MILANO (Reuters) - Emergency, l'associazione umanitaria fondata da Gino Strada, ha detto di aver sospeso le attività di tutti i centri di soccorso, tra cui gli ospedali, che gestisce in Afghanistan. Lo ha riferito oggi Gino Strada.
"Negli ultimi giorni, tutti i nostri centri, tra cui gli ospedali, in Afghanistan sono stati chiusi, il personale dello staff internazionale ha lasciato il Paese e il personale locale non lavora più nelle nostre strutture", ha detto Strada al telefono a Reuters. La prima ragione che ha spinto l'associazione umanitaria ad abbandonare il paese è che il collaboratore afghano di Emergency, Rahmatullah Hanefi, si trova in carcere dal giorno successivo alla liberazione dell'inviato di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo.
"Per tornare ad essere operativi in Afghanistan chiediamo in primo luogo la scarcerazione di Hanefi. (Questa) è la precondizione senza la quale non si comincia neanche a discutere", ha detto Strada. "Inoltre servono (garanzie) sulle condizioni di sicurezza per il nostro staff", ha aggiunto. Il personale internazionale di Emergency - 38 persone, di cui 30 italiane - aveva lasciato temporaneamente l'Afghanistan lo scorso 11 aprile, ma alcuni membri erano poi tornati nel paese per valutare la situazione.
In Afghanistan Emergency ha gestito tre ospedali, una clinica di maternità, 28 ambulatori e sei cliniche all'interno di carceri. Dal 1999 ha curato oltre un milione e mezzo di persone negli ospedali di Kabul, Lashkar Gah e Anabah. Hanefi è stato arrestato il 20 marzo dai servizi afghani dopo avere fatto da mediatore nel sequestro di Mastrogiacomo, rapito il 5 marzo nella provincia di Helmand assieme a due afghani, poi uccisi.
Reuters - Sara Rossi
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