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Tira una brutta aria: un’aria che non mi piace. Fra due giorni ci sarà Vicenza, città dove il Governo ha preso una decisione che non mi piace, perché detesto la guerra, le basi americane, il fatto che ogni militare americano in Italia sia “legibus solutus” a prescindere, anche per reati tipo il Cermis, Abu Omar, gli stupri di Pordenone.
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Non mi piace il fatto che il Governo si appelli ad una specie di “pacta sunt servanda”, quando non rende noti quali sia questi patti, a che titolo, con quali obiettivi, quando, perché, con quale discussione parlamentare siano stati presi… patto informale Cipria – Gerogedabliu? Ci consentano, Prodi, Amato e il resto della compagnia di giro: troppo poco, e decisamente insufficiente.
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Non mi piace il fatto che un’indagine che va avanti da due anni abbia prodotto i primi arresti solo a pochi giorni da Vicenza. Non mi piace che, dopo aver straparlato di 100 kalashnikov, ci dobbiamo “accontentare” di “…un fucile mitragliatore kalashnikov con relativo caricatore; un mitra Uzi con caricatore; una pistola mitragliatrice Skorpion; una pistola Sig Sauer; una pistola colt calibro 38; un cannocchiale per fucile; due divise estive della Guardia di finanza; tre giubbotti antiproiettile; varie fondine; una parrucca; numeroso munizionamento di vario calibro in corso di repertazione, un caricatore per una pistola calibro 7.65…” Cazzo!!! E una mazza da baseball, no?
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Non mi piace che si stia straparlando di rinascita delle Brigate Rosse per quattro improbabili sfigati che non sono riusciti neanche a far scoppiare un bancomat, e che non sono riusciti neanche ad appiccare il fuoco a un portone di legno massiccio. Ci sarebbero riusciti anche i miei nipotini di 8 anni. Non mi piace che questa fantozzata sia stata fatta passare per “attentato incendiario”.
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Non mi piace che Amato e Rutelli stiano montando un clima di paura intorno a Vicenza, e che stiano straparlando di possibile saldatura fra centri sociali, BR, anti no-Tav, no-global… mancano solo gli anarco-insurrezionalisti di Pisanu, e poi ci siamo tutti. Questo clima serve solo ad evocare Genova, e a tener lontani dalla manifestazione i vicentini, di destra e di sinistra, ed impedir loro di manifestare il loro dissenso dall’operazione “raddoppio” della base.
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Non mi piace che Cicciobello Rutelli stia già anticipando “risposte dure”, alla Fini – Scajola – Ascierto. Castelli. Non mi piace che Cicciotello il Cristiano ipotizzi questori dai nomi significativi (Manganelli, Catenacci) che tirano calci in faccia gente ferita, inerme, sanguinante. E non mi piace evocare i mattatoi della Scuola Diaz e di Bolzaneto.
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Non mi piace che sia stato consentito al sindaco italoforzuto di Vicenza di far svolgere un democratico referendum consultivo fra i vicentini. Non pi piace che la sinistra non lo abbia organizzato leii, con le modalità delle primarie. E non mi piace che la sinistra non abbia pensato neanche di fare un sondaggio telefonico su un campione rappresentativo di vicentini, per farci sapere cosa ne pensano. Sarebbe costato quattro lire in croce.
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Mi piace che i sottosegretari della “sinistra radicale” abbiano deciso di non marciare contro il governo Prodi, ma mi piacerebbe che Prodi ascoltasse Paolo Cento: “…se noi non marciamo contro il governo per disciplina di coalizione, la stessa disciplina di coalizione deve valere per Mastella e i PACS. O no?…”
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Ho fatto un sogno: che la sinistra, anche quella c.d. radicale, contribuisca a trasformare l’incubo di Genova nella festa di Firenze, per smentire le troppe Cassandre delle “saldature”, dal dottor Sottile in giù. Io ho votato perché cambiassimo politica rispetto al Cipria, non per proseguire con la stessa politica sotto altre bandiere.
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