Repubblica.it
22:12 Da mezzanotte i primi risultati Si vota da questa mattina in tutti gli Stati Uniti per le elezioni di mid-term. Da eleggere 33 senatori (un terzo del Senato), 435 deputati (tutta la Camera dei rappresentanti) e 36 governatori su 50. Primi risultati intorno alla mezzanotte italiana
22:14 Problemi sul voto elettronico Negli Stati Uniti si vota con metodi diversi stato per stato. Quasi dappertutto funziona il voto elettronico. Questa volta ci sono stati diversi problemi.
22:16 Alta l'affluenza alle urne L'affluenza alle urne appare relativamente elevata, in particolare negli stati dove c'è incertezza sull'esito del voto.
22:20 Bush seguirà il voto alla Casa Bianca Il presidente George W. Bush è rientrato alla Casa Bianca dove seguirà, insieme ad alcuni stretti collaboratori ed al suo stratega Karl Rove, l'arrivo dei risultati elettorali.
23:23 Cnn: gli elettori contro la corruzione La corruzione a Washington è stato il tema principale che gli elettori americani hanno avuto in mente durante il voto odierno. E' quanto emerge da exit poll condotti dalla Cnn. Il 42% degli elettori interpellati dalla Cnn hanno detto che la corruzione a Washington era la loro principale preoccupazione: un segnale che viene letto come negativo per i repubblicani. Il terrorismo sarebbe il secondo tema rilevante (40%) e l'economia il terzo (39%), mentre l'Iraq è stato considerato solo al quarto posto (37%).
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00:17 Primi exit poll: un voto contro Bush Secondo i primi exit poll il voto degli americani dovrebbe aver espresso "disapprovazione" nei confronti del presidente Bush e, quindi, del partito repubblicano. Da un sondaggio post voto della Abc, risulta che circa
il 60% degli elettori disapprovano l'operato del presidente e solo circa il 40% lo approvano (erano il 53% alle presidenziali del 2004 e il 67% al voto di midterm del 2002). La guerra in Iraq, sconfessata da quasi il 60% degli elettori americani, è una delle preoccupazioni principali manifestate all'uscita dei seggi: due anni or sono, la guerra godeva, ancora, del sostegno di una maggioranza di americani
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01:07 Indiana, sarà repubblicano il primo senatore eletto Richard C. Lugar, repubblicano, è il primo senatore eletto nelle elezioni di mid term. Con lo scrutinio ancora in corso, Lugar è già certo dell'elezione,
nel suo stato, infatti, i democratici non hanno presentato candidati e Lugar è all'87% con 30 mila voti scrutinati. Il suo rivale è un candidato minore, tale Osborn che raggiunge il 3%
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02:08 Camera dei rappresentanti: democratici avanti 27 a 13 Con una quarantina di seggi assegnati alla Camera dei rappresentanti su un totale di 435, i democratici ne hanno 27 e i repubblicani 13. Ma si tratta di seggi sparsi negli stati che stanno scrutinando. Difficile, per ora, attribuire a questo dato un valore politico
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03:31 Alla Camera, democratici in vantaggio per 83 seggi a 67 Con 150 seggi scrutinati in tutto o in parte, i democratici avrebbro 87 seggi alla Camera dei rappresentanti secondo le proiezioni Cnn. Un terzo ribaltone si starebbe verificando in Indiana, riducendo a 12 il numero di quelli ancora necessari per cambiare la maggioranza.
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05:00 Camera: dieci "ribaltoni" per i democratici I democratici avanzano ancora alla Camera. Con un seggio del Conncticut, i "ribaltoni" sono saliti a 10. Ne mancano 5 per conquistare la maggioranza della Camera dei Rappresentanti
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05:15 Camera: i democratici conquistano la maggioranza Con una serie di ribaltoni in Florida, Arizona, Indiana e New York, i democratici si sono assicurati (stando alle proiezioni Cnn) la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti. In questo momento hanno 164 seggi contro 136 con 135 seggi ancora da assegnare
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06:11 Governatori: i democratici conquistano cinque stati I democratici hanno strappato ai repubblicani i governatorati in cinque Stati e si avvicinano alla maggioranza delle cariche per la prima volta dal 1994. Una posizione che li metterebbe in una condizione di vantaggio quando tra due anni si voterà per le presidenziali.
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07:56 Camera, confermata vittoria democratica La Camera dei rappresentanti verrà controllata dal partito democratico: è ormai un risultato confermato. Poco dopo le 6,30 (ora italiana), con 402 dei 435 seggi scrutinati, i democratici avevano ottenuto 221 seggi, i repubblicani 181, con un risultato finale che potrebbe essere di 232 a 202
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08:01 Democratici strappano ai rivali 6 governatori In base alle proiezioni, i democratici hanno strappato ai repubblicani sei seggi di governatore, quelli dell'Arkansas, del Colorado, del Maryland, del Massachusetts, di New York e dell'Ohio.
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08:14 Democratici vincono in Missouri La candidata democratica Claire McCaskill ha vinto il seggio del Missouri al Senato, sconfiggendo il senatore uscente, il repubblicano Jim Talent.
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08:23 Democratici, maggioranza vicina anche al Senato Mancano ancora i risultati definitivi in due stati-chiave, il Montana e la Virginia. Ma il vantaggio registrato (soprattutto in Montana) dai candidati democratici avvicina il partito alla conquista della maggioranza anche in Senato, dopo la vittoria alla Camera dei Rappresentanti.
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08:40 Virginia rischia di diventare nuova Florida La Virginia rischia di diventare la Florida del 2006. "I voti ci sono, e noi abbiamo vinto: lo ha dichiarato il democratico Jim Webb proclamandosi vincitore sul senatore in carica George Allen sulla base di un vantaggio di 3 mila voti con il 99 per cento dei seggi scrutinati. Ma il repubblicano non ha voluto riconoscere la sconfitta, sottolineando che "il conteggio andrà avanti tutta la notte, sembra che in ogni momento arrivi una nuova e-mail con altri voti da contare".
www.ricontiamo.com anche negli USA... Silvio fa scuola.
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11:08 Prime reazioni dalla Russia: "Voto contro Bush" La vittoria dei democratici nelle elezioni di medio termine negli Stati Uniti è secondo il capo della commissione esteri della Duma russa Konstantin Kosaciov "un voto di sfiducia nei confronti dell'amministrazione di George W. Bush". "Si può dire che Bush abbia perso le elezioni per le sconfitte nel campo della politica estera - ha detto Kosaciov all'agenzia statale Itar-Tass - le promesse fatte dai repubblicani sul terrorismo internazionale e sulla sicurezza nazionale non sono state mantenute, anzi la minaccia è cresciuta"
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15:27 D'Alema: "Finito il ciclo dell'unilateralismo" Il ministro degli Esteri Massimo D'Alema: "Mi sembra si profili una vittoria molto netta da parte dei democratici e il segnale che viene dagli Stati Uniti è che bisogna cambiare politica, è finito un ciclo, il ciclo della guerra preventiva, dell'unilateralismo si conclude con grande insuccesso
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18:56 Montana: nuova vittoria dei democratici Il seggio del Senato in Montana è stato vinto dai democratici: lo dichiara l'Associated Press, citando dati ufficiali. Il candidato dei democratici, John Tester, poco fa si è dichiarato vincitore e ha esortato il senatore repubblicano uscente Conrad Burns ad ammettere la sconfitta. Se l'affermazione in Montana sarà confermata, i democratici avrebbero 48 seggi in Senato più due indipendenti che hanno dichiarato il loro appoggio al partito, per un totale di 50 voti. Resta decisivo, per il controllo del Senato, l'esito delle elezioni in Virginia.
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18:57 Donald Rumsfeld si dimette I repubblicani escono sconfitti dal midterm e Donald Rumsfeld, segretario alla difesa americana, annuncia le sue dimissioni.
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19:39 Bush: l'Iraq non è stato determinante nel midterm "Abbiamo avuto molti successi con la nostra amministrazione e sono convinto che la nostra sconfitta non dipenda dal fattore Iraq". George Bush commenta con la stampa la sconfitta elettorale
negando che la guerra in Iraq abbia influito sul voto americano, aggiungendo che si è trattato di elezioni molto combattute. (...insomma, è più scemo del prevedibile...)
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19:57 Bush: Cheney in sella fino alla fine Il vicepresidente Dick Cheney non si dimetterà come il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, e resterà al suo posto fino alla fine del mandato. Lo ha detto il presidente George W. Bush che, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha confermato la sua piena fiducia in Cheney
(...insomma, è più scemo del prevedibile...)
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20:25 Berlusconi: Bush ha pagato gli sforzi in Iraq "Le elezioni di medio termine è risaputo che tendano a colpire chi ha governato. E' successo da noi, succede in Europa ed accade anche in America" ha dichiarato l'ex premier Berlusconi. Quindi nessuna sorpresa, per di più "non c'è stato alcun tracollo"...
(...insomma, è più scemo del prevedibile... chi, non lo dico)... A proposito, ma da quando, In Italia, esistono le elezioni di mid-term?
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