...ritorna, dopo lunga e penosa (per noi... ) malattia, la gentile penna di Gian Nicola. Welcome back, Gian, la tua infinita bontà ci è mancata moltissimo...
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Non fosse per uno stato d’animo di profonda delusione e di mortificante impotenza, la storia della base americana di Vicenza sarebbe un invito a riflettere sulla incredibile “vis comica” dei nostri rappresentanti politici e sulla loro straordinaria capacità di farci scoprire il lato giocoso di ogni tragedia: cosa mai ci resterebbe, privati della dignità e dell’orgoglio, se non ci fossero i nostri simpatici showmen ? Gente che guadagna onestamente ventimila euro mensili per rallegrare le nostre uggiose giornate, senza bisogno di nasi finti e cappellini da clown, col solo ausilio della propria congenita capacità di far ridere.
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Spicca, per la spensierata levità del ragionare, il ministro Amato, che caldeggia senza incertezze l’ampliamento della caserma Ederle per la buona ragione che “Il precedente governo aveva già dato un assenso di massima”. Attendiamo ora, con immutata coerenza, che rammenti e faccia rispettare gli impegni assunti da Berlusconi per la guerra in Iraq e si ponga egli stesso, con elmetto e tuta mimetica, alla testa di un altro e più sostanzioso contingente di truppe italiane a Nassyria.
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Ma i reucci dell’avanspettacolo, cà va sans dire, sono Antonio e Clemente, la coppia più simpatica del Governo, gli Stanlio e Ollio del Transatlantico, i Gianni e Pinotto di Palazzo Chigi. Eletti e pagati per governare, passano il loro tempo a fingere di litigare, farsi sgambetti, gavettoni e spernacchiamenti, nella migliore tradizione goliardica. Li unisce, in realtà, un profondo e sincero cameratismo, un affetto non scevro di stima e una comune appartenenza culturale: quella della sceneggiata. Di fronte al quesito dell’ampliamento della base americana di Vicenza, la profonda e sofferta analisi di Clemente è stata questa: “Ma se non concediamo l’assenso, gli americani la prenderanno come uno schiaffone in faccia.” E qui si rivela , se mai ce ne fosse bisogno, la cultura da magliaro di questo guitto, volpino e arrendevole a un tempo, tronfio e arrogante nei salotti e pronto a cedere ad ogni ricatto e a qualunque prepotenza del camorrista di turno: si può forse dare uno schiaffone al delinquente che ti ricatta ? No. Il supponente ras di provincia diventa prudente e remissivo, ossequioso e accomodante: tiene famiglia.
Antonio il Molisano invece, con tragicomica millanteria , va’ dicendo che si, la base dobbiamo concederla, ma “ Obbligheremo gli americani a non farne uso per scopi militari”. E’ assolutamente certo, il buon uomo, che la caserma Ederle e la base di Aviano diventeranno, dopo sue precise disposizioni, due ameni e giganteschi motel in stile yankee, dove spensierate schiere di gitanti in camicia hawaiana, giungono dagli Stati Uniti per festose escursioni sull’altipiano di Asiago: polenta e osei per tutti.
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Accenniamo, per solo dovere di cronaca, alle modeste e avvilenti barzellette dell’opposizione, affidate alla triste e penosa figura del capocomico Cicchitto che, senza pudore, asserisce che “Berlusconi ha costretto l’attuale governo ad accettare le richieste degli americani”: la mosca cocchiera era, al suo cospetto, di leggendaria modestia e straordinaria intelligenza.
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Attendiamo invece fiduciosi le immancabili lezioncine governative sugli obblighi derivanti dai trattati internazionali, il legame storico con gli Stati Uniti, l’amicizia tra i due popoli etc. etc. Benissimo. Resta però il fastidioso dubbio che la “concessione” che facciamo a Bush sia come quella che fa quel tale che, assalito da un nerboruto e pericoloso malvivente che gli ingiunge di consegnarli il portafoglio, decida generosamente di darglielo.
...la foto di Bush "conturbante" è una libera interpretazione di Gattaccio55...
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