Padoa Schioppa: evasione fiscale ai minimi in cinque anni.
da "l'Unità on line"
Qualcuno «ha visto meglio di altri». E se quel qualcuno è l´Unione europea, il ministro dell´economia Tommaso Padoa Schioppa può finalmente sorridere. La promozione della manovra da parte del commissario Joaquin Almunia è un grosso passo avanti, soprattutto perché, insieme alle misure di risanamento dei conti pubblici, promuove anche quel trasferimento del 50% del nuovo accantonamento del Tfr all´Inps tanto contestato da Confindustria.
Padoa Schioppa, che su questo, così come sui tagli agli enti locali, non ha escluso correttivi, incassa con soddisfazione il via libera europeo: «Mi ha fatto molto piacere, non mi aspettavo un così rapido segnale positivo. Eravamo convinti della correttezza della misura, Eurostat la sta già esaminando e il giudizio è prossimo. Volutamente non avevo parlato con Almunia da prima del consiglio dei ministri che ha approvato la finanziaria»
Ora si può guardare con più sicurezza alla strategia di fondo della manovra. Padoa Schioppa si dice poco turbato dai mal di pancia parlamentari: « Oltre al mal di pancia va usata la testa – dice - E per la testa serve più tempo». Un auspicio: «La Finanziaria che sarà approvata definitivamente attorno a Natale sarà la stessa di ora, con alcuni miglioramenti». E un impegno forte: portare «la piaga dell'evasione fiscale a livelli fisiologici» entro la fine della legislatura. Uno sforzo che potrà giudicare solo «a posteriori» sul quale Padoa Schioppa si dice «ottimista: «L´evasione è una delle piaghe dell'Italia, molto più elevata che in altri Paesi. Ma penso che questa legislatura sia sufficiente perché la piaga guarisca».
Un plauso agli strumenti di lotta all´evasione varati dal governo arriva anche dalla relazione consegnata alle Camere dal presidente della Corte dei Conti Francesco Staderini: «Appaiono per lo più condivisibili e di sicura incisività». Critiche però arrivano sul fronte parallelo della riorganizzazione del sistema fiscale. Qui i magistrati contabili criticano il governo e ipotizzano un aumento della pressione fiscale, perché «nell'ipotesi di un ricorso degli enti territoriali alla leva fiscale questa incidenza sarebbe destinata a crescere fino a valori prossimi all'80% del totale». E in questo modo, «la pressione fiscale, già in crescita nel 2006, potrebbe aumentare ancora, per più di un punto percentuale, nel 2007». Un giudizio in chiaroscuro, insomma. La Corte dei Conti, inoltre, condivide gli interventi per il controllo della spesa nella sanità e negli enti locali, ma segnala «perplessità» sul «rinvio a futuri provvedimenti legislativi delle scelte in materia di pensioni e di pubblico impiego».
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