Fumata bianca in Lega: Matarrese presidente - E' stato eletto oggi alla quarta votazione con 26 voti su 39 - Toccherà lui traghettare l'associazione verso un manager esterno
MILANO - Antonio Matarrese è il nuovo presidente della Lega calcio. Al termine della quarta votazione (la sesta considerando l'assemblea del 26 luglio), ha ottenuto 26 voti (giusto il quroum necessario) su 39. Sarà lui, ex presidente della Federcalcio, a traghettare l'associazione in attesa che, una volta approvato il nuovo regolamento, la scelta ricada su un manager esterno [….]
Non è un nome nuovo quello di Matarrese. (…no… decisamente tanto “nuovo” non è…) Il successore di Galliani era già stato presidente della Lega Nazionale Professionisti dal 1982 al 1987, quando aveva lasciato la carica a Luciano Nizzola per trasferirsi sulla poltrona di presidente della Federcalcio che ha occupato dal 1987 al 1996. Matarrese è stato anche vicepresidente dell'Uefa e presidente della Commissione fair play della Fifa. (…veramente, anche se la cosa non costituisce reato, è noto anche come ex parlamentare di Forza Italia, nonchè come membro della famiglia che ha costruito gli ecomostri di Punta Perotti…)
Soddisfatto il presidente della Juve Giovanni Cobolli Gigli: ""Sono contento. E' un uomo che ha saputo gestire il passato e che saprà gestire, spero, anche il futuro". Secco il commento del presidente del Palermo Maurizio Zamparini: "Scegliamo Matarrese e poi se non ci va bene a Natale gli votiamo contro e lo mandiamo a casa".
…riprendiamo un articolo dell’Espresso del’’88, di Pierluigi Ficoneri: riletto oggi, ci sembra molto istruttivo…
Come un gioco di prestigio, dalle capaci maniche del presidente della Federcalcio europea, lo svedese Lennart Johansson, è saltata fuori una "wild card", una sorta di invito a partecipare riservato agli outsider di riguardo, assai in voga nel tennis. Ed è stato così che, senza esserselo guadagnato sul campo, la sfiatata legione straniera di Fabio Capello (oggi affidata ad Alberto Zaccheroni) ha trovato aperta la porta di servizio per entrare in coppa Uefa. Anzi, più che una entrata di servizio il Milan ha trovato un portone spalancato, perché è stato ammesso direttamente alla fase finale della competizione senza disputare quel faticoso girone di qualificazione che va sotto il nome di Intertoto. Un'arrogante prevaricazione, in dispregio dei regolamenti sportivi.
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Che il calcio alle soglie del 2000 sia sempre più un fenomeno affaristico e di spettacolo è noto, ma rimaneva ancora un filo che lo teneva ancorato allo sport: il risultato, il verdetto del campo. Ebbene, con la consegna della wild card al club di via Turati (e ai tedeschi del Borussia) è stato spezzato anche quello. Scandalo è la parola che ricorre con maggiore frequenza nei commenti di osservatori ed atleti. .Che abbia più diritti di te una squadra che in campionato ti è finita dietro si fatica a capirlo., si è sfogato il bomber della Sampdoria Vincenzo Montella. Anzi, non si capisce per niente.. E perfino il compassato allenatore della nazionale tedesca, Berti Vogts, non ha saputo reprimere un parere stizzito: .Di solito ci si qualifica sul campo, non a tavolino.. L'accusa più dura viene però da Michel Platini, neodirettore generale della Fifa: .Soldi e tv, oggi si vince così., ha commentato con crudezza l'asso francese. Ma Platini non si è fermato qui perché ha aggiunto al suo j'accuse una frase ancor più inquietante e sibillina. .Evidentemente., ha detto davanti ai giornalisti, ..sono stati riscossi crediti elettorali.. A che cosa intendeva riferirsi l'asso francese? Per capirlo, basta ripercorrere la storia di questo scandaloso repechage che sembra proprio il frutto di un accordo. Quando ai primi di maggio è apparso chiaro che il Milan non ce l'avrebbe mai fatta a qualificarsi per una competizione europea, Adriano Galliani ha subito cercato di correre ai ripari. Non si rinuncia a cuor leggero a una quarantina di miliardi. L'Uefa, secondo il dirigente milanista, avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per dare al Milan una passerella internazionale. Ecco prender corpo allora l'idea di una carta straordinaria da offrire alle società che hanno vinto almeno una volta la Champions league negli ultimi cinque anni ma che non ce l'hanno fatta a qualificarsi per un torneo continentale. Il Milan e il Borussia rientravano in questa categoria.
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I dettagli furono messi a punto nella sede della federazione europea, a Nyon, in un incontro riservato tra Galliani e Giraudo (amministratori di Milan e Juve) e alcuni dirigenti dell'Uefa, tra cui il vicepresidente Antonio Matarrese. Era chiaramente un favore fatto alla Fininvest che, non dimentichiamolo, è uno dei partner più importanti della Team Agency, la macchina commerciale della confederazione europea. In cambio i funzionari Uefa chiedevano l'appoggio dell'Italia al presidente Johansson nella sua corsa alla presidenza della Federazione internazionale. Il resto è storia recente. Ha vinto Joseph Blatter conquistando la presidenza della Fifa, ma Johansson ha mantenuto il suo impegno e il Milan è rientrato nell'arengo internazionale. Di questa vicenda resta ancora un punto da chiarire. Perché Sampdoria e Bologna, le squadre più danneggiate da quest'accordo, non hanno protestato? L'ipotesi più accreditata parla di una trattativa in corso per la vendita dei diritti tv delle due società a Mediaset.
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