L’insostenibile
leggerezza di un partito e di un “Geniale”, campioni di sciacallaggio.
L’incidente al metrò di Roma? Colpa di Veltroni, of course… troppe feste,
troppi festival… Non abbiamo ancora capito chi camperà e chi morirà, le
inchieste non sono ancora praticamente iniziate, ma il “Geniale”, anche senza
mai dirlo esplicitamente, ha già il Colpevole. Il Comunismo Festaiolo. Ecco,
per il vostro godimento, alcuni brani tratti dal “Giornale” di Berlusconi
(Paolo).
L’insostenibile leggerezza di una giunta
di Salvatore Scarpino –
Il “Giornale”
La disgrazia consumatasi nella metropolitana ha indotto gli organizzatori a smorzare luccichii e fasti del Cinema Festival Internazionale di Roma. Una decisione responsabile, rispettosa del dolore di tutti. Una disgrazia, uno sciagurato incidente ha fatto sì che collidessero nello stesso periodo due visioni della Capitale: una città festosa e fastosa, fors'anche un po' spendacciona, e una metropoli che ha ancora problemi da risolvere.
Soltanto il caso ha collocato insieme due avvenimenti così diversi, ma anche il
caso può far nascere dubbi e interrogativi. Il tamponamento fra due convogli
poteva essere avvenuto dieci giorni fa, oppure sarebbe potuto accadere fra
dieci giorni, ma è inevitabile che lo stridente contrasto fra le due immagini
di Roma abbia scosso gli animi e ponga dei quesiti sul
modo in cui le risorse pubbliche vengono impiegate, su quali siano le priorità
fra i bisogni che la cittadinanza avverte. L'effetto è quello di una doccia
fredda.
Un'associazione di consumatori (quale? non è dato sapere…)
è partita all'attacco, sostenendo che le ingenti
risorse che l'amministrazione della capitale destina alle feste e alle
manifestazioni d'immagine si sarebbero potute e dovute destinare al
sistema dei trasporti pubblici, che è carente, inadeguato, in un contesto di
traffico congestionato e penalizzante.
I trasporti, e la metropolitana in particolare, costituiscono un capitolo
scottante. Nei giorni scorsi c'erano state diverse segnalazioni sulle carenze
del servizio, e anche sui rischi. Proprio ieri l'inchiesta di un quotidiano,
che non si segnala per l'opposizione agli assetti politici romani,(quale sia questo quotidiano, Scarpino non dice: segreto di
stato? Per conto mio ho trovato solo oggi – che è “senno di poi” – e su un
giornale “non vicino al Governo”, come il “Tempo”, critiche dovute ad un sindacatine
di macchinisti. Facile, vero?…) aveva posto l'attenzione sui pericoli
della metropolitana. L'incidente sarebbe potuto accadere anche prima proprio
perché i problemi c'erano da tempo e dovevano essere noti agli amministratori.
Prima che il lutto ci colpisse, la rappresentazione del Festival ci ha
imboccati e cullati con perentoria attenzione, nel senso che tutti i tiggì ce
ne hanno illustrato ogni dettaglio e finezza. Le Bellucci e le bellone,
scozzesi inossidabili, registi leggendari e ruspanti, fascisti e siluri: tutto
ci è stato mostrato con dovizia di particolari e aggettivazione enfatica. Sotto
il profilo dell'arte mediatica – che poi è l'undicesima musa nell'epoca
dell'apparire – il Festival ha fatto il suo botto e la
polvere di stelle dovrebbe ricadere su Walter Veltroni, ideatore e
demiurgo, cinefilo della prima ora. L'immagine del
nuovo principe capitolino, già tonificato dalle «notti bianche», si è dunque
arricchita, ma le pubbliche risorse si sono impoverite. Qualcuno si è
preso la briga di tirar quattro conti e ha scoperto che lo spettacolo superbo
costa 13 milioni di euro, 26 miliardi di vecchie lire che, come tutti sanno,
non sono bruscolini. (…con calma, qualcuno ricordi a
Pulitzer-Scarpino che i conti si fanno con due colonnine: costi e benefici…
magari ci faccia sapere se ha calcolato anche i guadagni in spese dei turisti e
degli operatori arrivati per la manifestazione, e in ricaduta d’immagine)
E la retorica del rigore, che
è alla base di una Finanziaria vessatoria, predatoria
e classista? Ecco che qualche cittadino abituato a contare i centesimi
potrebbe pensare che questo rivolo di denaro forse si poteva risparmiare. O
spendere per migliorare i servizi della città. Fra la sciagura
e il Festival non c'è alcun nesso, ma c'è chi s'interroga sulle reali esigenze
della capitale. (…non è meraviglioso,
Pulitzer-Scarpino? …tutto un articolo sui nessi fra Nerone – Veltroni e lo
scontro in metrò, e poi se ne esce con questa frase. Ma ci sono o ci fanno?)
C'è bisogno soltanto, e prima di tutto, di feste, Vip, riflettori che costano
milioni in rappresentanza, incontri, consulenze, cerimonie? Veltroni, sindaco
cinefilo, si lustra l'immagine e fa sprofondare nell'oblio i suoi talenti
aritmetici. Oh, se ne aveva. Ai tempi dell'ultima
Finanziaria varata dal governo di centrodestra il sindaco s'era messo a far
calcoli. Per sintetizzare i motivi della sua avversione alle pretese del
governo sparagnino, annunciò che, se quella manovra fosse passata, avrebbe
dovuto far spegnere metà dei lampioni pubblici. Ma mentre evocava l'immagine di
una nuova epoca buia già covava le luci della ribalta del Festival. Del suo Festival.
…questa fantastica articolessa di Pulitzer-Scarpino in fondo non meriterebbe neanche un commento (specialmente ricordando chi ne è l’editore); però un paio di notizie, a Scarpino, vogliamo darle lo stesso: per migliorare le sue già elevate professionalità…
-1) C’è
una inchiesta in corso. Le uniche cose accertate sono che i segnali hanno
funzionato (il semaforo era sul rosso, i freni funzionavano, i binari non si
sono rotti), e che quindi molto presumibilmente si è trattato di un errore
umano (qualcuno ha dato un ok a procedere che non ci stava? Oppure qualcuno non
ha rispettato i 15 kms/h previsti quando si procede a vista?) le risposte le
darà l’inchiesta, ma dubitiamo fortemente che l’assenza da Roma della Bellucci o
di Di Caprio avrebbe evitato eventuali errori.
-2) Il Veltroni “aritmetico” si è esibito anche contro la finanziaria Prodi, da capofila, insieme a Dominici, dei sindaci che hanno fatto un puntiglioso elenco delle rinunce che i comuni avrebbero dovuto fare a fronte di una finanziaria restrittiva, come era quella immaginata in prima formulazione. Pulitzer – Scarpino non lo sapeva? Magari la prossima volta, prima di scrivere delle sciocchezze, faccia quello che per i giornalisti veri è un dovere elementare: un accurato controllo delle “notizie” che spaccia fra i lettori del suo “Geniale”.
-3) Pulitzer si informi anche sulle "strutture"; sembra che sia i treni coinvolti che le strutture di segnalazione ed intervento automatico fossero proprio di ultima generazione. Se ha tempo e voglia, faccia anche una bella inchiesta, come solo lui sa, sull'efficienza e la sicurezza dei treni britannici post liberalizzazione tatcheriana... Con calma.
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