Con riferimento al dibattito che si è aperto sul blog sul tema del conflitto d'interessi e degli assetti televisivi, pubblichiamo questo articolo si Serafino Abate del 29 settembre c.a., tratto dal sito www.lavoce.info. No, non è la BBC Un nuovo approccio al servizio pubblico televisivo sembra
sempre più necessario nel nostro paese: deve garantire ai cittadini
l’accesso a contenuti di interesse pubblico di qualità, la
sostenibilità economica dei servizi e un sistema di regolamentazione
improntato alla trasparenza e all’indipendenza degli organi di governo
da quelli di controllo. Nel delinearlo può essere utile una analisi
dell’esperienza britannica. La televisione degli inglesi Nel Regno Unito, il Communication Act del 2004 definisce i
contenuti del servizio pubblico televisivo e ne regola le modalità di
prestazione all’interno del quadro competitivo del settore. Al
contempo, assegna all’Office of Communications, l’autorità
garante del settore, il compito di condurre regolari analisi sullo
stato del mercato, con la facoltà di effettuare interventi ex-ante qualora
individuasse problemi legati alla concorrenza, nonché di segnalare
eventuali necessità di cambiamenti strutturali, da effettuarsi con
strumento legislativo e in ottemperanza al quadro normativo europeo. Il ruolo del servizio pubblico televisivo Perno di una riforma del servizio pubblico televisivo in Italia dove
essere la centralità delle esigenze dei cittadini/utenti nella
realizzazione dei loro diritti personali di libertà e di crescita
culturale. Il processo di riforma deve essere trasparente e inclusivo,
per consentire a tutti di partecipare alla formazione degli obiettivi
del servizio pubblico. Il mondo digitale L’avvento del digitale deve essere un’opportunità per consentire ai
cittadini di accedere a una gamma più ampia di contenuti e permettere
l’ingresso di nuovi attori nel mercato. La governance
Quanto alla governance, occorre introdurre un nuovo modello, improntato a una chiara separazione dei ruoli di legislazione, controllo e conduzione della Tv pubblica. La vigilanza sulla concorrenza Dopo la riforma del 2004, l’Office of Communications ha assunto poteri che prima erano appannaggio delle autorità garanti della concorrenza, l’Office of Fair Trading e la Competition Commission.
Anche in Italia si dovrebbe adottare una soluzione simile, potenziando
il ruolo dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Ne
deriverebbe una migliore coordinazione degli interventi ex-ante ed ex-post, una
maggiore rapidità di intervento laddove si manifestassero problemi
legati alla concorrenza, nonché la creazione di un centro di eccellenza
per le politiche nel settore audiovisivo.
Nel 2004 è così iniziato, nel Regno Unito, il primo riesame organico
della televisione pubblica Nello stesso tempo, si è aperto un processo
di revisione della definizione stessa di servizio pubblico televisivo,
nonché della struttura, organizzazione e funzionamento della Bbc,
approdato nel marzo 2006 nella pubblicazione del libro bianco "A public service for all: the Bbc in the digital age".
La Tv pubblica deve avere un mandato
chiaro, che i cittadini riconoscano come loro, centrato
sull’informazione, sulla promozione della cultura e della diversità del
paese e su un intrattenimento di alta qualità; deve potenziare e
ampliare il suo ruolo guida nell’erogazione del servizio pubblico. La
sua organizzazione e il modo in cui opera sul mercato devono discendere
dal suo mandato e consentirle di operare con autonomia editoriale ed
efficienza economica.
I concessionari di una licenza pubblica
televisiva, dal canto loro, devono contribuire al servizio pubblico,
pur mantenendo la loro vocazione commerciale.
Nel Regno Unito, ad esempio, Itv, il secondo gruppo televisivo, ha in capo alla propria licenza obblighi di servizio pubblico, per i quali riceve uno sconto sull’ammontare dovuto allo Stato per l’uso delle frequenze.
Nel
caso italiano, vincoli di servizio pubblico potrebbero riguardare la
pluralità e l’obiettività dell’informazione, la salvaguardia dei
contenuti artistici attraverso una regolamentazione delle interruzioni
pubblicitarie e garanzie di innovazione e promozione del settore
audiovisivo italiano, ad esempio attraverso limiti all’utilizzo di
formati e contenuti importati dall’estero. Il ruolo di controllare il
rispetto dei vincoli dovrebbe essere affidato all’autorità garante del
settore, così come avviene nel Regno Unito.
Una reale pluralità,
però, può realizzarsi solo all’interno di un quadro di riferimento che
garantisca una concorrenza equa, a guardia della quale dovrebbe essere
preposta l’Autorità di garanzia competente, dotata di adeguati
strumenti di intervento.
Nel Regno Unito, per esempio, la riforma ha previsto la creazione di un nuovo soggetto editoriale,
con il compito di promuovere l’accesso a contenuti di interesse
pubblico sui nuovi media, come la banda larga. Un bando di gara aprirà
la sua gestione a diversi soggetti, come le Tv private, gli editori di
carta stampata e i fornitori di servizi internet.
Tutto ciò
rappresenta una forte innovazione nel panorama europeo. Adottata in
Italia, una simile opzione andrebbe ad aumentare la pluralità dei
soggetti operanti nel settore audiovisivo, garantendo la continuità
futura del servizio pubblico televisivo sui nuovi media digitali.
Una strada percorribile è la creazione di una fondazione i cui membri siano nominati da istituzioni super partes,
quali il Presidente della Repubblica, per un periodo di tempo che
consenta lo sganciamento dal ciclo elettorale. La fondazione diviene
depositaria del legame tra il cittadino e il servizio pubblico;
provvede alla nomina del consiglio di amministrazione della Rai e ne
controlla l’operato rispetto ai vincoli di servizio pubblico.
Il finanziamento della Tv pubblica andrebbe poi interamente ripensato. Oggi, la forte dipendenza dalla pubblicità
determina uno sbilanciamento degli investimenti verso produzioni che
realizzano il massimo valore commerciale degli spazi pubblicitari, e
quindi appiattisce la Tv pubblica su obiettivi di tipo commerciale, a
scapito di quelli di interesse pubblico.
La Bbc, invece, è interamente finanziata con il canone televisivo
pagato dagli utenti e non può ricorrere alla pubblicità, se non per
promuovere i propri programmi. È un modello che garantisce la massima
autonomia decisionale rispetto a obiettivi commerciali e che si
riflette nell’alta qualità e diversità dei contenuti erogati. In
Italia, una riforma in tale senso della Rai avrebbe effetti positivi su
tutto il settore, non ultimi i cittadini che pagano il canone
televisivo.
Appena giunto in Paradiso Pictor si trovò dinnanzi ad un albero che era insieme uomo e donna. Pictor salutò l’albero con riverenza e chiese: “ Sei tu l’albero della vita?”…... E di nuovo vide un albero, che era insieme sole e luna. Pictor chiese: “ Sei tu l’albero della vita?”. Il sole annuì e rise, la luna annuì e sorrise. Fiori meravigliosi lo guardavano, con una moltitudine di colori e di luminosi sorrisi,…Tra tutti questi fiori stava Pictor, pieno di struggimento e di gioia inquieta. Il suo cuore, quasi fosse una campana, batteva forte, batteva tanto; il suo desiderio ardeva verso l’ignoto, verso il magicamente prefigurato. Pictor scorse un uccello sull’erba posato e di luminosi colori ammantato e gli chiese: “Dov’è dunque la felicità?”. “La felicità?…la felicità, amico, è ovunque, sui monti e nelle valli, nei fiori e nei cristalli ”…con queste parole l’uccello spensierato scosse le sue piume, allungò il collo, agitò la coda, socchiuse gli occhi , rimase fermo immobile seduto nell’erba ed ecco: l’uccello era diventato un fiore variopinto…Pictor temette di vedere svanire la sua fortuna , rapido disse la parola e si trasformò in un albero. Penetrò con le radici nella terra, si allungò verso l’alto, foglie e rami germogliarono dalle sue membra…era molto contento... Passarono molti anni prima che si accorgesse che la sua felicità non era perfetta…lentamente imparò a guardare con occhi d’albero….e divenne triste. Vide infatti che attorno a lui tutti si trasformavano spesso…lui invece rimaneva sempre lo stesso…
Un bel giorno, una fanciulla dai capelli biondi e dalla veste azzurra si perse in quella parte del Paradiso...correva tra gli alberi e prima di allora non aveva mai pensato al dono della trasformazione. Quando l’albero Pictor scorse la fanciulla, lo prese un grande struggimento, un desiderio di felicità come non gli era ancora mai accaduto. E allo stesso tempo si trovò preso in una profonda meditazione, perché era come se il suo stesso sangue gli gridasse: “RITORNA IN TE! RICORDATI IN QUESTA ORA DI TUTTA LA TUA VITA, TROVANE IL SENSO, ALTRIMENTI SARA’ TROPPO TARDI E NON TI SARA’ PIU’ DATA ALCUNA FELICITA’”.
La fanciulla udì un fruscio tra le foglie dell’albero Pictor, alzò lo sguardo e sentì, con un improvviso dolore al cuore, nuovi pensieri, nuovi desideri, nuovi sogni muoversi dentro di lei. Attratta dalla forza sconosciuta si sedette sotto l’albero. Esso le appariva solitario e triste, e in questo bello, commovente e nobile nella sua muta tristezza; era incantata dalla canzone che sussurrava lieve la sua chioma. Si appoggiò al suo tronco ruvido, sentì l’albero rabbrividire profondamente, sentì lo stesso brivido nel proprio cuore. IL SUO CUORE ERA STRANAMENTE DOLENTE, NEL CIELO DELLA SUA ANIMA SCORREVANO NUVOLE, DAI SUOI OCCHI CADEVANO LENTAMENTE PESANTI LACRIME. COSA STAVA SUCCEDENDO? PERCHÉ DOVEVA SOFFRIRE COSÌ? PERCHÉ IL SUO CUORE VOLEVA SPACCARE IL PETTO E ANDARE A FONDERSI CON LUI, CON IL BEL SOLITARIO?
L’ALBERO TREMÒ SILENZIOSO FIN NELLE RADICI, TANTO INTENSAMENTE RACCOGLIEVA IN SÉ OGNI FORZA VITALE, PROTESO VERSO LA FANCIULLA IN UN ARDENTE DESIDERIO DI UNIONE…
Venne volando un uccello rosso e verde, la fanciulla vide cadere dal becco qualcosa che brillò rosso come sangue…era un rubino...la fanciulla si chinò e sollevò quel rossore….immediatamente si avverò il sogno che le aveva riempito il cuore. La bella fu presa, svanì e divenne tutt’uno con l’albero, si affacciò dal suo tronco come un robusto giovane ramo che rapido si innalzò verso di lui.
Ora tutto era a posto, il mondo era in ordine, solo ora era stato trovato il Paradiso. Pictor non era più un vecchio albero intristito, ora cantava forte Pictoria. Vittoria. Era trasformato. E poiché questa volta aveva raggiunto la vera, l’eterna trasformazione, poiché da una metà era diventato un tutto, da quell’istante potè continuare a trasformarsi, tanto quanto voleva…in ogni forma però era intero, era una “coppia”, aveva in sé luna e sole, uomo e donna, scorreva come fiume gemello per le terre, stava come stella doppia in cielo.
Tratto da "Piktor" di Hermann Hesse
Cara Marianna
Questa è la favola che Hermann H. Scrisse per la donna che lo aveva aiutato nella trasformazione e che di lì a qualche giorno avrebbe sposato.
"La metamorfosi di Piktor" è un po' più lunga, ( ti ho riportato solo alcuni stralci) per non essere troppo invadente.
Un grazie particolare a mamma Marisa e papà Antonio che ti hanno donato la vita e che hanno condiviso con noi del blog la loro gioia.
Ti abbraccio e sempre Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
Anna Zonta o ziazen
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Profitto della momentanea "fragilità" del terribile insetto, per prolungare di qualche secondo la sua emozione. Con tanti Auguri par la figlia che decolla verso nuovi orizzonti di felicità.
E POI...
Eri bambina, non lo sei più e vai dove l'amore va. Tutto comincia così: mille emozioni, un sì;
un sì e poi… voli con Lui. Eccoti qua, una lacrima, un sorriso e poi Lui ti prende per la mano
e vai dentro un sogno senza età.
Eccoti qua, un addio ai tuoi balocchi e via per tornare ancor bambina e poi… poi giocar coi bimbi tuoi.
Come una fiaba, sfogli i ricordi tuoi, l'ultimo foglio e poi… Favole nuove per te, il più bel libro che c'è: sfoglia l'amore saprai cos'è!