La storia dell’arresto del capogruppo DS alla Regione Calabria sta assumendo, man mano che passano le ore, contorni poco chiari, e noi vorremmo che qualcuno ci aiutasse a capire… Intanto iniziamo a mettere in ordine le “stranezze”:
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-1) qualche giorno fa viene arrestato (arrestato, non “avvisato” o messo ai domiciliari) il capogruppo DS alla Regione Calabria, Franco Pacenza.
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-2) ha ucciso la moglie, rubato in un caveau di una banca, fatto bancarotta fraudolenta? È colluso con la ‘ndrangheta? Niente di tutto questo: è accusato del gravissimo reato di aver spinto per l’assunzione di ben 2 operai 2 (avete capito bene… non dieci dirigenti, non un consigliere di amministrazione, ma di due operai, in un’azienda nata (e mai entrata in funzione) con contributi parziali UE.
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-3) Il Pacenza non era latitante, ma era tranquillamente in vacanza in Sardegna, in un villaggio, insieme alla famiglia: sembra che la sua prima reazione sia stata di stupore assoluto. Il figlio di Pacenza aveva pensato addirittura ad un rapimento fatto da banditi mascherati da agenti…
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Come i lettori del Tafanus sanno, noi siamo dell’avviso che i politici con carichi pendenti debbano “fare un passo indietro” fino al chiarimento delle loro vicende. Ma nel caso del Pacenza, ci sono delle, diciamo così, “stranezze”, che meritano un adeguato approfondimento:
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-1) Contrariamente alle abitudini, gli organi dei DS non hanno allontanato Pacenza, ma si sono schierati con molta forza a favore di Pacenza.
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-2) A favore di Pacenza si sono schierati, fino al sit-in davanti al carcere, forze politiche tradizionalmente più pronte a trarre vantaggio da eventuali guai dei DS, che non a solidarizzare (dunque non solo DS, ma anche esponemti della Margherita, della lista di Agazio Loiero, e persino dell’UdEur di Clemente Mastella)
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-3) Pacenza, per far assumere due operai due, avrebbe favorito l’illecito finanziamento da 12 milioni di euro ad aziende mai nate; a nessuno sembra essere venuto in mente che Pacenza all’epoca era sindacalista della CGIL, quindi potrebbe semplicemente aver fatto il suo mestiere di fare pressioni (magari lecite) per far assumere due disgraziati.
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-4) Una delle cose più esilaranti è che all’epoca della presunta truffa ai danni della UE, la Calabria era governata non da Agazio Loiero (centro-sinistra) ma da Giuseppe Chiaravalloti (Forza Italia) !!!
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-5) All’interno dell’Unione l’unica voce critica contro i parlamentari che stanno sostenendo Pacenza viene da… (surprise!) Antonio di Pietro! …il quale “si è detto stupito della solidarietà scattata a favore del rappresentante dei DS”. Stupito?!?!? …e perché mai?…
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-6) Last, but not least, si scopre una strana coincidenza, l’ennesima: il GIP Giuseppe Greco, che ha autorizzato l’arresto di Franco Pacenza, è il fratello del “primo dei non eletti” della lista dell’Italia dei Valori di Di Pietro al comune di Cosenza…
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…diceva una tale Agata Christie: “…una coincidenza è una coincidenza; due coincidenze sono un indizio; tre coincidenze sono una prova…”
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…noi siamo pazienti e gentili, ma persino da Antonio Di Pietro non ci dispiacerebbe ricevere una qualche interpretazione, magari anche solo squisitamente “tecnica” (cioè da ex magistrato) su quanto sta succedendo in Calabria, e se non ci trova, magari, qualcosa di strano… aspettiamo gli sviluppi della faccenda; ma aspettiamo anche una risposta da Antonio Di Pietro. Magari convincente.
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