da EUROPA
.
Il primo istinto sarebbe di dire che Maurizio Belpietro ci fa schifo. Decidiamo di seguirlo. Belpietro ci fa schifo. Speriamo per lui che non abbia mai rubato una merendina all’asilo, fatto l’occhiolino a una ragazza (poverina), gonfiato le ricevute di un taxi. Che la sua famiglia e i suoi fi- gli siano immacolati, angelici, nulla di meno che trasparenti. Che i conti del giornale che immeritatamente e senza successo dirige siano perfetti, inappuntabili. Che non gli debba mai neanche per sbaglio ricapitare ciò che già gli è capitato con Telekom e Mitrokhin: gettare fango sugli avversari senza averne le prove, fidandosi di testi cialtroni e di cronisti approssimativi.
.
Altro che «antipatico», come simpaticamente si presenta in una trasmissione graziosamente inventata per rimpinguare la sua paga berlusconiana. Belpietro è una vergogna del giornalismo. Che supera ogni limite della decenza nella disperata rincorsa di copie nei confronti di quell’altro bel campione del trash, uomo da par suo, il direttore di Libero che ieri sarà stato nero: come mai la storiaccia del politico di centrosinistra fotografato sul viale dei trans non l’hanno portata a lui? Questi sono i direttori dei quotidiani della destra. Gente che non esita a ricoprire di fango un galantuomo solo perché lavora dall’altra parte della barricata politica. E che non ha il coraggio virile – già, ecco che cosa gli manca, a proposito – di rivendicare l’aggressione, ma si nasconde dietro l’ipocrisia sconcia: «Ti sfregio davanti a tutto il mondo, non ho neanche una prova e so che si tratta di mascalzonate, ma lo faccio per proteggerti».
.
Vittima di altrettanto odioso ricatto, Silvio Berlusconi ha voluto prendere le distanze dal Giornale di famiglia. Lo capiamo, la puzza dev’essere tanta. Ma un calcio nel sedere sarebbe più efficace e credibile: peccato sia così difficile cacciare i servitori zelanti che si sono resi disponibili a qualsiasi uso.
.
A Silvio Sircana, sicuramente l’uomo migliore e più pulito che abiti da molto tempo a palazzo Chigi, va data una solidarietà assoluta. La Velina rossa che ne ha chiesto le dimissioni conferma solo la confusione mentale del suo stagionato autore. Neanche per un attimo abbiamo pensato che Sircana avesse motivo per lasciare il suo posto. Anzi, non è escluso che proprio le sue capacità, e il fatto di essere universalmente apprezzato, l’abbiano reso obiettivo ghiotto delle iene dattilografe capitanate da Belpietro.
.
Al quale sarà difficile d’ora in poi avvicinarsi: chi rimesta nella spazzatura finisce per avere quell’odore. E poi, il suo capolavoro è degno di lui: alla fine sarà l’unico che uscirà da questa storia peggio del mezzano e del paparazzo ricattatore.
SOCIAL
Follow @Tafanus