Lina Sastri nasce nel 1953 a Napoli. Attrice di profonda e solida formazione teatrale, è molto legata alla recitazione popolare napoletana e alle tradizioni del teatro partenopeo di cui incarna una splendida sintesi di vitalismo, musicalità a radicato senso del tragico. Sul grande schermo la sua prima parte importante la svolge ne Il prefetto di ferro (1977) di Pasquale Squitieri. L'anno seguente è in Gli ultimi tre giorni (1978) di Gianfranco Mingozzi, mentre Nanni Moretti la chiama ad interpretare la vulnerabile Olga in Ecce Bombo (1978). Nel 1983 arriva il successo e la notorietà grazie a Mi manda Picone di Nanni Loy e nel 1984 riceve lo splendido ruolo della terrorista Laura in Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci. Nella sua carriera cinematografica, che ha avuto sempre un posto subordinato a quella teatrale, vi sono altri ruoli che meritano senz'altro una menzione per la intensità dei personaggi messi in scena dalla Sastri come in Piccoli equivoci (1989) di Ricky Tognazzi, Celluloide (1995) di Carlo Lizzani. Ha lavorato con i maggiori autori del cinema italiano come, oltre a quelle già citati, Alberto Bevilacqua, Damiano Damiani e Sergio Rossi.
http://www.mymovies.it/dizionario/biblio.asp?a=8759
Intervista a Lina Sastri
Ho cominciato a lavorare con Eduardo come comparsa. Un vecchio attore che lavorava con Eduardo e che adesso è morto, Gennarino Palumbo, abitava vicino casa mia a Napoli. Io avevo appena debuttato con la Danieli, avevo 18 anni, ero giovanissima. E lui mi disse: "Vieni così ti presento Eduardo. Cerca giovani attrici". Io andai e lui mi prese. Mi prese, io ero una giovane attrice promettente nel panorama napoletano di allora, ma accettai di fare la comparsa con lui. Si trattava de Il sindaco del rione Sanità, dove io entravo alla fine del terzo atto come comparsa muta. Poi, durante quell’anno, quella stagione, Eduardo mise in scena Gli esami non finiscono mai, con un cast numerosissimo.
Il primo giorno, Eduardo stesso leggeva la commedia e non diceva chi erano gli attori che avrebbero interpretato i personaggi. Prima di dare la distribuzione, Eduardo passando un giorno mi disse: "Ma tu sai cantare? So che sai cantare". Io speranzosissima risposi: "Sì". E quindi pensavo che poi mi avrebbe assegnato il ruolo della cantastorie che invece andò, e giustamente, alla grande Isa Danieli, che era attrice con Eduardo da tanti anni. Il giorno in cui lesse i personaggi, andava dall’inizio alla fine ed io non c’ero mai. Il cantastorie non ero io, vari personaggi, anche le mie amiche attrici che avevano appena cominciato avevano due o tre personaggi ognuna, non c’ero, non c’ero mai. Fui l’ultima, Camilla, avevo due battute alla fine del terzo atto. Poi, durante le prove me ne scrisse un’altra di battuta, al momento, un’altra e poi un’altra. Capitò anche che in quella commedia un’attrice si ammalò, come sempre succede alle attrici, ed io la sostituii all’ultimo momento. Era Bonaria, il ruolo di Bonaria che io avevo molto amato e che ancora ricordo quando me lo disse, me lo disse lui.
Cominciò appunto con la sostituzione – questo classico fatto che succede nella vita delle attrici – l’incontro, diciamo personale, con Eduardo, da cui poi nacque la grande fortuna, il grande privilegio, non soltanto di aver conosciuto un maestro – cosa che ai giovani adesso tanto manca –, ma anche di aver conosciuto la persona di Eduardo. Perché lui poi mi onorò nel tempo della sua grande sensibilità unita al rigore, mi onorò nel tempo della sua stima e credo anche dell’amicizia [...]
http://w3.uniroma1.it/cta/eduardo/interviste/sastri.html
...è una lunga, balle intervista, molto "densa", che chi vuole può leggere integralmente al link indicato sopra. Di mio, voglio solo aggiungere che, avendo avuto la fortuna di vederla recitare e di sentirla cantare, mi sembra un mix fantastico di persone, volti, voci che adoro: mettete insieme il volto di una ex scugnizza con quello drammatico di Irene Papas, la sua voce dolce con quelle "sbagliate" di una Gabriella Ferri o di una Mia Martini, ed avrete Lina Sastri.
Dopo tanto Jazz, forse anche voi meritate un momento di riposo.
Lina Sastri - Reginella
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