L'ira del Cavaliere con Gianni Letta. La linea morbida di centristi e Lega. Ecco come il centrodestra si sfalda
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Per colpa di Pier Ferdinando Casini Silvio Berlusconi ha litigato perfino con Gianni Letta. Lunedì 13 novembre, di buon mattino, il Cavaliere ha telefonato da Arcore al suo ex sottosegretario, l'Eminenza azzurrina, consigliere principe di raffinatezze politiche. E lo ha strapazzato: "Come ti sei permesso di andare a una manifestazione dell'Udc con Casini? Non deve succedere mai più". Dall'altra parte del telefono la voce di Letta era un sibilo strozzato: "Ma Silvio, scusami, era una messa per i caduti di Nassiriya...". Macché, il Cavaliere non ha voluto sentire ragioni. La scena del suo fedele braccio destro accanto a Casini alla messa celebrata dal cappellano di Montecitorio, il vescovo Rino Fisichella, riportata con evidenza dal quotidiano della famiglia Caltagirone 'Il Messaggero', lo ha fatto infuriare. Anche perché l'invisibile Letta non si è accontentato di dire una preghiera: alla fine del rito religioso ha preso una torcia e si è unito alla fiaccolata nei viali del cimitero del Verano insieme ai capi dell'Udc, Casini, Mario Baccini.
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Per Berlusconi è lesa maestà. La linea è: dagli al centrista. L'ex premier lo ha spiegato personalmente al deputato forzista Francesco Giro, un emergente che assomma l'incarico di coordinatore regionale del Lazio e coordinatore romano e che agli occhi di Berlusconi ha il merito di non lasciare in pace i cugini centristi. "Molto carina quella tua dichiarazione dell'altro giorno su Casini che dice tante cose, ma non si capisce esattamente cosa", lo ha ringraziato il Cavaliere, facendo impazzire di gelosia Sandro Bondi.
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Durante la maratona per l'approvazione della legge Finanziaria, lo scontro Forza Italia-Udc si è materializzato nell'aula di Montecitorio. Gli azzurri impegnati nell'ostruzionismo, con tutti i deputati iscritti a parlare. Comprese le attivissime Mara Carfagna e Michaela Biancofiore che ha citato l'incolpevole Seneca: "Non c'è buon vento per il marinaio che non sa riconoscere la rotta". I centristi, invece, taciturni e bloccati sui banchi per garantire il numero legale, un regalo al governo. L'attacco contro il presidente della Camera Fausto Bertinotti da parte del segretario centrista Lorenzo Cesa è stato liquidato dai casiniani come una botta di ingenuità, non certo come una linea politica.
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Anche al Senato il centrodestra perde i pezzi. E sotto esame c'è l'ambiguo comportamento della Lega. Raccontano che emissari di Umberto Bossi hanno bussato alle porte del governo, in alto loco. Il solito Bobo Maroni, l'uomo delle missioni più delicate, in ottimi rapporti con i ministri diessini Pierluigi Bersani e Vannino Chiti. Oggetto delle conversazioni, la possibilità di riprendere il discorso sul federalismo, interrotto dopo la batosta del referendum di giugno, in cambio di un atteggiamento 'morbido' della Lega in Senato.
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Insomma, il movimentista Casini, che alterna con Prodi il bastone e la carota, sta facendo scuola nella Casa delle libertà. E in questo contesto la manifestazione del 2 dicembre, per come si va mettendo, assomiglia molto a quelle che organizzavano i girotondi e la Cgil di Sergio Cofferati ai tempi del centrodestra. Contro il governo, sì, ma anche con l'obiettivo di stabilire i rapporti di forza nel proprio schieramento. All'epoca, nel centrosinistra lo scontro era tra i radicali e i riformisti Fassino-D'Alema, adesso è tra i berlusconiani e i moderati di Casini. E per capire la distanza siderale che corre tra i due mondi basta dare un'occhiata al sito della manifestazione scendoinpiazza.it, allestito dal deputato azzurro Antonio Palmieri. In vendita on line ci sono oggetti cult: ombrelli, magliette, tazze, cappelli e strepitosi boxer con la scritta 'Ho pagato le tasse di Prodi', a soli 16 euro. Difficile vedere Casini in déshabillé, certo. Ma in mutande, questa volta, rischia di restarci Berlusconi.
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...insomma, nel Casino delle Libertà ormai le persone lucide si stanno dissolvendo come una pasticca di aspirina effervescente... Berlusconi che litiga con Gialli Letta (nientemeno!) reo di non aver capito che alla messa in ricordo dei morti di Nassiriya non si va e basta! ...altro che “i nostri ragazzi”... qui si partecipa ad una messa organizzata dal nemico! Gianni Letta, la testa più lucida del centro-destra, che non capisce che con “quelli dell’UDC” non si sfila, senza se e senza ma...
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...e poi quel Cesa, che, preso da sacro fuoco, più realista del re, attacca il Presidente della Camera, facendo incazzare Casini... e il Cav. che ogni giorno sogna spallate, e non capisce che lentamente le “spallate”, persino al Senato, le prende lui... E Follini cosa farà? E il Tabacci, cosa si dice del Tabacci? ...ormai rischia di potersi fidare solo di Mara Carfagna e della Biancofiore...
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...e poi i patani... ma come... anni di cene del lunedì ad Arcore, con bolliti in salsa verde-lega, e quelli si mettono a parlare con Vannino Chiti, un comunista (addirittura!). Infine, la Grande Manifestazione Epocale del 2 Dicembre, con l’insopportabile Casini che non solo si defila, ma addirittura va a farsi la sua personale Grande Manifestazione Epocale in Sicilia, sottraendo potenziali gitanti alla Grande Manifestazione Epocale del Cav... Come si permette?
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