Chiusi gli aeroporti di Baghdad e Bassora e i porti principali del Paese - Nuove rigide misure di sicurezza, appello del governo alla calma - Rabbia ai funerali delle vittime - Iraq blindato, attentati a Tal Afar
BAGHDAD - Rabbia e tensione ai funerali delle vittime degli attentati di ieri. L'ultimo bilancio della strage, secondo le autorità irachene, è di 202 morti. Ma la spirale di violenza non si ferma. Due attacchi suicidi, condotti l'uno con un'auto imbottita di esplosivo e l'altro con un giubbetto che è stato fatto esplodere, hanno causato almeno 22 morti e 26 feriti nella città settentrionale irachena di Tal Afar.
I funerali. In processione, la gente del quartiere sciita della capitale irachena, ormai teatro di una vera e propria guerra civile, ha seguito all'alba di questa mattina i feretri delle vittime, urlando la sua rabbia e disperazione. Le bare caricate su macchine, e la folla, numerosissima, che seguiva a piedi, in un lento cammino. Erano le sole persone in strada, in una città sotto coprifuoco ad oltranza, imposto ieri, insieme a nuove misure di sicurezza, dopo l'attacco più cruento dall'inizio della guerra.
Il governo ha invitato i cittadini alla calma, ma lo spettro di un conflitto esteso fra sciiti e sunniti è sempre più concreto. L'aeroporto della capitale è stato chiuso, insieme a quello di Bassora, nel sud del paese. Anche tre porti della regione - Um Qasr, Khor Jubair e Al-Muaqqal - sono stati chiusi.
I leader delle principali comunità irachene hanno lanciato un appello alla calma. Il premier, che la prossima settimana incontrerà il presidente degli Stati Uniti George W. Bush in Giordania, ha messo in guardia "dall'oscura mano dei cospiratori che sta spargendo sangue di innocenti" e ha chiesto un rapido trasferimento di responsabilità alle forze irachene per il mantenimento della sicurezza interna.
Usa contro Al Qaeda. L'esercito americano, intanto, questa mattina ha comunicato di aver ucciso quattro membri di Al Qaeda ed arrestato sei persone, nel corso di un'operazione a Tarmiyah, a nord di Bagdad. La cellula smantellata, secondo i militari americani, era specializzata in attentati con autobombe.
Bilancio vittime. Il bilancio sul terreno è sempre più grave. Mercoledì le Nazioni Unite hanno reso noto che nel mese di ottobre le morti violente fra i civili iracheni hanno raggiunto la cifra record di 3.700.
Repubblica.it (24 novembre 2006)
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