Dal 22 gennaio 2003 al 24 gennaio 2003
«La decisione presa nell' ambito dell' Onu sarà
comunque sufficiente, per l' Italia, per partecipare a una operazione di
disarmo forzato. Se ce ne sarà la necessità». Pur ribadendo con incessante
costanza di volersi attenere alle scelte delle Nazioni Unite, e di considerare
la guerra come «l' estrema ratio», il ministro degli Esteri Franco Frattini ha
concluso la sua visita negli Stati Uniti lasciando pochi dubbi sulla disponibilità
del governo italiano ad approvare… 22 gennaio 2003
poi l’OK dell’ONU non c’è
stato, ma Frattini non ha fatto neanche una piega…
La
contrapposizione tra l' interventismo americano e la prudenza franco-tedesca
sulla guerra all' Iraq è esplosa ieri in ambito Nato.
Saddam non era all' ordine del giorno della riunione settimanale, ma l'
ambasciatore americano, Nicholas Burns, ha preso la parola chiedendo un aiuto
immediato dell' Alleanza atlantica in caso di attacco, spalleggiato in questo
dai colleghi turco e britannico. Francia e Germania hanno detto di no… 23 gennaio 2003
Lettera
di un ex presidente del Consiglio: E NOI CON CHI
STIAMO? Caro direttore, il presidente francese Jacques Chirac e il
cancelliere tedesco Gerhard Schröder hanno dato voce, con una iniziativa comune
che non ha precedenti per forza e solennità, alla volontà di pace che anima la
stragrande maggioranza dell' opinione pubblica europea. «E' la saggezza, non la
vecchiaia che spinge l' Europa a preferire la pace», così ha sottolineato ieri
Romano Prodi. Il ministro degli Esteri russo, da Atene, ha dichiarato con
estrema nettezza che non vi sono basi legittime per un attacco all’Iraq… 24 gennaio 2003
Donald
Rumsfeld definisce «vecchia» l' Europa che non vuole la guerra in Iraq. I
francesi e i tedeschi si sentono «oltraggiati» e replicano duramente agli
«arroganti» americani. Romano Prodi corre in aiuto di
Francia e Germania sottolineando che «non è la vecchiaia, ma la saggezza a
spingere l' Europa su posizioni contrarie al conflitto». Si allarga
sempre più il solco tra Washington e l' ala «pacifista» dell' Unione Europea. A
dare fuoco alle polveri… 24 gennaio 2003
Tensione
tra Europa e Stati Uniti su una eventuale guerra all' Iraq. Dopo il no di due
giorni fa di Francia e Germania, ieri la Casa Bianca, attraverso il suo
portavoce, ha rilanciato l' ipotesi di un conflitto: un' alleanza c' è già,
Berlino e Parigi possono restare in panchina. E ha
citato l' Italia tra gli Stati che parteciperanno all' azione anti-Saddam.
Berlusconi ha frenato: auspico una posizione comune dell' Europa, deciderà l'
Onu. Alla fine, comunque, ha aggiunto il premier, la questione sarà
sottoposta al Parlamento. In serata, c' è stato un vertice a Palazzo Chigi.
Intanto, si rafforza e compatta il fronte del no
esplicito alla guerra: Russia e Cina hanno posizioni analoghe a quelle di
Berlino e Parigi. E Prodi ha replicato a Rumsfeld, che aveva definito vecchia
Europa la Francia e la Germania: un giudizio sbagliato. 24 gennaio 2003
ROMA
- Per ora, come dice Francesco Rutelli, «l' Ulivo resta unito, perché siamo
tutti contrari alla partecipazione del nostro Paese a una scelta sbagliata». La
linea comune dell' opposizione è quella di difendere la posizione europea,
incarnata dal no della Francia e della Germania e di Romano Prodi: «Servirebbe
- dice il leader della Margherita - una voce ferma come quella di Chirac e di
Schröder per rovesciare Saddam e annientare le armi irachene… 24 gennaio 2003
Paesi buoni e Paesi cattivi,
nuova Europa e vecchia Europa, fedeli ed infedeli. Nella
gara degli aggettivi qualificativi lanciata negli ultimi giorni dalla Casa
Bianca, l' Italia di Silvio Berlusconi si piazza tra i primi della classe,
tra i "virtuosi" in ciò che in questo momento preme di più a
Washington: l' appoggio alla guerra contro Saddam Hussein. LA «LISTA» - «L'
Italia è una dei nostri», ha dichiarato ieri nel corso di un briefing informale
il...
…ecco--- la sola idea di
essere stato promosso da un’aquila come Bush, avrebbe dovuto far scattare un
campanello d’allarme…
George
Bush ha la «certezza» che nelle relazioni degli ispettori Onu sono contenute le
«prove» della colpevolezza di Saddam Hussein, e in più «sappiamo che ci
saranno ulteriori prove certe» della presenza in Iraq di «armi di distruzione
di massa». E comunque il governo italiano, che spera si possa raggiungere «una
posizione comune» dell' Europa e che chiederà prima di una eventuale azione
militare un «voto del Parlamento», intende muoversi «sulla base delle
risoluzioni delle Nazioni Unite... 24 gennaio 2003
…che fine avranno fatto, le “prove certe” di B&B?…
SOCIAL
Follow @Tafanus