Per il ministro Damiano "il patto permetterà all'azienda di superare la crisi"
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Mobilità lunga per 2.000 dipendenti della Fiat. L'accordo tra il governo, l'azienda e i sindacati dei metalmeccanici è stato firmato a Palazzo Chigi alla presenza del ministro del Lavoro Cesare Damiano. Il documento recepisce le richieste del Gruppo e dei sindacati contenute nell'accordo raggiunto nel dicembre scorso tra l'azienda torinese e le Confederazioni. "Poi Fiat non chieda più nulla", ha commentato il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani.
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Più 2,17% in Borsa. Sulla scia della notizia dell'accordo, le azioni Fiat hanno chiuso la giornata in Borsa brillantemente con un aumento del 2,17%: alle 17.33, Fiat quotava 18,59 euro con scambi intensi per 31 milioni di pezzi.
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Marchionne: "5 milioni di utile al giorno". L'amministratore delegato Sergio Marchionne ha fotografato così la situazione del gruppo: "Nel 2006 è stato registrato un utile operativo superiore a 5 milioni al giorno, rispetto ad una perdita di 2 milioni al giorno nel 2004. Il debito industriale netto alla fine del 2006 è inferiore a 1,8 mld rispetto a 9,4 mld a fine dicembre 2004". Nel futuro della Fiat non ci sarà però la Chrysler. Alla domanda quanto la Fiat è interessata ad acquistare la casa automobilistica americana, Marchionne ha risposto: "Zero".
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"4.000 assunzioni nel 2006". "Nel 2006 - ha proseguito l'ad - la Fiat ha fatto 4 mila nuove assunzioni: 2.800 contratti a tempo determinato, 1.200 contratti a tempo indeterminato e 1.100 passaggi di contratto da determinano a indeterminato".
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Damiano: "Superata la crisi". Positivi i commenti del ministro del Lavoro Cesare Damiano: "Crediamo con oggi di poter dire al Paese che è definitivamente superata la situazione di crisi della Fiat degli anni scorsi. Questa è la premessa per lo sviluppo dell'occupazione, soprattutto giovanile, e della tutela occupazionale" [...]
Repubblica.it
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Queste le scarne notizie. Qualche giorno fà da questo blog avevamo ironizzato su Luca di Montezemolo che, parlando in TV per due minuti della Bravo e della Fiat in genere, era riuscito ad usare 12 volte l’aggettivo “grande!”. Ora le scarne notizie, oltretutto date in toni trionfalistici sia dall’azienda che dal sindacato, e persino dal ministro Damiano, dicono, se non ho capito male, quanto segue:
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- La Fiat è uscita, anche grazie agli “aiutini” di stato, dalla crisi: perdeva 2 milioni al giorno, adesso ne guadagna 5 al giorno.
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- Riguadagna quote di mercato in Italia e all’estero, e in Borsa le quotazioni “esplodono”
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- A fronte di questa situazione, ti aspetteresti un forte incremento netto della occupazione non precaria.
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- Invece il “trionfo” si esaurisce in 4.000 assunzioni, così composte: 4.000 assunzioni, meno 2.000 “mobilità lunghe”, significa, al netto, 2000 assunzioni. Inoltre, delle 4.000 assunzioni, 2.800 sono precarie (a tempo determinato). 1.200 sono a tempo indeterminato. Poi ci sono 1100 stabilizzazioni. Atto dovuto, prima di assumere 4000 persone.
Insomma, a fronte di questo grosso successo industriale, la "classe operaia" conosce un incremento di 2000 unità lavorative, dopo aver conosciuto anni di licenziamenti, mancato turnover, prepensionamenti, mobilità lunghe e cassa integrazione a vita.
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BRAVO! BRAVISSIMO!
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