…e ora ricordiamoci di essere un popolo di gente generosa, e mettiamo mano al portafogli: aiutiamo chi è rimasto indietro (gioiellieri, ristoratori, proprietari di autosaloni, tassisti…)
N.B.: questi dati, tratti da Repubblica, sono stati da noi trasformati in euro mensili netti… rendono meglio l’idea…
ROMA - I gioiellieri e i titolari di bar dichiarano al
fisco meno dei 1300 euro dei maestri elementari
ad inizio carriera. I proprietari di saloni per la vendita di autovetture di
Piemonte Lazio e Campania, denunciano un reddito inferiore a 950 euro, cioè a quello del loro concittadino che, con
la tuta blu, varca da 15 anni il portone di Mirafiori, Cassino e Pomigliano d'
Arco. Sotto i metalmeccanici anche la media dichiarata dai tassisti. Ma i
paralleli possono proseguire. Un dentista in Campania dichiara meno dei 1.500 euro di un poliziotto.
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Un pensionato sociale guadagna 500
euro al mese, ma - tirando le somme - a dichiarare un reddito analogo, o
inferiore, sono i tassisti del Molise (in media 360
euro al mese), i sarti in Puglia (236 euro ), i
parrucchieri in Campania (369 euro), i
pescivendoli del Trentino (219 euro), i
ceramisti dell' Emilia Romagna (160 euro), i
titolari di autosaloni di Bolzano (63 – sessantatre euro), i rivenditori di ricambi auto in Lombardia (324 euro).
In Calabria, sulle 50 categorie censite, sono ben 12 (dai
pasticceri ai pastai, dai sarti ai lavandai, dai fotografi agli ambulanti dalle
mercerie ai tassisti) quelle che denunciano ai fini Irpef guadagni inferiori ai 390 euro al mese,
come o meno di pensionato sociale. Ma la Calabria è la regione dove la maggior
parte delle categorie dichiara, in media, gli importi più bassi.
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I contribuenti autonomi con i redditi più alti sono invece
a Bolzano e Trento. Un esempio? Nel Trentino i notai, che sono gli autonomi che
dichiarano di più in tutta Italia, denunciano un reddito medio di 46.100 euro netti al mese.
A saltare agli occhi sono i redditi dichiarati dai
gioiellieri: la provincia con la media più alta è la Lombardia, dove gli orefici
dichiarano 1.256 euro mensili, come un maestro
elementare. In tutte le altre regioni si scende, fino agli 700 euro della Calabria e passando per gli 855 euro (meno di un metalmeccanico) del Lazio.
Tra le categorie al centro delle cronache ci sono stati i
tassisti. Il loro reddito varia dai 358 euro
dichiarati in Molise agli 841 del Trentino. Nel
Lazio, centro della protesta contro il decreto Bersani, il reddito dichiarato è
di 702 euro, in Lombardia a 694. Alla fine per il fisco valgono meno di un imbianchino
calabro (730 euro).
In Lombardia i ristoratori guadagnano 864 euro, e i titolari di Bar 865.
I commercianti d’auto 951 euro.
...alcune domande domande sorgono spontanee…
-1) dov’è finita la “classe media mastelliana” da 75.000
euro lordi all’anno, pari a circa 4.000 euro netti al mese?
-2) perché un “tascista”, di fronte a guadagni così esigui,
per fare il suo mestiere compra una Mercedes da 60.000 euri e non una Multipla
da 25.000 euri, visto che entrambe portano lo stesso numero di passeggeri e
montano un tassametro con le stesse tariffe?
-3) perché un tascista di Roma o di Milano paga 400 milioni
di lire una licenza che gli consente il piacere di lavorare 8 ore in mezzo al
traffico allucinante delle città, per la miseria di 360/840 euri netti al mese?
…pensare che gli basterebbe investire i 400 milioni della licenza in tranquilli
BTP, e portarsi a casa 1.300 euri netti, standosene a casa a vedere le partite
su Sky…
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