...ci avevano quasi convinti: D'Alema a spasso nientemeno che con un ministro libanese hezbollah... ormai l'immagine dell'Italia è fottuta, ed i rapporti col mondo occidenatle irrimediabilmente compromessi... invece apriamo i giornali, e scopriamo che Olmert (di cui, secondo la destra italiana, D'Alema sarebbe il nemico giurato numero uno, non solo vuole l'Italia nella forza di interposizione, ma vorrebbe addirittura l'Italia alla guida di questa forza...
Da Repubblica.it
Olmert a Prodi: "L'Italia guidi la forza multinazionale di pace" - Il premier israeliano chiede che i nostri soldati siano schierati al confine con la Siria. Blair: "Pieno sostegno alla vostra politica" - E la Rice appoggia la politica del nostro governo - Indiscrezioni sulle regole di ingaggio: "I caschi blu potranno sparare"
ROMA - La richiesta viene dal presidente Olmert: sia l'Italia a guidare la missione Onu in Libano. Ma l'invito (il parere, la speranza) di Olmert apre anche un fronte di attrito nella politica europea e potrebbe rallentare ancora il dispiegamento della forza multinazionale: la direzione del contingente spetterebbe infatti alla Francia. Romano Prodi ha avuto colloqui telefonici con Olmert, Blair e Zapatero. Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha espresso apprezzamento per la politica italiana in Medioriente. L'Italia è senza dubbio protagonista sul fronte diplomatico. Il presidente del Consiglio ha parlato anche del ridimensionamento del contingente francese, deciso da Chirac, commentando così: "Ogni paese prende la sua decisione".
La richiesta di Olmert. La versione del comunicato israeliano sulla telefonata tra Prodi e il premier parla di un colloquio molto cordiale nel quale Olmert non si è limitato a sottolineare il ruolo che le forze armate italiane dovranno avere nei reparti contrassegnati dalle insegne azzurre dell'Onu, ma è andato oltre, chiedendo, espressamente: "L'Italia guidi la forza multinazionale e mandi forze di supervisione ai valichi di confine tra Siria e Libano".
Il comunicato di Palazzo Chigi riporta invece che Prodi "ha sottolineato l'impegno assunto dall'Italia per un significativo contributo a favore della missione, evidenziando l'ampio sostegno che questa decisione ha avuto nel paese". "Nelle conversazioni - recita la nota - è emersa piena intesa sull'importanza della missione per giungere ad una solida e duratura pacificazione dell'area. Piena intesa è altresì emersa sulla necessità di pervenire nel più breve tempo possibile al dispiegamento delle truppe nel Libano meridionale".
L'appoggio di Blair. "Oggi ho parlato a lungo con Blair e anche da lui c'è un sostegno a quello che stiamo facendo per il Medio Oriente". Romano Prodi in persona riferisce il contenuto della telefonata con il premier britannico, con il quale, sottolinea, i contatti sono continui. Con Prodi ha parlato anche il primo ministro spagnolo Luis Zapatero, e il tema è stato quello delle condizioni con cui i paesi europei parteciperanno alla missione Onu. La scorsa settimana il governo spagnolo aveva dichiarato la disponibilità a inviare in Libano 700, ma Madrid vuole confrontarsi con i partner europei.
L'apprezzamento di Condoleezza Rice. D'Alema ha parlato al telefono con il segretario di Stato americano Condoleezza Rice, che gli ha espresso il forte apprezzamento e il pieno sostegno di Washington "all'azione che l'Italia sta portando avanti ai fini dell'attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite". Anche gli Stati Uniti sembrerebbero premere per un ruolo di punta dell'Italia, poiché, secondo fonti della Farnesina "il segretario di Stato ha espresso l'incoraggiamento americano a proseguire sulla via di un'assunzione, da parte italiana, di un forte ruolo nel quadro della Forza di pace" […]
...ed ora aspettiamo, con impazienza non disgiunta da ansia, il severo giudizio di Fabrizio Cicchitto e di Sandro bondi, che, ne siamo certi, non tarderanno a farsi vivi...
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