In tanti ci siamo chiesti chi fosse e da dove venisse quest’uomo così sorprendente, che ha l’alto incarico di Presidente dell’Autorità Antitrust, una delle strutture più potenti del Paese. Questo Catricalà che ha deciso che il tetto alla raccolta pubblicitaria fissato nella proposta Gentiloni (40% per gruppo, che a noi sembrava già uno sproposito) fosse incostituzionale. Niente limiti, per caricò, siamo liberisti!
Peccato che un limite, nel silenzio-assenso di Catricalà, lo avesse anche la legge Gasparri, sulla quale il nostro non ha battuto ciglio. Eppure il limite dettato dalla Gasparri è un limite percentuale misurato su una quantità infinita (il famigerato SIC, Sistema Integrato delle Comunicazioni). Evidentemente Catricalaà, esattamente come noi, doveva essere arrivato alla conclusione che fissare un limite rispetto al SIC è cone fissare un limite su una entità infinita. Quindi, di fatto, avevamo ragione noi, La legge Gasparri non “metteva limiti alla Provvidenza”…
Stimolati da Gian Nicola e dalla nostra istintiva curiosità, e ricordandoci che quest’uomo era stato tirato fuori dal cilindro da Berlusconi, abbiano rinfrescato la nostra memoria; ricordavamo solo che era Segretario della Presidenza del Consiglio (Berlusconi). Insomma, uno super partes.
Ecco il suo fantastico curriculum (per estratto, e in estrema sintesi):
-1) Dal luglio 2001 è segretario della Presidenza del Consiglio (Berlusconi, ndr). . Fino a ieri, Catricalà - 53 anni, giurista, avvocato e consigliere dello Stato - lavorava alla presidenza del Consiglio come segretario generale. Era, insomma, il burocrate più alto in grado nell'amministrazione di Palazzo Chigi. Ora si trasferisce su una poltrona dai grandi poteri ed anche politicamente delicata. L'Autorità Antitrust vigila sulle concentrazioni industriali ed editoriali, questione che sta molto a cuore al premier Berlusconi. E sempre l'Antitrust applica la nuova legge sul conflitto d'interessi.
-2) La scelta è stata fatta da Marcello Pera e Pierferdinando Casini (due super partes anche loro)
-3) Un mese e mezzo fa, il 30 dicembre, Pera e Casini avevano passato un brutto quarto d'ora, bersagliati da un uragano di critiche per la nomina di due commissari dell'Antitrust. La scelta dell'ex sindaco di Bologna Guazzaloca (il macellaio, ndr) e di Antonio Pilati non era andata giù al centrosinistra, ma anche ai più accreditati opinionisti. Adesso la nomina di Catricalà fa molto meno rumore. Il più deluso è il deputato diessino Giusepppe Giulietti, che non vede bene la designazione del segretario generale di Palazzo Chigi, reduce da mesi di coabitazione con il Cavaliere, a sentinella della concorrenza e del conflitto d'interessi. Ma le critiche di Giulietti restano isolate […]
Catricalà - forse proprio per la trasversalità delle sue relazioni - era candidato praticamente a tutto, in queste ultime ore. Il giurista calabrese era sembrato a un passo anche dalla presidenza di un'altra Autorità, quella per le Comunicazioni [...]
(19 febbraio 2005) - Repubblica
Diciamocelo, noi di sinistra siamo proprio degli emeriti coglioni, aveva ragione Silvio; grazie ad una LORO legge sullo spoils’ system avevamo la possibilità di fare piazza pulita, specie nelle posizioni sensibili, e ci siamo tenuti questo “servitore” (dello Stato?)...
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