…non saprei dire com’è iniziata, questa cosa… forse quando ho detto a Silvana “sarebbe bello, se un giorno riuscissimo a radunarci da qualche parte!… oppure è stata Silvana che mi ha parlato della sua casa di campagna, dove un giorno avremmo potuto incontrarci in 7/8; o anche quando sono iniziati “epistolari” con tanti amici del blog… non mi azzardo neanche ad iniziarne la citazione, perché sicuramente ne dimenticherei tanti…
ANTONIO, ANNA, MARISA, RITA, , CHARLY; OPERATORE: CARLO
fatto sta che questa estate, complici (ma allo stesso nemiche) le ferie, sono successe una serie di cose che mai avrei potuto immaginare: la prima, in ordine temporale: …tale Charly Brown (che alcuni di voi hanno sentito nominare), mi ha informato che sarebbe passato dai dintorni di casa mia, diretto dalla Francia al lago di Garda; a me non è parso vero di poterlo invitare a casa, ed a lui non è parso vero di poter accettare. Così una bella amicizia, nata alcuni anni fà su un forum di Repubblica, e consolidatasi sul Tafanus, è diventata cosa tangibile. Ci siamo ritrovati a casa mia con Charly, la sua splendida moglie Wilma (Marcello Pera la definirebbe, con disprezzo, una “meticcia”, visto che ha nelle vene del sangue indonesiano), e suo figlio Lorenzo di 13 anni, un bambino bello, educato e simpatico come pochi…
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…nel frattempo scoprivo che attraverso il Tafanus, trasformatosi in sito di “incontri”, altri eventi si stavano sviluppando: Marilù, the british lady, in ferie nei natii Abruzzi, si accingeva ad andare per alcuni giorni a Verona, ospite di Anna la Pazza; al suo ritorno negli Abruzzi, Marilù avrebbe a sua volta ricevuto la visita di Silvana, che era in vacanza da quelle parti; Rita e Carlo ci invitavano con molta gentilezza a Venezia… insomma, il Tafanus si stava trasformando il qualcosa a metà strada fra il blog, Erasmus ed una agenzia matrimoniale…
…l’estate… contribuiva alla creazione di bellissimi rapporti di amicizia, ma complicava a dismisura l’organizzazione di un incontro “importante” in termini numerici… eppure Anna la Pazza (Anna non si offenda, ma solo una che mette nella sua e-mail il nickname “liberocaos”, una dotata di alcuni grani di follia, poteva provarci…) andava avanti come un treno ad organizzare un incontro di cui nessuno sapeva nulla
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…la cosa bella è che ad un certo punto Anna mi scrive, come se io fossi informato di tutto nei dettagli, e mi dice: allora ci vediamo il 27 a Lazise… come a Lazise, a fare cosa, con chi… ad ogni modo il meccanismo si è messo in moto. La prima reazione è stata quella di Marisa: “…come a Lazise il 27… ma sai che giorno è? È l’ultima domenica d’agosto: vuol dire che dal Garda a Milano ci saranno 800 chilometri di coda…
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…breve consulto con Anna, e decidiamo di spostare il tutto al 30; ma, per non farci mancare niente, inseriamo nel puzzle alcune complicazioni supplementari:
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-a) bisogna parlarne sul blog, affinché siano informati tutti i Tafani
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-b) però non bisogna parlarne sul blog, perché non lo deve sapere Marilù, alla quale dobbiamo fare una sorpresa; mediazione, se ne deve parlare fino al 28, poi non se ne deve parlare più… Insomma, perché hanno fatto la legge Basaglia? Non potevano lasciare in vita quelle bellissime strutture chiamate “manicomi”?
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Nei giorni di “silenzio stampa”, mentre Marilù, con fame arretrata, era già a Verona a ravanare sul PC di Anna, lo “scienziato pazzo” tira fuori su un commento un bellissimo “allora ci vediamo mercoledì sul Garda”, che sono riuscito a togliere prima che Marilù lo vedesse, su pronto “warning” di Rita”… contemporaneamente io, Anna, Rita e Charly eravamo coinvolti in una complessa operazione per il pick-up di xxxxxxxx alla stazione di Peschiera, Anna, Rita e Carlo erano alle prese col problema xxxx, insomma, un casino totale…
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IL GIORNO FATIDICO: ore 5; suona la sveglia in casa di xxxxxxxx: xxxxxxxx xxxxxxxx che la moglie non si sia incazzata, ma nessuno gli crede. Auto fino al metrò, metrò fino alla stazione di Torino, treno fino a Milano, cambio del treno, appuntamento con Antonio e Marisa a Peschiera… io speriamo che me la cavo…
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Ore 8? Rita e Carlo partono da Venezia; loro non hanno problemi; grazie al passante di Mestre tempestivamente inaugurato da Berlusconi, arriveranno come fulmini a Garda (non so se con passaggio intermedio per prelievo di xxxx, mi sono scordato di chiedere). Dovranno incontrare Marilù e Anna a Garda, ma tanto per complicare la cosa, non dovranno dire che sono Rita e Carlo; saranno “l’amica Francesca e Mr. X”. Ma su questi casini e sulla loro gestione non mi addentro: Anna la Pazza lo ha combinato, che adesso lo sbrogli mandandomi una descrizione dettagliata di come ha gestito la mattinata con Marilù, che in tutta questa storia recita la parte di Biancaneve senza i sette nani…
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Ore 9: Marisa ed Antonio partono da “Brianza Pride”; un’ora e venti minuti saranno sufficienti a raggiungere la stazione di Peschiera, dove xxxxxxx sostiene di avere appuntamento con loro. Antonio e xxxxxxxx, che non si sono mai visti prima, si scontrano fisicamente all’uscita del cesso della stazione di Peschiera: si riconoscono all’istante… ah…il fluido che emana dai tafanidi…
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Ora imprecisata: lo scienziato pazzo, scende dal suo sito di alta montagna sulla sponda ovest del Garda, prende con auto al seguito un traghetto che da un paese imprecisato della sponda ovest lo porterà in un posto imprecisato della sponda est… in qualche modo, nell’incredulità generale, riesce ad arrivare a Garda.
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In tutto questo casino, Biancaneve/Marilù è sempre lasciata con la sua ignoranza… solo ore dopo, nell’intervallo fra l’aperitivo ed il pranzo, troverà la lucidità per capire dove si trova… insomma, forse così è un po’ esagerata, ma è divertente...
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Grande clima… gente mai incontrata prima con la quale ti trovi come cogli amici coi quali hai fatto vent’anni di vacanze… impressioni che affiderò alle emails ed alle foto ricevute, ed alle foto ed emails che riceverò, e che aggiungerò; io mi limiterò ad “impaginare sensazioni”. Credo che ci siamo lasciati con una gran voglia di “rifarla”; magari allargandola a chi questa volta non ha potuto…
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FOLLOW-UP: Charly e Wilma ci hanno invitati a cena a casa loro; Charly dice di abitare a Salò; quando arriviamo a Salò, Marisa dice; siamo arrivati. Charly ci sorpassa per mettersi alla testa del gruppo (siamo in due macchine); però prima si ferma, si affianca al mio finestrino, e mi fa un lungo discorso in olandese. Marisa comincia ad essere preoccupata. Alcuni chilometri dopo Salò, si svolta a sinistra, e si comincia a salire. Dio, ma dove stiamo andando?
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Quando Marisa vede un cartello che dice “Obbligo di catene a bordo”, inizia ad essere SERIAMENTE preoccupata. Prima di incontrare il cartello “Attenti ai lupi” la strada finisce in un parcheggio. Salire di più non si può. Invece si: a piedi. Scherzi a parte, siamo riusciti ad arrivare; la dolcissima Wilma è riuscita a far finta di non essere incazzata (la cena forse era prevista per un paio d’ore prima). Il posto è in cima al mondo, con una vista mozzafiato sul lago di Garda, e la serata è limpidissima. Lorenzo ci lascia per andare coi suoi amici; di noi quattro, l’unica che abbia qualcosa di umano nell’aspetto è Wilma. Una bellissima cena, una bellissima compagnia, un arrivederci sincero. Prima di mezzanotte siamo a casa. Ce l’abbiamo fatta.
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Ora metterò alcune foto e le vostre sensazioni già ricevute su questo pezzo, sotto forma di commenti, così come alcune fotografie; metterò invece il grosso delle foto in un album apposito, che chiamerò “1° Raduno Tafani”, con la speranza che sia un nome beneaugurate, perché presuppone che ce ne siano degli altri. Poi invito tutti, partecipanti e non, ad arricchire questo post con i loro commenti, le loro sensazioni...
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