G8, Placanica chiederà i danni ai Giuliani - Heidi Giuliani: "Basta bugie, chiediamo verità" - L'ex carabiniere:"A Genova ho protetto i colleghi e sono stato riformato. Voglio tornare nell'Arma" - E la madre di Carlo: "Smetta di piangere miseria. Chiediamo la riapetura delle indagini"
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GENOVA - Mario Placanica, l'ex carabiniere accusato e poi prosciolto per la morte di Carlo Giuliani durante il G8 di Genova, intende chiedere un risarcimento alla famiglia del ragazzo ucciso a Piazza Alimonda: vuole i danni per il suo mancato reintegro nell'Arma e per non aver più trovato un impiego.
Ferma e immediata la replica di Heidi Giuliani, madre di Carlo: "Placanica dovrebbe smettere di dire bugie e decidersi finalmente a dire una parola di verità su quanto è accaduto in piazza Alimonda". E ribadisce: "Non continui a piangere miseria dopo le raccolte di denaro che ci sono state, perché se non glieli hanno mangiati tutti gli avvocati, di soldi dovrebbe averne molti".
Placanica, che durante gli scontri del 2001 a Genova era carabiniere di leva, è stato congedato la primavera scorsa dall'Arma perché considerato "permanentemente non idoneo al servizio militare in modo assoluto". In precedenza aveva inoltrato una richiesta di reintegro motivata con "l'infermità permanente residuata in conseguenza delle lesioni e dei traumi da lui riportati a causa della violentissima aggressione" del 20 luglio 2001. L'Arma dei carabinieri gli ha, però, presentato la notifica che metteva fine alla sua carriera. Ora, assistito dai suoi legali, ha deciso di chiedere i danni. E ha trovato il sostegno dell'onorevole Filippo Ascierto, responsabile della sicurezza di Alleanza Nazionale: "E' lui la parte lesa perché ha subito un grosso trauma ed ha perso il lavoro. Mi sembra che sia troppo chiedergli dei soldi".
Ferma e immediata la replica di Heidi Giuliani, madre di Carlo: "Placanica dovrebbe smettere di dire bugie e decidersi finalmente a dire una parola di verità su quanto è accaduto in piazza Alimonda". E ribadisce: "Non continui a piangere miseria dopo le raccolte di denaro che ci sono state, perché se non glieli hanno mangiati tutti gli avvocati, di soldi dovrebbe averne molti".
Placanica, che durante gli scontri del 2001 a Genova era carabiniere di leva, è stato congedato la primavera scorsa dall'Arma perché considerato "permanentemente non idoneo al servizio militare in modo assoluto". In precedenza aveva inoltrato una richiesta di reintegro motivata con "l'infermità permanente residuata in conseguenza delle lesioni e dei traumi da lui riportati a causa della violentissima aggressione" del 20 luglio 2001. L'Arma dei carabinieri gli ha, però, presentato la notifica che metteva fine alla sua carriera. Ora, assistito dai suoi legali, ha deciso di chiedere i danni. E ha trovato il sostegno dell'onorevole Filippo Ascierto, responsabile della sicurezza di Alleanza Nazionale: "E' lui la parte lesa perché ha subito un grosso trauma ed ha perso il lavoro. Mi sembra che sia troppo chiedergli dei soldi".
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...per chi fosse dotato di memoria corta, l'on. Ascierto di Alleanza Nazionale è stato il più attivo frequentatore (insieme a Fini) della sala operativa della Questura di Genova. durante i "giorni della vergogna"... abbia il pudore di raccogliersi, almeno adesso, in dignitoso silenzio...
Heidi Giuliani risponde, chiarendo che nessuno ha chiesto soldi all'ex carabiniere. La lettera raccomandata del giugno scorso, inoltrata a Placanica dal legale della famiglia Giuliani, l'avvocato Gilberto Pagani, era, infatti, inviata "a fini cautelativi per interrompere i termini di prescrizione". Il 20 luglio di quest'anno, a cinque anni dalla morte di Carlo Giuliani, la causa era a rischio di prescrizione. La stessa lettera era stata, allora, inviata anche a Filippo Cavataio, autista del Defender sul quale si trovava l'ex carabiniere, nonché al ministero della Difesa e alla Presidenza del Consiglio. "La speranza della famiglia Giuliani - aveva sottolineato allora il legale milanese - è che ci sia una riapertura delle indagini. Se ciò non avverrà valuteremo se promuovere l'azione civile".
L'interesse dei Giuliani e del movimento che chiede la verità su quanto accaduto al G8 di Genova, sottolinea Heidi Giuliani, è "un processo che attribuisca le corrette responsabilità e che risponda ai molti dubbi che nutriamo". E prosegue: "Ci interessa una commissione di inchiesta che attribuisca le responsabilità, non solo per quanto avvenuto in piazza Alimonda, ma in tutte le giornate del G8 e ci interessa avere la risposta del tribunale di Strasburgo che attendiamo fiduciosi".
Placanica, però, non vuole rinunciare al suo desiderio di tornare a lavorare nell'Arma. E commenta così la tragica giornata del 20 luglio 2001: "Sono stato coinvolto in quel fatto, ma quel giorno mi sono comportato da carabiniere e ho protetto i miei colleghi, il Defender e l'Arma. La conseguenza è che sono stato riformato". E non risparamia critiche al libro della madre del ragazzo ucciso, dichiarando di considerare "bugie" molte delle cose dette.
Heidi Giuliani risponde, chiarendo che nessuno ha chiesto soldi all'ex carabiniere. La lettera raccomandata del giugno scorso, inoltrata a Placanica dal legale della famiglia Giuliani, l'avvocato Gilberto Pagani, era, infatti, inviata "a fini cautelativi per interrompere i termini di prescrizione". Il 20 luglio di quest'anno, a cinque anni dalla morte di Carlo Giuliani, la causa era a rischio di prescrizione. La stessa lettera era stata, allora, inviata anche a Filippo Cavataio, autista del Defender sul quale si trovava l'ex carabiniere, nonché al ministero della Difesa e alla Presidenza del Consiglio. "La speranza della famiglia Giuliani - aveva sottolineato allora il legale milanese - è che ci sia una riapertura delle indagini. Se ciò non avverrà valuteremo se promuovere l'azione civile".
L'interesse dei Giuliani e del movimento che chiede la verità su quanto accaduto al G8 di Genova, sottolinea Heidi Giuliani, è "un processo che attribuisca le corrette responsabilità e che risponda ai molti dubbi che nutriamo". E prosegue: "Ci interessa una commissione di inchiesta che attribuisca le responsabilità, non solo per quanto avvenuto in piazza Alimonda, ma in tutte le giornate del G8 e ci interessa avere la risposta del tribunale di Strasburgo che attendiamo fiduciosi".
Placanica, però, non vuole rinunciare al suo desiderio di tornare a lavorare nell'Arma. E commenta così la tragica giornata del 20 luglio 2001: "Sono stato coinvolto in quel fatto, ma quel giorno mi sono comportato da carabiniere e ho protetto i miei colleghi, il Defender e l'Arma. La conseguenza è che sono stato riformato". E non risparamia critiche al libro della madre del ragazzo ucciso, dichiarando di considerare "bugie" molte delle cose dette.
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...nel caldo stupidario di fire agosto, mancava solo questa... lo sparatore che chiede i danni al morto... ma ancora più esilarante appare la motivazione: a causa dell'uccisione di Giuliani e delle conseguenti turbe che hanno colpito il Placanica, non è stato reintegrato, perchè non adatto, nel servizio nei Carabinieri...
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...ora, due più due deve fare sempre quattro (escluse alcune lodevoli eccezioni trecontiane)... delle due l'una: o il Placanica era già "inadatto" al servizio quando è stato inviato, militare di leva, a fronteggiare una manifestazione difficile, ed allora della morte di Giuliani è colpevole l'Arma dei Carabinieri, per aver messo un "inadatto" in una situazione che questi non ha saputo fronteggiare; oppure Placanica è diventato "inadatto" in seguito ai traumi riportati per i fatti di Genova. ma allora crediamo che abbia diritto ad un vitalizio per invalidità conseguita per cause di servizio. Tertium non datur...
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...una domanda ai legali di Placanica: cosa cazzarola c'entra Giuliani? non è che questa nuova alzata d'ingegno del collegio di difesa servirà solo ad allungare ancora un pò la trafila delle cause e delle udienze? ...ed in tal caso, chi ci guadagnerà? Non lo sappiamo, ma sappiamo che in questa storiaccia brutta, l'unica parte perdente rischia di essere il buonsenso...
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