dal 1° ottobre 2002 al 9 novembre 2002
Il centrosinistra si prepara a negare il suo appoggio all' invio di un migliaio di alpini italiani in Afghanistan con il compito di sostituire i Royal marines britannici nell' operazione «Enduring freedom», libertà duratura. Anche se la maggioranza di governo ha i numeri per prendere ugualmente la decisione, chiesta in estate dagli Stati Uniti, i risultati precisi della partita parlamentare in programma domani al Senato e alla Camera meriteranno attenzione. (1° ottobre, 2002)
Si avvicina il voto parlamentare sulla missione degli alpini in Afghanistan e l' Ulivo, dopo una giornata di drammatici incontri, va a pezzi. La lettera di Rutelli. Francesco Rutelli tenta in tutti i modi di convincere gli alleati che l' unità dell' Ulivo è indispensabile e scrive una lettera-appello: «Se non votiamo uniti sull' Afghanistan l' Ulivo muore». Le divisioni nel centrosinistra. Le parole di Rutelli non convincono soprattutto Verdi e Comunisti italiani… (3 ottobre, 2002)
Da mesi vive con ansia l' approssimarsi di una guerra che sembra inevitabile. Da settimane condivide al telefono la preoccupazione dei leader dei Paesi arabi moderati per un conflitto in Iraq che destabilizzerebbe l' intera regione. Da giorni preme su governo e opposizione perché si registri alle Camere «la più ampia maggioranza possibile» sull' invio degli alpini in Afghanistan. Ma la grave spaccatura dell' Ulivo, alla vigilia del dibattito parlamentare, amareggia Ciampi… (3 ottobre 2002)
Contro la politica irachena di George W. Bush si è levata l' autorevole voce dell' ex governatore democratico dello stato di New York Mario Cuomo. Che insieme allo storico Arthur Schlesinger Jr. e al mitico mezzobusto della Cbs Walter Cronkite ha firmato un manifesto a tutta pagina, apparso per due giorni consecutivi sul New York Times, contro la dottrina dell' attacco preventivo promossa da Bush. Governatore Cuomo, perché quel manifesto proprio ora? ... (3 ottobre 2002)
Berlusconi: non parlo dell' opposizione per amor di patria. Gasparri attacca: chi ha votato contro è con i terroristi - Il ministro Martino: chi ha scelto il «no» non crede nelle capacità del nostro Paese - Il Parlamento vota a favore della nuova missione in Afghanistan dando il via libera alla partenza di un contingente di mille alpini. Ma sia al Senato che alla Camera, accanto alla maggioranza che ha presentato la sua mozione, l' opposizione si è divisa in cinque testi diversi. (4 ottobre 2002)
La maggioranza del Congresso ha autorizzato Bush ad attaccare, anche senza o contro la decisione dell' Onu, l' Iraq e la Casa Bianca, come riferisce il New York Times dell' 11 ottobre, sta stendendo un piano dettagliato concernente l' occupazione dell' Iraq, sul modello di quella del Giappone dopo la Seconda guerra mondiale, e l' insediamento - «per alcuni mesi o alcuni anni» - di un governo militare americano, presumibilmente guidato dal generale Tommy R. Franks o da uno dei suoi subalterni. (16 ottobre 2002)
Sulla crisi irachena Putin ha convinto Berlusconi ben più di quanto Berlusconi abbia convinto Putin. Il viaggio-lampo compiuto ieri in Russia ha indotto il nostro presidente del Consiglio a una «pragmatica» presa d' atto: la risoluzione di cui si discute in queste ore all' Onu garantirà ampia libertà di manovra agli ispettori, ma non conterrà, come vogliono americani e britannici, una autorizzazione all' uso della forza in caso di inadempienze da parte di Saddam Hussein. (17 ottobre 2002)
Berlusconi a Mosca. «Armi di distruzione di massa in Iraq? Forse non ci sono più». Poi spiega: è il pensiero di Putin - I russi restano contrari all' ipotesi di un documento che preveda l' uso automatico della forza Il premier: il diritto internazionale non consente di porsi come obiettivo l' abbattimento di un regime - Era venuto fin qui nelle vesti di mediatore, per tentare di avvicinare il più possibile le posizioni dell' America e della Russia sull' Iraq. Forte dell' amicizia, che lui stesso definisce “grande”, sia con Bush che con Putin, Silvio Berlusconi in una Mosca già sotto la neve era arrivato con una piccola speranza: strappare al presidente russo qualcosa di più di quanto già concesso pochi giorni fa a Tony Blair… (17 ottobre 2002)
«Si fa strada la consapevolezza Il conflitto sarebbe devastante» - «La coerenza fine a se stessa può portare al disastro. Diplomazia è anche tattica» - «Con la visita a Mosca di Berlusconi e dopo le sue parole, sembra farsi strada una maggiora cautela. Prende corpo la consapevolezza che una guerra sarebbe devastante». Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, è molto soddisfatto. Se Berlusconi ha detto certe cose, riferendo le parole di Putin, «avrà certamente elementi concreti, elementi che ci inducono a ritenere che la possibilità di arrivare in fretta a delle ispezioni efficaci si stia rafforzando». (17 ottobre 2002)
Gli Stati Uniti stanno lavorando a un compromesso per le ispezioni in Iraq. In una nuova bozza di risoluzione fatta circolare tra Londra, Mosca e Parigi, Bush ha «ammorbidito» i termini della minaccia nei confronti di Saddam, rinunciando al riferimento all' uso della forza automatico in caso di mancata collaborazione irachena con le Nazioni Unite. E limitandosi a parlare di «conseguenze» se il lavoro degli ispettori venisse ostacolato. Il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, è tornato sul tema della guerra all' Iraq, spiegando di non aver cambiato opinione su Saddam Hussein anche se «la strada delle due risoluzioni è la più probabile»… (18 ottobre 2002)
«Abbiamo ricevuto chiarimenti, Palazzo Chigi resta determinato e vuole rimuovere le armi di distruzione di massa» - Preoccupati di quanto avevano letto sui giornali, svariati funzionari dell' ambasciata americana a Roma ieri mattina sono stati incaricati di contattare i propri interlocutori abituali di Palazzo Chigi per sapere se le cronache con le dichiarazioni di Silvio Berlusconi da Mosca corrispondessero al vero. C'erano troppe novità in quegli articoli per infilarle ordinariamente nei resoconti mattutini destinati al Dipartimento di Stato: la rassegnazione di uno dei più fedeli alleati di George ... Gli americani non hanno ancora capito che il Cipria deve essere giudicato dulla “rettifica, mai sulla dichiarazione originaria (18 ottobre 2002)
Ma come si fa a dubitare di un premier che guida un governo, quello italiano, che assieme a quello inglese è «il più fedele alleato degli Stati Uniti»? Come si fa solo a immaginare che lui abbia mollato Bush per flirtare con Putin? Si indigna Silvio Berlusconi: «Non prendete lucciole per lanterne, via! Io non ho cambiato in nulla la mia posizione sull' Iraq. Il fatto però è che bisogna guardare alla realtà». Arrabbiato per come i media… (19 ottobre 2002)
Bush: «Il terrore minaccia tutto il mondo libero» - Il presidente Usa in Messico ha sostenuto la sua risoluzione Onu sull' Iraq Senza successo - L' assenza di Putin non ha impedito a Bush, ieri in Messico per la riunione dell' Apec (Associazione economica del Pacifico), di promuovere la risoluzione Usa all' Onu contro l' Iraq. Il presidente americano non ha tuttavia convinto i due Paesi più importanti presenti al vertice: la Russia, rappresentata dal ministro degli Esteri, e il Messico, membro di turno del Consiglio di sicurezza… (27 ottobre 2002)
Leggi su misura e crisi del Paese - Con tutti i fatti atroci che gravano sul mondo offeso, la guerra che può esplodere in Iraq, le stragi quotidiane in Medio Oriente, la tragedia di Mosca e, qui da noi, la situazione economica e sociale poco brillante, l' inflazione che sale, la crisi della Fiat, quel che conta è la legge Cirami. La legge ossessiva, la legge prioritaria. Approvata al senato, adesso torna alla Camera che deve correggere il testo sbagliato dai disattenti deputati della Cdl. (29 ottobre 2002)
«Lettera aperta ai fiorentini», la Fallaci divide - Gli organizzatori del Forum: istiga alla violenza. Esponenti di Lega, An e Forza Italia la difendono - Una lettera aspra, toni forti che spesso sfociano nell' invettiva. E altrettanto estreme, violente, sono le reazioni allo scritto di Oriana Fallaci, quella «lettera aperta» ai suoi concittadini pubblicata ieri dal Corriere che ha accompagnato Firenze nella giornata inaugurale del Social Forum europeo. Chi la apprezza e chi la critica lo fa senza mezzi termini, con lo stesso trasporto che la Fallaci usa per difendere la sua città. Apprezzamenti e critiche spaccano la politica… della Fallace non sentivamo la mancanza… (7 novembre 2002)
Robertson: «Ora anche l' Alleanza Atlantica si muoverà sull' Iraq» - Lunedì vedrò Putin per rassicurarlo sul fatto che l' ingresso di sette Paesi dell' Est non inciderà sulla sicurezza russa. Apprezzo il contributo italiano nel processo di incremento delle nostre capacità operative - La Nato prenderà posizione sul caso Iraq al vertice in programma dal 21 novembre prossimo a Praga. Lo fa capire il segretario generale della Nato, il britannico George Robertson, che anticipa al Corriere i temi di un summit da cui potrebbe emergere la cosiddetta «grande Nato» a 26 Paesi, con l' ingresso di Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Slovenia, Romania, Bulgaria e con una maggiore capacità militare… (insomma, la nuova Europa di Berlusconi) (9 novembre 2002)
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