"Il generale Tommy Franks ha informato il presidente George W. Bush che le ostilità in Iraq sono finite. Lo ha detto la Casa Bianca" (Ansa, 30 aprile 2003)
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"Per l'Iraq e l'Afghanistan l'Amministrazione americana del presidente George W. Bush considera conclusa, in entrambi i teatri di guerra, la fase 'dei maggiori combattimentì e sostanzialmente finite le ostilità. Il segretario alla difesa americano Donald Rumsfeld s'appresta a dichiararlo a Kabul, dove è in visita, per l'Afghanistan. E' quanto si apprende da fonti al seguito di Rumsfeld" (Ansa, 1° maggio 2003)
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"Le operazioni di combattimento importanti sono finite in Iraq. Nella battaglia dell'Iraq, gli Stati Uniti e i suoi alleati hanno prevalso" (George W. Bush, Ansa, 1° maggio 2003).
. "Saccheggiando a mani basse da Hollywood, da 'Top Gun'a 'Independence Day', la Casa Bianca ha trasformato l'atterraggio e il discorso di George Bush dal ponte della portaerei Lincoln nella immagine perfetta della conclusione vittoriosa della guerra in Iraq e nell'inizio della campagna elettorale per il 2004. Sulla torre di comando della Lincoln spiccava uno striscione enorme: 'Missione Compiuta'. Era il tema di fondo della visita di Bush" (Ansa, 2 maggio 2003).
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"Saddam Hussein aveva armi di distruzione di massa ed era una minaccia e ora non lo è più: lo ha oggi detto il presidente americano George W. Bush, rispondendo a domande di giornalisti alla Casa Bianca. Bush ha ribadito che gli Stati Uniti resteranno in Iraq fin quando la loro missione non sarà compiuta, confermando l'impegno alla ricostruzione e alla democratizzazione del Paese e dicendosi 'ottimistà sul conseguimento degli obiettivi. Quanto al rinvenimento delle armi di distruzione di massa, esso è 'solo questione di tempo'" (Ansa, 2 luglio 2003)
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"Concittadini, in Iraq stiamo combattendo per vincere e stiamo vincendo" (George W. Bush, Ansa, 31 gennaio 2006).
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"Manterremo la rotta. Aiuteremo la giovane democrazia irachena a trionfare. Sarà un importante trionfo ideologico nella grande lotta del XXI secolo" (George W. Bush, Ansa, 30 agosto 2006).
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"E' mia responsabilità dare agli americani una valutazione sincera di quanto sta accadendo in Iraq. Stiamo vincendo" (George W. Bush, Ansa, 25 ottobre 2006)
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"Non stiamo vincendo e non stiamo perdendo" (George W. Bush, Ansa, 19 dicembre 2006).
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"La situazione in Iraq è diventata inaccettabile per gli americani e anche per me. Mi assumo la piena responsabilità degli errori commessi. E' chiaro che dobbiamo cambiare la nostra strategia" (George W. Bush, Ansa, 11 gennaio 2007).
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Repubblica.it – Marco Travaglio
Oltre 34.000 civili sono morti e altri 36.685 sono rimasti feriti lo scorso anno in Iraq: lo ha rivelato il direttore dell'Ufficio di Assistenza dell'Onu per l'Iraq, Gianni Magazzeni. Le cifre sono tre volte superiori a quelle diffuse all'inizio di gennaio dal governo iracheno, che riferivano di 12.357 morti. Magazzeni ha precisato che i dati dell'Onu sono stati ottenuti dal ministero dalla Sanita' iracheno, dagli ospedali sparsi nel paese e dall'Istituto legale di Baghdad. Il governo iracheno non ha commentato i nuovi dati; in passato, ma ha definito "esagerate" le cifre dell'Onu.
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"Senza passi avanti significativi verso lo stato di diritto, la violenza di matrice confessionale andra' avanti a tempo indefinito, rischiando di sfuggire a ogni controllo", ha ammonito Magazzeni, precisando che nei soli mesi di novembre e dicembre sono stati uccisi 6.376 civili, di cui 4.731 a Baghdad, per lo più con armi da fuoco.
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RaiNews24 – 16 Gennaio 2007
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