Che tristezza! Un paese che è stato il paradiso della satira, dello sberleffo, della commedia dell’arte, della commedia all’italiana, di Dario Fò, di Troisi, di Totò, di Benigni, di Eduardo, all’improvviso decide di farsi dettare l’agenda della risata dall’On. Jannone di Forza Italia...
Questa la “notizia”, riportata da Repubblica.it:
“...messo da Daria Bignardi (Le Invasioni Barbariche) di fronte al gioco della
torre in versione mondano-scicchettosa (“.... "Scelga un posto dove
trascorrere una bella serata. Un luogo tra questi due però: la villa della
Certosa del Cavaliere o il Billionaire di Briatore"...), Diliberto non si tira indietro, e sceglie.
Diliberto è nemico del “politically correct”; il rito
kamikaze gli dev'essere parso l'unica via di uscita onorevole e consapevolmente
antagonista, l'ultima difesa allo sfregio di entrare nel capanno lussuoso di
Flavio, l'uomo-dollaro. A parte, nessuno se lo è chiesto, di capire come
diavolo ci sarebbe potuto arrivare - se non da imbucato - nel vippissimo
fortino sardo. Diliberto infatti teorizza (e dichiara anche di praticare)
l'insuperabilità di una vita da quattromila euro al mese, "perché il resto
lo dò al partito. E dico che non è affatto poco, con quella cifra si vive bene,
si arriva alla fine senza scosse, si ha anche la possibilità di fare spese voluttuarie".
(Che differenza, rispetto al Mastella da Ceppaloni con
piscina a forma di cozza! Il Mastella per il quale se sei sotto i 75.000 euri
all’anno non sei manco “ceto medio”!)
Prosegue Repubblica: “...l'intera mattina è passata tranquilla... verso le due, appena dopo l'ora del ristorante, hanno raccontato l'episodio a un deputato di Forza Italia, Giorgio Jannone. Jannone, subito scosso, ha diramato una lunga e preoccupata nota nella quale si ritiene che la battuta, ancorché illustrata col sorriso, fosse proprio vicina nel configurare un gravissimo reato penale: "Questa è apologia del terrorismo! Non è ammissibile che Diliberto possa esprimersi in questi toni. Neanche se scherza". E' partita una richiesta di chiarimento, una delle tante che i deputati si scambiano durante la giornata e sempre attraverso testi scritti. Infatti costoro pur abitando sotto lo stesso tetto di Montecitorio, e avendo agevolmente la possibilità di chiarirsi, producono note ufficiali che convergono spesso in interrogazioni e interpellanze. Così ieri: alla carta di Jannone, altre carte. Una dell'onorevole Piero Testoni e una del deputato Salvatore Cicu: "Deve scusarsi per quello che ha detto".
C'è stata attesa e qualche preoccupazione per Briatore, nel senso che si è
ritenuto che anch'egli potesse valutare di dover prendere la parola,
specialmente adesso che è preso dalla curiosità di capire e calcare la scena
politica. No, Briatore non ha commentato. E Diliberto non ha aderito alla
richiesta di scuse ne gli è parso utile ridefinire il grado di provocazione e
l'ampiezza dello scherzo delle sue parole.
Noi
siamo con Diliberto, senza se e senza ma. Non ci faremmo mai saltare in aria
sul serio, ma se fossimo costretti a trascorrere una serata al Billionaire, ci
andremmo con una “cintura da kamikaze” caricata non a tritolo, ma a fialette
puzzolenti e a “scorregge sintetiche” si. Poi ci siederemmo fra l’onorevole
Santanchè (scortatissima) e l’on. Jannone, e tireremmo la cordicella. Faremmo
di tutto e di più, pur di contribuire all’estinzione della civiltà briatorea.
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