Andrew Howe: prima medaglia d'oro italiana agli europei di Goteborg
GOTEBORG - Più forte della pioggia, più forte del vento ballerino, più forte degli avversari. E sempre con il sorriso sulle labbra. La prima medaglia italiana agli Europei di Goteborg è uno splendido oro nel salto in lungo targato Andrew Howe. Il 21enne atleta reatino, che già ieri aveva dominato le qualificazioni, ha conquistato la prima grande vittoria di una carriera che si preannuncia ricca di soddisfazioni.
Clima strano a Goteborg, con acquazzoni interotti da sprazzi di sole e un vento a volte a favore, a volte contrario. Condizioni adatte a rendere la gara imprevedibile. Ma Andrew Howe chiude subito i giochi. Il saltatore azzurro, bronzo a marzo ai Mondiali indoor di Mosca, parte forte. Il primo salto, nonostante il vento contrario (-1,1 m/sec), è un 8,15 che lo porta in testa, gli dà tranquillità e mette pressione agli avversari. Al secondo tentativo, Howe piazza la misura che varrà l'oro: un 8,20 (+0,9 m/sec) inarrivabile per tutti. Poi un nullo e altri tre tentativi ben oltre gli 8 metri.
Gli altri non riescono nemmeno ad impensierirlo. Il secondo, l'inglese Grag Rutherford, chiude con 8,13. Il terzo, il campione uscente ucraino Oleksiy Lukashevych, non va oltre 8,12.
Al termine della gara, l'azzurro è corso ad abbracciare la madre e allenatrice Renée Felton, che lo portò in Italia dagli Stati Uniti quando aveva solo cinque anni dopo aver sposato in seconde nozze l'italiano Ugo Besozzi.
Quella di Andrew Howe, per l'Italia è la prima medaglia d'oro europea di sempre nel salto in lungo. "Sono contentissimo - dice -. Abbiamo lavorato tutto quest'anno per questo risultato. Ora voglio inseguire il record italiano: so che posso batterlo".
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