Questa settimana la rubrica musicale abbandona doverosamente l’impianto antologico, per rendere omaggio ad una grandissima figura del jazz, che si è spenta venerdì 24 novembre 2006, alla tenera età di 87 anni. Anita O’Day, come ha scritto il prestigioso “Down Beat”, era rimasta, dopo la scomparsa di Ella Fitzgerald, l’ultima cantante appartenente di diritto al Pantheon del jazz.
.
e questo delizioso album della straordinaria Anita O'Day con il vibrafonista Cal Tjader non è passato alla storia come avrebbe certo meritato nel 1962, quando fu registrato, il motivo è da ricercare nella altezzosa separazione che viveva ancora il jazz dalle altre musiche. Forse fu ritenuto non rigorosamente jazzistico, per un certo clima frivolo da latin- jazz imposto da Tjader o per il contenuto "lounge-bar" di canzoni amabilissime […] …oggi, in piena contaminazione esotica e tropicale, l'album di Anita-latina suona come un nettare rinfrescante, certo tra i suoi frutti più accattivanti. La sua vocalità sofisticata respira all'unisono con i ritmi sudamericani che il "combo" di Cal Tjader distilla voluttuosamente per lei. Il leader era un vibrafonista di contagiosa vitalità […] Anita O'Day è in splendida forma sia nelle ballad più lente che nei brani mossi, riuscendo a calibrare la voce con serafico relax e con assoluta naturalezza, senza bisogno di eccedere in virtuosismi. Si può sfiorare il sublime anche con la leggerezza, una lezione che i puristi del jazz non hanno mai capito.
SOCIAL
Follow @Tafanus