La Shoah? Il centro-destra “condanna”, ci mancherebbe, ma solo se, persino nel Giorno della Memoria espressamente dedicato alle vittime della Shoah, si annega la condanna in un polpettone che tutto includa (“tutte le forme di totalitarismo”). Dunque, restiamo intesi, la Giornata della Memoria deve essere dedicata non solo ai crimini del nazifascismo, ma anche a quelli di Stalin, di Franco (forse), di Pinochet (forse), di Mussolini (forse), del mostro di Firenze, della Banda della Magliana, dei pirati della strada, dell’assassino di Cogne, del cartello di Medellin, e via ammucchiando. Ma non si trattava della Giornata della Memoria? Di QUELLA memoria?…
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(Ultime da Repubblica.it)
ROMA - Polemiche roventi alla Camera sulla risoluzione di condanna della Shoah. Alla vigilia della 'Giornata della Memoria', tra maggioranza e opposizione è scontro: Forza Italia vota no e il resto della Cdl si astiene. Il documento, all'esame della Commissione Cultura della Camera, nell'intenzione degli esponenti di centrosinistra che alla fine lo hanno approvato senza il contributo del centrodestra, puntava a "far vivere i principi della legge per la giornata della memoria" e a "sollecitare iniziative che rendano approfondito e critico lo studio del '900, in particolare del dramma della Shoah e della deportazione di zingari, omosessuali, oppositori politici dal nostro Paese".
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Ma un passaggio sulla Resistenza e il nazifascismo ha fatto infuriare il centrodestra e acceso gli animi. Il 'casus belli' è la parte del documento in cui si sottolinea "il riconoscimento della Resistenza e la lotta contro il nazifascismo come atto fondante della democrazia repubblicana". La Casa delle libertà si oppone, parla di "forzatura ideologica" e chiede una riformulazione o anche un voto del documento per parti separate. L'opposizione propone che venga recepito un emendamento, firmato dal capogruppo di Forza Italia in Commissione Fabio Garagnani, in cui si estende la condanna a ogni forma di totalitarismo: dunque anche a quello di matrice comunista. Ma l'Unione tiene il punto e l'esponente forzista decide infine di non votare la risoluzione. An, Udc e Lega, pur concordando con le critiche, invece si astengono.
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"Condividevamo pienamente la prima parte, quella di condanna della Shoah - dice Garagnani - ma è ora di finirla con questa mitologia della Resistenza: io vengo dall'Emilia Romagna e so benissimo quanti anticomunisti sono stati massacrati tra il '45 e il '48. La verità è che la sinistra, con i suoi scheletri nell'armadio, tenta di strumentalizzare una tragedia come quella della Shoah a fini di lotta politica e ideologica. Il presidente della Commissione, Pietro Folena, non ha fatto alcun passo di mediazione e ci ha attaccato strumentalmente. Siamo pronti a chiedere le sue dimissioni". Anche An si schiera e, pur decidendo di astenersi "per far capire che la nostra condanna per la Shoah è assoluta", sottolinea le stesse critiche.
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La replica della maggioranza è altrettanto netta: il presidente della Commissione, Pietro Folena, di Rifondazione Comunista, parla di "posizioni revisionistiche" e si dice "sconcertato". "E' poco credibile manifestare solidarietà alle comunità ebraiche - dice Folena - e poi ridimensionare, come è stato fatto, le responsabilità del fascismo italiano nello sterminio".
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"In Italia esiste ancora una destra populista - dice Nicola Tranfaglia, storico e membro della Commissione per i Comunisti Italiani - che nega la storia e dimentica il fatto che l'Italia fascista era alleata della Germania nazista. Ormai la stragrande maggioranza degli storici, a parte qualche ciarlatano, non può più negare la complicità del fascismo nella deportazione di migliaia di ebrei e nelle rappresaglie". "Ecco perché sbaglia la destra a dividere le due cose - conclude Tranfaglia - non si può condannare la Shoah e dire che questo non c'entra con la nostra storia, con l'Italia e con la Resistenza".
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