Cermis: il bilancio finale parla di 20 morti - Le inchieste: "Un errore del pilota"
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I pezzi del velivolo statunitense schiantatosi sulla funivia sono stati sequestrati dal magistrato che ha disposto l'autopsia delle 20 salme. Due le inchieste avviate: dalla magistratura trentina, dall'aeronautica Usa, oltre ad altre di carattere amministrativo. Ad affiancare gli esperti statunitensi nell'inchiesta tecnica ci sarà anche un perito italiano: il colonnello Orfeo Durigon, comandante dell'aeroporto Pagliano e Gori di Aviano, da dove è partito il bireattore statunitense che ha provocato la tragedia. Testimoni avrebbero visto l'aereo, di stanza nella base Usaf di Aviano, impennarsi bruscamente dopo aver raggiunto una bassissima quota, sicuramente al di sotto dei centocinquanta metri previsti dai regolamenti di volo.
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In mattinata c'è stata la prima ispezione del velivolo e l'interrogatorio dei due piloti che rimangono a disposizione delle autorità giudiziaria, ma non sono stati ancora arrestati. Causa dell'incidente sarebbe stato l'errore del pilota: l'aereo militare sembra volasse a non più 100 metri, cioè ben al di sotto della recente legge del Consiglio provinciale che vieta i sorvoli della zona a quote inferiori a 500 metri. Sul luogo della sciagura sono arrivati il presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro della Difesa Andreatta, l'ambasciatore statunitense in Italia Foglietta, che proprio lunedì scorso, ha raccontato, di aver sciato sulle Alpi nel tratto dove è avvenuto l'incidente. Ora la funivia rischia la chiusura, mentre su quanto accaduto divampano parecchie polemiche.
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Il gruppo di Rifondazione Comunista chiede formalmente presentando un disegno di legge a Camera e Senato che vengano rinegoziate le presenze delle basi militari in Italia; l'arcivescovo di Trento, monsignor Giovanni Maria Sartori, va giù duro: "Basta con i voli a bassa quota. Sono preoccupato per le insistenti proteste di cittadini e autorità che lamentano l'uso indiscriminato del territorio del Trentino per esercitazioni aeronautiche militari - si legge in una nota della curia trentina -. E' necessario porre fine a tutto questo tipo di esercitazioni che mettono in pericolo e inutilmente molte vite".
"Non possiamo fare di ogni erba un fascio, ma è necessaria una profonda inchiesta che accerti le responsabilità su quanto accaduto. Non si possono stravolgere le nostre alleanze e le strutture di sicurezza collettiva", il commento del ministro degli Esteri Lamberto Dini. Così Scalfaro, da Salerno: "Esprimo una speranza: che la tragedia non sia dovuta a chi, usando mezzi spaventosi, non si interessa della vita altrui. Sarebbe terribile pensare che si possa giocare non pensando alla vita altrui. Comunque non ho il diritto di giudicare perchè non ho ancora tutti gli elementi per farlo".
la Repubblica 4 febbraio 1998
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La Corte marziale dichiara "non colpevole" il capitano Richard Ashby - Assolto il pilota della strage del Cermis - Indignati i familiari delle vittime - Il pm Giardina: "Sentenza già scritta"
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CAMP LEJEUNE - Con una sentenza a sorpresa, la corte marziale ha assolto il pilota Richard Ashby nel processo sulla strage del Cermis. Gli otto giurati dovevano decidere se condannare o assolvere Ashby dall'accusa di aver provocato la morte di 20 persone, più altri reati minori. La Corte marziale ha riconosciuto il capitano Ashby "non colpevole" per tutte le imputazioni.
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Se fosse stato riconosciuto colpevole di tutti i capi di imputazione il pilota dei marines avrebbe rischiato un massimo di 206 anni di carcere. Alla lettura del verdetto della giuria della Corte marziale, raggiunto dopo sette ore e mezza di deliberazioni in camera di consiglio, i familiari di Ashby e il pilota hanno lanciato un urlo di gioia (...) Soddisfatti, naturalmente, gli avvocati della difesa: "Quanto avevamo prospettato nel corso delle indagini svolte in Italia - hanno dichiarato i legali Antonio e Bruno Malattia, che assistonono Ashby in Italia - si è dimostrato fondato, al vaglio di un dibattimento condotto con scrupolo". Nell'esprimere un giudizio positivo e soddisfazione per la decisione della giuria americana, gli avvocati hanno spiegato che "in particolare si è riconosciuto che il volo del Prowler era stato autorizzato a una quota di 500 piedi, che le mappe di volo non contenevano le indicazioni della funivia e anche che il radar-altimetro presentava difetti di funzionamento".
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Di tutt'altro tenore i commenti rilasciati da chi è dall'altra parte della barricata. "Non c'è giustizia a questo mondo": così hanno reagito i familiari familiari delle vittime tedesche del Cermis. "Se Ashby non è colpevole, allora vorremmo proprio sapere chi è il responsabile della tragedia", aggiunto. "Il ruolo di poliziotti del mondo preteso dagli Stati Uniti si concretizza in una giustizia da caserma": questa volta ad esternare l'avvocato Beppe Pontrelli, esponente del Comitato "Tre Febbraio per la giustizia". Che ha aggiunto: "Questa sentenza deprecabile sia di lezione per quanti hanno tifato per la giustizia, rapidità e severità della magistratura militare americana. Venti vittime inutili, condannate a una morte senza giustizia, come da mesi avevamo ampiamente previsto. Per questo il Comitato si era lungamente battuto per lo svolgimento del processo in Italia" (...)
la Repubblica 4 marzo 1999 - Continua
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