Un fantastico, dolcissimo duetto fra due regine della musica brasiliana: Cesaria Evora e Marisa Monte
Cesaria Evora, nata nel 1941 sull'isola di San Vicente, Capo Verde, "morna", stile che unisce le percussioni dell'Africa occidentale con il fado portoghese, la musica brasiliana e i canti di mare britannici. La storia di Cesaria potrebbe essere intitolata “Non è mai troppo tardi”.
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Cesaria Evora, "Cize" per i suoi amici, grazie alla sua grande voce e al suo aspetto stupefacente si mise presto in luce, ma le sue speranze di diventare una cantante professionista tardarono a realizzarsi. Nel 1988 Josê Da Silva, giovane francese originario di Capo Verde, le propose di recarsi a Parigi per incidere un album. Cesaria accettò: aveva già 47 anni, non era mai stata a Parigi e non aveva nulla da perdere.
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La Lusafrica produce il suo primo album, "La Diva aux pieds nus", il cui brano "Bia Lulucha" diventa molto popolare presso la comunità di Capo Verde. "Distino di Belata", il suo secondo album, uscito due anni dopo, non ottiene un grande successo.
"Mar Azul" esce alla fine dell'ottobre 1991 e il consenso comincia ad ampliarsi. L'album é trasmesso dalla FIP Radio da France Inter e da molte altre radio francesi e anche il suo concerto al New Morning Club registra il tutto esaurito. Questa volta il pubblico è composto in prevalenza da europei entusiasti, segno che Cesaria Evora ha sfondato davvero, riuscendo a superare le barriere di gusto e di genere.
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L'anno dopo è la volta di "Miss Perfumado" che la stampa francese accoglie con calore proporzionato all'oggettiva bellezza dell'album. I critici fanno a gara per cercare di definire questa artista singolare: i paragoni con Billie Holiday si sprecano. Cominciano anche a circolare quegli aneddoti, quei piccoli particolari su di lei che diventeranno parte della sua leggenda: il suo amore smodato per il cognac e per il tabacco, la sua vita dura in quelle isole dimenticate, le dolci notti di Mindelo e così via.
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Dopo due anni di successi arriva anche la consacrazione di un mostro sacro della musica brasiliana: Caetano Veloso sale sul palco con lei per accompagnarla durante un'esibizione a San Paolo, gesto che equivale ad un battesimo ufficiale.
Veloso dichiara che Cesaria figura tra le cantanti che lo ispirano. Cesaria Evora trionfa anche in Spagna, Belgio, Svizzera, Africa e nei Caraibi. Attraverso la Lusafrica firma un contratto con la BMG e l'antologia "Sodade, les plus belles Mornas de Cesaria Evora" viene pubblicata in autunno. A questo si affianca l'album "Cesaria", disco d'oro in Francia e successo internazionale, soprattutto negli USA, dove ottiene una "nomination" per il Grammy Award.
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Intanto il suo grande amore per il contatto diretto con il pubblico non si esaurisce. Dopo una serie di concerti a Parigi parte per la sua prima tournèe negli Stati Uniti dove richiama folle di tutti i generi. David Byrne, Madonna, Brandford Marsalis e i tutti i più grandi artisti di New York corrono per assistere al suo concerto al Bottom Line. Goran Bregovic invece, geniale compositore di colonne sonore e di musiche "balcaniche", la invita a registrare "Ausencia" per la colonna sonora di "Underground", diretto da Emir Kusturica. Poi dopo un massacrante tour in cui tocca mezzo mondo (Francia, Svizzera, Belgio, Brasile, Germania, Hong Kong, Italia, Svezia, U.S.A., Canada, Senegal, Costa d'Avorio e Inghilterra), registra un duetto con l'ormai fidato Caetano Veloso
Star di livello internazionale riconosciuta, Cesaria Evora ha avuto anche il privilegio di vedersi dedicato un servizio speciale da parte del canale culturale franco-tedesco "Arte".
Marisa Monte irrompe per la prima volta sulla scena musicale brasiliana nel 1988. Tutto studiato fin nei dettagli, un investimento delle major (la Emi allora) tutt’altro che tradizionale, con fiducia sconfinata (e molto ben riposta) sulle doti canore di una giovane debuttante, fresca di studi operistici nel Bel Paese. Prima uno show memorabile a Rio (Jazzmania e Teatro Ipanema) e a San Paolo (Auditorium del Masp), poi il passaparola come una marea montante, l’apparizione televisiva, il primo album dal vivo. Una traiettoria che Marisa si preoccupa di registrare fin dall’inizio con qualità cinematografica, chiamando a dirigere le riprese Walter Salles (`Central do Brasil`, `I diari della motocicletta`)
Il repertorio è eclettico, onnivoro fin dall’inizio, con un occhio al jazz, al pop, al samba, al soul. La Monte passa da Carmen Miranda a Marvin Gaye, da Tim Maia a Gershwin, da Chico Buarque a Kurt Weill. La sua voce è già un miracolo di espressività, nonostante qualche asprezza interpretativa.
Non mancano ovviamente i primi successi discografici, come il rock-maracatu “Comida” dei Titas e “Bem que se Quis (E po’ che fa)” del nostro Pino Daniele. La Monte già riempie la scena con esperienza consumata, come se il palcoscenico fosse da sempre il suo habitat naturale. Il modello sembra essere quello della prima Gal Costa, con quel piglio a metà tra timidezza e glamour spavaldo.
L’incisione proposta oggi è un duetto, molto dolce, fra Cesaria Evora (è la voce che si sente per prima, la più roca e profonda delle due) e Marisa Monte (la voce più giovane e pulita). Due storie e due voci distanti anni luce, che si incontrano nel segno della “saudade”…
Cesaria Evora e Marisa Monte – E’ doce morrer no mar
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