…quale onore… [email protected] mi scrive, e mi invia una lunga citazione dalla mia newsletter di oggi:
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“…periodicamente l'affaire Craxi, in Italia, riemerge come un fiume carsico, e la politica si schiera in maniera prevedibile: da una parte quelli che non rubavano, dall'altra quelli che rubavano. Questa volta con due clamorose eccezioni: Castagnetti e Caldarola. Gli allora "giustizialisti di destra" (Lega e AN, quelli che agitavano in aula cappi e manette) fanno quello che ci si attende che facciano. La lega dice e non dice, AN è per il si ma anche per il no: come dice La Russa: "...non promuoviamo, ma non ostacoliamo...". Fantastico. Non si poteva nascondere meglio sotto il tavolo […]
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...la palma della dichiarazione più idiota la assegniamo a Giovanardi (questo non è uno scoop), che associa Craxi e le sue ladrate a Togliatti e Gramsci che, se la memoria non ci inganna, non morirono miliardari...
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...e "il miglior amico"? quello che la TV?... quello per il quale Bettino tornò indietro da un incontro internazionale? Per ora tace, forse per via del pace-maker...
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...per quanto ci riguarda, si sa, siamo "giustizialisti", nel senso letterale del termini. Siamo convinti che ad uno che è morto in latitanza non si debbano intitolare né piazze, né strade, e neanche vicoletti. Piuttosto che "Via Craxi", meglio Craxi via...”
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Ma giulianorob non ci sta, e mi risponde quanto segue:
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”…Voi non siete giustizialisti siete solo partigiani, e stupidi faziosi perche gramisci (GRAMSCI) è una vittima di Togliatti e Togliatti ha le mani sporche di sangue, (;) la differenza non è tra chi ruba o rubava e chi non ha rubato (:) quando Craxi disse alla camera (:) chei (CHI) non ha preso un finanziamento illecito alzi la mano nessuno la alzò; ma come pensate che si aiutava OLP o i democratici cileni, spagnoli o greci con le salamelle alla festa dell'Unità ? la discriminate è tra ladri bugiardi ed ipocriti e coloro che hanno posto il problema del finaziamento illecito alla politica riconoscendo un costume o mal , di tutto il parlamento. e voi credetwe che oggi la destra e la sinistra non si finaziano illecitamente a cominciare da uno di sinistra si fa per dire come di pietro? un fatto è l'ironia un fatto è la falsificazione della realtà…”
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Caro Giulianorob, hai messo su un polpettone che più composito non avresti potuto: Craxi e Togliatti, Gramsci (anzi, gramisci), le tangenti e le “mani sporche di sangue”, le salamelle e Di Pietro… le uniche cose che pervicacemente ti rifiuti di trattare sono quelle accertate;
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-1) Craxi non è morto, come ormai sostenete solo tu, Stefania e la Margherita Boniver, “esule in terra straniera”: è morto latitante. Persino Andreotti, Previti, Dell’Utri, Totò Cuffaro, si sono fatti o si stanno facendo processare; Bettino, no.
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-2) Craxi non c’entra niente con Togliatti, e Togliatti non c’entra niente con “gramisci”; infine, Togliatti c’entra pochino coi crimini di Stalin: ecco cosa scrive di Togliatti Wikipedia:
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“…Grande protagonista del dopoguerra italiano, Togliatti fu spesso accusato dai suoi detrattori di aver taciuto i crimini dello stalinismo, anche se i suoi ultimi appunti sui rapporti tra socialismo e democrazia (il cosiddetto Memoriale di Yalta, dal nome della cittadina sul Mar Nero in cui Togliatti morì) mostrano un atteggiamento di forte indipendenza dal PCUS e di critica verso la degenerazione del regime sovietico…”
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Quanto a Gramsci, qualsiasi biografia ti può spiegare che:
“…È nel novembre del ‘26 che, in seguito alle leggi speciali emendate dal parlamento fascista contro le opposizioni, Gramsci viene arrestato e condotto a Regina Cœli. Condannato a cinque anni di confino sull’isola di Ustica. [..] Alla fine di maggio del 1928 viene condannato a vent’anni quattro mesi e cinque giorni di reclusione. Nel luglio del 1929 viene trasferito nella colonia penale di Turi, nei pressi di Bari, per motivi di salute. Qui divide la cella con altri cinque detenuti politici. Nel 1929 ottiene il permesso di scrivere in cella e inizia la stesura dei Quaderni dal carcere. Intanto comincia a sostenere posizioni lontane da quelle dell’Internazionale, inimicandosi i detenuti comunisti.
Il 1931 è l’anno in cui le condizioni di Gramsci cominciano a peggiorare in maniera precipitosa e inarrestabile. Inizialmente viene trasferito in una cella individuale dove si dedica allo studio e al mantenimento dei contatti con parenti e amici. Ad agosto sarà vittima di una grave emorragia. Due anni dopo, per un ulteriore aggravarsi delle sue condizioni, viene trasferito nell’infermeria di Regina Cœli, e poi da qui in una clinica. Intanto falliscono i tentativi diplomatici fatti da Mosca per ottenere la sua liberazione. La vita in carcere è ulteriormente amareggiata dal deteriorarsi dei rapporti con il Pcd’I. Per questo motivo si trova totalmente isolato. Scrive in questo periodo: «Io sono stato abituato dalla vita isolata, che ho vissuto fino dalla fanciullezza, a nascondere i miei stati d'animo dietro una maschera di durezza o dietro un sorriso ironico».
Nel 1934 ottiene la libertà condizionata per motivi di salute. Quando però consegue la scarcerazione definitiva, nel 1937, le sue condizioni fisiche sono troppo compromesse. Morirà in un letto d’ospedale il 27 aprile dello stesso anno. Le sue ceneri sono conservate al Cimitero degli Inglesi, a Roma….”
Quali siano le associazioni logiche fra Craxi, Togliatti e Gramsci (anzi, gramisci) lo sapete solo tu e Giovanardi. Cosa c’entrino le salamele lo sappiamo tutti. Purtroppo a gramisci non trovarono alcun deposito miliardario nei paradisi fiscali, nessun camerier di Portofino che gli teneva aperto il sacco mentre lui lo riempiva, nessuna Enzina che ogni lunedì mattina riceveva i “depositanti in Piazza Duomo.
Che Craxi abbia chiamato come correi gli altri politici non mi frega una mazza: è stato l’unico a darsi alla latitanza, tutto il resto è noia; gli altri hanno affrontato i processi. Parliamo di fatti, amico; dei Giallombardo, di assessori ai cimiteri, dei Larini, delle Anie Pieroni, delle contesse, dei nani e delle ballerine. E parliamo dell’On. Formica (uno che vi era vicino, I suppose, il quale pronunciò la celeberrima frase: “… il convento è povero, ma i monaci sono ricchi…” per certificare che i soldi arrivavano, arrivavano, ma che al partito restavano le briciole, mentre ai “monaci” andava la polpa. Poi, se hai tempo e voglia, parlaci della “Legge Berlusconi”, e del perché il “Cuore”, giornale di sinistra, dedicava le sue micidiali copertine non a “tutti i partiti”, ma al 70% ai “socialisti di Craxi”, gli eredi di Matteotti, i cui più fedeli epigoni oggi sono alleati politicamente coi cuginetti di chi Matteotti ha ammazzato. Stiamo ai fatti, per una volta. E stiamo al fatto che “gramisci” si è fatto otto anni di galera per le sue idee, e che Bettino non si è fatto neanche otto minuti di galera per le sue ruberie. Parliamo di cose serie, vuoi?
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