Noi non amiamo gli editoriali, ma crediamo che lei stia ormai raggiungendo il punto di non ritorno, una volta toccato il quale non ci resterà che riconsegnarci armi e bagagli al nano di Arcore ed ai suoi più valenti ed apprezzati collaboratori: Mara Carfagna, Michela Brambilla, Elisabetta Gardini, Micaela Biancofiore, e via elencando. Io credo, Caro Cicciobello, che quando, con fare apparentemente conciliante, ci dice in sostanza che o passano Vicenza e l’Afghanistan, o c’è il rischio che lei non riesca ad imporre al suo partito un voto positivo sui PACS, lei fa una cosa che ha un nome preciso: ricatto. Un ricatto squallidissimo, perché mette in gioco i diritti di 700.000 coppie di fatto (e cioè, considerando nuclei familiari di tre persone, mette in gioco i diritti di più di due milioni di cittadini). Col ricatto, appunto.
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Lei non ha tutti i torti: sull’Afghanistan, ad esempio, è difficile per l’Italia tirarsi indietro: si tratta di una missione dell’ONU, e in questo momento l’Italia fa parte del Consiglio dell’ONU; anche se a noi non piace neanche un po’ aver riempito il mondo di “missioni”, dobbiamo pur sempre distinguere: l’Afghanistan non è l’Iraq, e l’Iraq non è il Libano. In alcuni posti ci siamo andati perché un ridicolo ometto potesse dare del tu a georgedabliu; in altri per tentare di impedire che tutti sparassero a tutti. Quindi forse lei ha ragione per quanto riguarda le posizioni assunte dalla sinistra radicale sul rifinanziamento della missione in Afghanistan.
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Ma detto questo, la sinistra radicale, ci consenta, ha piene ragioni per essere incazzata nera per quanto riguarda il raddoppio della base di Vicenza. Perché dobbiamo farlo? Per rispettare un mezzo impegno assunto dal nano con una pacca sulle spalle, durante qualche ospitata nel ranch? Noi vorremmo che la linea di tendenza fosse quella della riduzione (vedi Maddalena) delle basi, non del raddoppio. Noi vorremmo anche che l’osceno accordo che prevede che i militari americani possano delinquere sul territorio italiano senza pagare pegno venisse cancellato. Non negoziato: cancellato, tout court. E giacché ci siamo, non ci spiegherebbe, cortesemente, perché un sindaco italoforzuto possa rifiutare di far effettuare ai vicentini un referendum, peraltro con valore solo consultivo, e peraltro previsto dalle leggi, sul futuro della loro città?
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Ma torniamo ai PACS: ma davvero a lei sembra decente minacciare (non troviamo altri termini) che se la sinistra non abbozza sul rifinanziamento delle missioni saltano i PACS??? Mi scusi, Cicciobello: so che lei in questo momento ha qualche linea di febbre, e quindi ha un conclamato diritto ad una riduzione della lucidità. Ho qualche linea di febbre anch’io (e quindi analogo diritto al rallentamento delle funzioni cerebrali). Quindi c’è ancora un’altra cosa che non ho capito, e che invece vorrei proprio capire: cos’è questo tourbillon di incontri di uomini e donne del suo partito coi vari Mons. Betori e con Eminenz Ruini? Cosa c’è da discutere? Non abbiamo una delle più belle costituzioni del mondo, che senza ambiguità alcuna dice che Chiesa e Stato devono farsi i cazzi propri, ciascuno nel proprio ambito? (mi scusi per la semplificazione, ma così magari ci capiamo meglio). Ecco, a Eminenz, con tutto il rispetto, bisognerebbe trovare il coraggio di dire, usando una metafora light :”si faccia i cazzi suoi”.
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Alla sinistra radicale vorremmo invece chiedere di fare quei gesti di compromesso intelligente che disperiamo possano ormai arrivare da Cicciobello, ex segretario del Partito Radicale, quello che liberisti, liberali e libertari!… Una celebre canzone della Mannoia recita: …come si cambia, per non morire… Ma poi, siamo proprio sicuri che sia radicale la sinistra? Perché se le cronache parlamentari con ci ingannano, nella recentissima figura di cacca che abbiamo fatto al senato, andando sotto su una mozione-burla della destra, non sono mancati i voti di RC, Verdi e PDCI, ma è mancato il voto del Gaglioffo ex IdV, e sono mancati 5 voti targati margherita: tanto per dare a Cesare quel che è di Cesare, e a Cicciobello quel che è di Cicciobello.
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P.S. Tanto per togliere eventuali dubbi: chi scrive non appartiene ad alcun partito della sinistra radicale, ma simpatizza per un partito della sinistra ragionevole (a volte, fin troppo).
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