Per il momento vorrei chiudere, su questa vicenda rosa-shocking, con questa magistrale ricostruzione dei “precedenti” da caserma del Cavaliere Maskarato, tratta da una bellissima (anche se datata) ricostruzione di Gian Antonio Stella sul Corsera.
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Non lo sapessimo concentratissimo sul Bene del Paese, avremmo il dubbio che il Cavalier Caliente abbia la testa altrove. Da due giorni va a parare sempre lì. Prima ha fatto l' occhiolino su Anna Falchi: «Macché povero Ricucci, ha una cosa che tutti gli invidiamo!». Poi, per fare amicizia col petroliere rosso Chávez, ha composto il numero di Aida Yespica, la mora venezuelana de «L' isola dei famosi», e ha allungato il cellulare: «Hugo, un'ammiratrice ti vuol parlare». Quindi ha riso con un gruppo di donne sulle tre «t» di Cremona: «torrazzo, tette, torrone». Per finire ha spiegato che votando contro le «quote rosa» elettorali i maschi hanno agito «per legittima difesa: alcuni deputati han fatto i calcoli: già rischiamo molto passando al proporzionale, se poi ogni tre di noi mettono una signora...». […]
Nessuno in Italia amoreggia e gioca con le donne come lui. Ogni occasione, le parole giuste. Ha davanti le casalinghe? «Anch' io sono stato un po' donnina di casa, quando studiavo ed ero un ragazzo di famiglia, buttavo giù la polvere e ogni tanto facevo la spesa. So quanta fatica ci vuole per lavorare a casa, per creare un clima di serenità quando il marito torna...». Inaugura la Messina-Palermo? «Ah, la Sicilia! Avete la storia, il sole, un'ambiente straordinario, testimonianze di un passato glorioso... E poi, ragazze così belle!». Si lagna per la lentezza del Parlamento? I senatori tirano in lungo l' iter delle leggi perché devono dimostrare ai figli e alla moglie che non vanno a Roma solo perché hanno l' amante. Però sopra i 400 chilometri l'amante non conta. Come si dice a Napoli, «' A commare nun è peccato». Taglia il nastro al «Costa Smeralda»? «Ah, l'aereoporto di Olbia! Splendido! Rasenta il lusso. E poi, bellissime ragazze che fanno la felicità dei passeggeri maschi in arrivo e in partenza!».
E via così. Visita Alassio? «Penso ancora al "muretto" quando io, a quei tempi un vecchio playboy, vedevo tutte quelle belle ragazze... Parlando col sindaco gli ho chiesto se fossero ancora così belle, mi ha detto che oggi sono purtroppo tutte rifatte. Mah... Anch' io mi sono rifatto i capelli». Va al congresso di An? «Ma che belle gambe, che vedo nelle prime file!». Vuole spiegare perché il Polo si è incaponito sulla legge sul legittimo sospetto? «È un diritto dei cittadini rivolgersi alla Cassazione se l'atmosfera non fa presagire che ci sia un giudizio imparziale. Magari qualcuno ha fregato la fidanzata al presidente del tribunale. A noi succede: siamo tombeur de femmes. Mai di un amico. Però, di un magistrato, è decente...». Tira la volata alla Colli? «Votate l'Ombretta: è brava, l'è una bela tusa e canta bene». Prende la parola alla Fao sulla fame? «Un saluto a tutti voi, in particolare alle belle delegate!». Quella volta, a dire il vero, alcune straniere si scandalizzarono: non era il caso, visto il tema.
Lui ha tirato diritto. Offrendo il meglio nei rapporti internazionali. Va a Wall Street per incontrare i businessmen e ammicca: «Un altro motivo per investire in Italia è che oltre al bel tempo e alla bellezza del Paese, abbiamo anche bellissime segretarie». Va in Romania, spiega che ha avuto una fidanzata romena e sorride: «A me i capelli sono caduti per le troppe fidanzate». Parla delle relazioni con Parigi? «Non sono popolare tra i giornalisti e coloro che ne subiscono il fascino, ma tra i francesi sono popolarissimo: basta contare le fidanzate che ho avuto lì». Riceve Sali Berisha? «Sì, questa volta in Albania ci vengo. I socialisti di prima non mi avevano presentato mai una bella ragazza!». Riceve gli imprenditori turchi? «Sono con voi: da giovane ho avuto una meravigliosa fidanzata turca». Ogni tanto, c' è chi sbarra gli occhi.
Come fece con Tarja Halonen, quando lui se ne uscì: «Per portare l' authority alimentare a Parma ho rispolverato le mie doti di playboy col presidente finlandese». Helsinky s' indignò, convocò l' ambasciatore, piantò un casino. Lui sospirò: «C' è una generale mancanza di umorismo». Lo stesso mancante al cronista del Kommersant che descrisse la visita allo stabilimento Merloni di Lipetsk: «Il premier italiano era particolarmente attivo. Era chiaro che aveva un obiettivo. Ha detto a Putin: "Voglio baciare la lavoratrice più brava e più bella". Aveva già individuato la sua vittima. Si è avvicinato a una donna grande come la Sardegna e con tutto il corpo ha fatto il gesto tipico dei teppisti negli androni bui dei cortili, quando importunano una ragazza che rincasa. Lei s' è scansata ma Berlusconi in passato deve aver fatto esperienza con donne più rapide di questa: con due salti ha raggiunto la ragazza e ha iniziato spudoratamente a baciarla in faccia». Dura la vita, a tirar su il prestigio mondiale dell' Italia... Gian Antonio Stella.
Rimproveriamo tuttavia a Stella di aver dimenticato uno degli episodi più “porcini”: ci riferiamo alla chiusura della campagna per le amministrative a Brescia, dove la Casa delle Amenità candidava a Sindaco la giovanissima Viviana Beccalossi, in quota AN. In chiusura di comizio, partì lo slogan pecoreccio “Viviana, fagliela vedere!” Come abbiamo scritto in un’altra occasione, noi non sappiamo de la bellagnocca Viviana gliela abbia “fatta vedere”, ai bresciani; ma i bresciani sono tondinari, gente che bada al sodo. Anche se Viviana gliela ha fatta vedere, non devono essere rimasti incantati dalla candidatura, visto che si sono limitati a “trombarla” (in senso figurato, of corse).
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