_field_of_dead.mp3
Scritto il 06 agosto 2006 alle 08:00 nella Musica | Permalink | Commenti (2)
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Scritto il 04 agosto 2006 alle 14:09 | Permalink | Commenti (24)
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