La RAI, si sa, è in mano alle "sinistre" (nonostante il CdA sia ancora in maggioranza controllato da Forza Italia e soci).
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Abbiamo deciso di fare una sorta di "content-analysis" delle trasmissioni d'informazione della TV e della Radio pubbliche (su Mediaset, credo ci sia ben poco di approfondire). Per fare questo, ho bisogno della collaborazione di più volontari che mi diano una mano, aiutandomi a seguire per qualche tempo le trasmissioni "sotto indagine", ed a tenere una sorta di bordereau delle trasmissioni stesse. Questa analisi non vuol'essere fine a se stessa, ma è destinata ad essere pubblicata sul blog, trasmessa nella newsletter, inviata al Ministro Gentiloni, ai quotidiani nazionali, all'Authority competente per materia.
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Stranamente, non voglio cominciare dal medium più noto, la TV, ma da una trasmissione radiofonica, che ritengo un vero e proprio scandalo pubblico: Zapping, RadioUno, tutti i giorni feriali su alle 19,37 circa. Conduttore tale dottor Aldo Forbice. La formula della trasmissione non sarebbe neanche brutta: si ascoltano in tempo quasi reale i titoli di testa di tutti i TG; Aldo Forbice conduce; in studio alcuni giornalisti ed opinionisti; telefonate dal pubblico, che pone domande o esprime opinioni. Insomma, una buona formula.
Senonchè, come tutti sanno, il pesce, in genere, puzza dalla testa. Quindi, tentiamo di capire, prima di tutto, chi sia Aldo Forbice (che, guarda caso, è alla conduzione di questa trasmissione dal 1994), e prendiamo uno dei tanti siti che parlano di questo Signore:
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Democrazia e Legalità:
http://www.democrazialegalita.it/longo/valerio13marzo06.htm
Ecco cosa scrive del mitico dottor Forbice questo sito:
2 marzo 2006 – Compro l’Unità e prima di correre a leggere la Bananas quotidiana di Marco Travaglio mi imbatto nella striscia rossa che campeggia sulla prima pagina – “Ascoltatore: «Dottor Forbice io le riconosco di avere condotto nella sua trasmissione molte battaglie civili. Che cosa penserebbe di condurre un’altra battaglia per la raccolta di firme per la reintegrazione dei tre giornalisti che sono stati esclusi dal fare trasmissioni come sa lei» Forbice: «Come si permette? Questa è una trasmissione Rai. E in Rai di queste cose non si discute. Buonasera e grazie» (interrompe la telefonata).” Ecco la Rai che hanno costruito destra e sinistra in questi anni. Non ci sarebbe bisogno di dire altro. Certo Aldo Forbice è un Bruno Vespa radiofonico, ma come direbbe Petruccioli decisamente meno agrèable.
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Forbice conduce Zapping dal '94 ed evidentemente finora è andato bene a tutti; non ha dato fastidio a nessuno, né a Prodi e D’Alema prima, né a Berlusconi adesso. Per questo quelli come Aldo Forbice alla Rai si trovano benissimo, ci si accasano, ci si arroccano semmai qualche cittadino/ascoltatore osasse contraddirli. La Rai non può dare lezioni di buona educazione a nessuno, né ai parlamentari ospiti dei suoi studi, né ai giornalisti che vi lavorano. Il rispetto dell’opinione contraria? E che sarà mai. Nella trasmissione di Forbice gli ascoltatori servono per fare da intermezzo agli interventi fiume dei colleghi giornalisti e i titoli dei telegiornali. L’ascoltatore deve limitarsi ad offrire gli spunti agli ospiti e guai ad uscire dal seminato e a parlare di democrazia dell’informazione e di Internet. In una trasmissione di gennaio, ad esempio, il dottor Forbice ha sostenuto che Internet è il luogo delle informazioni incontrollate, il regno dell’anarchia. Chi sulla rete pensa di trovare notizie attendibili è anch’esso un anarchico; così ha bollato un ascoltatore che gli aveva inviato una lettera (se più o meno anarchico di chi contesta la Tav, questo Forbice non lo ha detto). Esilarante è la motivazione che lo stesso Forbice adduce per giustificare tanta sicumera ed arroganza - “Ho scritto un libro sulla rete quindi le lascio immaginare la mia competenza”. Aver scritto un libro nel lontano 2000 – Tutti gli uomini della rete - dà il diritto al conduttore di zittire gli ascoltatori-navigatori anche nel 2006. Secondo quello che chiameremo il teorema Forbice Bruno Vespa è il più autorevole giornalista italiano solo per il fatto di aver scritto e venduto più libri di tutti i suoi colleghi. Un giornalista siffatto non poteva che diventare vice-direttore del Gr1. Peraltro, fa bene Forbice a dire che le informazioni in rete non sono controllate. Dimentica di dire però che sono verificabili. Per esempio un articolo del RadioCorriere, riprodotto sul sito della sua trasmissione Zapping, a scopo autoincensatorio, nel celebrare la sua trasmissione gliene attribuisce anche l’ideazione. Bisogna ricordare o andare altrove per scoprire che Zapping preesisteva al suo ideatore ed era condotta da Santalmassi, uomo come Forbice di estrazione socialista [...]
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Che il potente abbia bisogno di guardaspalle è noto, ma che alcuni giornalisti come Forbice scalpitino per fare di più di quanto loro richiesto è fenomeno poco analizzato benché diffusissimo ed evidentissimo. Una riprova minima dell’assunto l’ha fornita lo stesso Forbice il 2 marzo 2006. Gli ascoltatori di Zapping si sono fatti scaltri e pur di riuscire ad argomentare qualche secondo di più evitano affermazioni perentorie ed apodittiche e tentano viceversa di ricostruire sinteticamente i fatti. Così ad un ascoltatore, che sosteneva perché la missione di Berlusconi in Usa era stata soltanto propaganda, non era consentito porre la domanda – “Come lascia, invece, l’Italia dopo cinque anni di governo?” perché Forbice lo apostrofava con un – “I suoi comizi ce li risparmi!!!” salvo permettere di lì a poco ad un altro ascoltatore di dire – “Andiamo avanti con questo governo per altri 5 anni”. Quindi critiche no, domande in tono critico neppure, ma propaganda per il governo sì [...]
Di mio, su Forbice, ho un paio di ricordi precisi; l'unica volta che sono riuscito al infiltrarmi nella trasmissione, ce l'ho fatta perchè alle "signorine-filtracomunisti", che ovviamente mi hanno chiesto quale sarebbe stato il tema del mio intervento, ho raccontato una balla: era un momento in cui le "toghe rosse" tentavano di ottenere delle rogatorie su Berlusconi dalla Svizzera, e Silvio si opponeva con tutte le sue forze ed i suoi avvocati. Alle "signorine-filtravedo" ho fatto intuire che volevo parlare delle toghe rosse: quando mi sono impadronito della linea, ho parlato della mancanza di senso civico di chi, dichiarandosi candido come un giglio, tuttavia si opponeva all'arrivo di carte che avrebbero potuto confermare il suo candore.. Da quel momento, non sono mai riuscito a prendere più neanche la linea per prenotare l'intervento. Non è escluso (è una mia impressione, ma molto netta) che esista una sorta di database che accende la lucina rossa accanto ai numeri chiamanti schedati come cattivi.
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Un secondo ricordo, molto netto, mi riporta alla telefonata, educatissima, di una signora, che "pretendeva" di parlare dell'editto bulgaro di Berlusconi contro Biagi, Santoro e Luttazzi: troncata brutalmente. "In questa trasmissione non si parla della RAI!!!"
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Ho avuto poi un piccolo scambio di email, col Dottore; nella prima gli davo ironicamente dello "schienadritta" per la ferocia con la quale difendeva il più forte (indovinate chi era???). Mi ha risposto di badare alla mia, di schiena. Gli ho dovuto rispondere che mentre io ero in grado di esprimere giudizi sulla sua schiena, poichè la conoscevo, in quanto giornalista RAI, per quello che poteva saperne lui (cioè niente) potevo avere una schiena dritta quanto la sua, di meno, di più... insomma, tutte le ipotesi erano aperte.
Ma la caratteristica per la quale ho deciso di mettere sotto osservazione, con la cooperazione di qualche volontario che spero si offra di aiutarmi, è la seguente: io ho come un’impressione che i giornalisti presenti in studio non siano esattamente 50% di destra e 50% di sinistra. Vorrei, per due settimane, essere aiutato a contarli.
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Ho altresì l’impressione che anche gli ascoltatori che riescono a prendere la linea siano, per qualche strano motivo legato al calcolo “improbabilistico”, molto più di destra che di sinistra, pur essendo il paese spaccato esattamente in due. Insomma, è come se alla roulette uscisse sistematicamente, per tutto l’anno, due volte il nero ed una volta il rosso.
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Anche coi giornalisti “in studio” la solfa non cambia. Una sera Valentini, vice-direttore di Repubblibìca, indignato per il comportamento di questo messere, lo ha piantato in asso, lasciando la trasmissione.
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Il comportamento tenuto poi cogli ascoltatori che iniziano con la servile frase “complimenti per la trasmissione” e cogli altri, non è narrabile o descrivibile; bisogna che ognuno, se ne ha il fegato, ascolti qualche volta questa trasmissione, e se ne faccia un’idea personale.
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La trasmissione inizia, quasi sempre, con un intervento sui temi economici del giorno, tenuto da un giornalista economico. Però non ci sarebbe, in teoria, alcuna ragione per la quale il servizio debba essere appaltato “in esclusiva”, o quasi, a Enrico Cisnetto. Io stimo Cisnetto, ma in Italia ci sono anche giornalisti economici (da Massimo Riva a Spaventa) non necessariamente di destra. O no? Vediamo il bellissimo, ma “monocromatico” curriculum di Cisnetto:
Enrico Cisnetto è stato direttore di alcune testate della Rusconi, vicedirettore del quotidiano L’Informazione e vicedirettore del settimanale Panorama. È tuttora editorialista per diversi quotidiani e settimanali italiani, come Il Messaggero, Il Foglio, Il Gazzettino, Panorama e Il Mondo.
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Insegna Finanza alla Scuola di Giornalismo dell’Università Luiss (la “chiesetta” di Confindustria) e alla Scuola Superiore di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza (chi lo ha messo lì?).
E’ da sempre vicino a Confindustria [...] (Segue - Fonte Wikipedia)
Con tutto il rispetto: non ci sarebbe, una sera alla settimana, spazio per un Riva, uno Spaventa, un Salvati, un Tito Boeri? Si svegli, Dottor Forbice (omen nomen): c’è gente alfabetizzata anche a sinistra.
Quello che chiedo a chi vorrà darmi una mano è di armarsi per una settimana di pazienza, e di un block-notes, e prendere nota dei giornalisti presenti in studio, degli ascoltatori che riescono a prendere la linea (se un ascoltatore è di destra o di sinistra si capisce in 5 secondi), di come vengono trattati (o maltrattati) dal dottor Forbice gli ascoltatori di destra e quelli, molto eventuali, di sinistra; infine, di farsi un’idea dei tempi assegnati ai giornalisti di destra e a quelli, eventuali, di sinistra. Tutto qui. Poi trarremo le conclusioni.
P.S.: Un altro peculiare tic del dottor Forbice è quello delle perenni e multiple “raccolte- firme; le fa su tutto, anche sul sesso degli angeli, ma soprattutto sulla pena di morte nei paesi comunisti – Cina in primis. Mai venuto in mente di fare una raccolta contro la sedia elettrica negli USA, contro le torture ad Abu Grahib o a Guantanamo. Aldo Forbice raccoglie di tutto, anche fax con elenchi incontrollati ed incontrollabili che inviano 200 firme alla volta. Il Raccoglitore-Speditore passa per una sera alla Storia, guadagnandosi una citazione del Dottor Aldo Forbice, e vive felice per il resto dei suoi giorni.
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