«La prima cosa che chiedo a tutti voi è una cosa semplice e al contempo
molto difficile: vi chiedo di avere coraggio». «Ciò che stiamo provando a cominciare a fare è navigare in mare aperto. Una navigazione ricca di insidie e senza approdi sicuri, ma è una grande e ambiziosissima navigazione e per la prima volta avvertiamo la presenza di una riva». Il segretario dei Comunisti italiani ricorda che il partito chiede l'unità a sinistra da diversi anni, che tante sono state in passato le risposte negative, ma che oggi, finalmente, i fatti gli stanno dando ragione: «Oggi le cose sono più forti della volontà degli uomini. Ci sono momenti nella storia in cui tutto si muove, in cui tutto cambia. Noi dobbiamo essere al centro di questo processo, perchè se stessimo fuori saremmo destinati ad essere sconfitti».
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Con queste parole Oliviero Diliberto ha descritto nella sua relazione conclusiva al congresso dei Comunisti italiani a Rimini l'attuale fase politica e le prospettive del progetto di unità a sinistra che mai come oggi è sembrata essere così a portata di mano. «Avvertiamo la presenza di una riva» ha ripetuto ed ha successivamente confermato che il Pdci accoglie «l'invito del compagno Salvi: coordinamento dei gruppi parlamentari della sinistra da domani». Un coordinamento al quale
hanno già aderito Prc, ex Ds di Mussi e Angius e Verdi, come ha spiegato al termine del suo discorso parlando con i giornalisti. «Siamo felici, è l'ennesima prova che l'unità è già nei fatti», ha commentato Diliberto, aggiungendo che questo patto dovrà essere realizzato anche al Parlamento europeo: bisogna costruire - ha detto - questa unità.
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Ai militanti che temono la perdita di identità, il segretario dei comunisti italiani ha mandato una rassicurazione forte: «Non si deve chiedere a nessuno di rinunciare all'identità. Dobbiamo impegnarci per trovare un equilibrio tra la nostra identità e l'unità. Dobbiamo saperlo fare senza sbavature affinchè non prevalga nè una forza identitaria nè una svendita per l'unita». «Rispondo a nome di tutti: mi terrò ci terremo, oggi domani, dopodomani e per sempre il nome comunisti, la falce e il martello e la bandiera d'Italia».
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Oliviero Diliberto è convinto che la realizzazione del progetto di unificare le sinistre produrrà un risultato elettorale «a due cifre». Il segretario del Pdci, parlando con i giornalisti al termine della sua relazione di chiusura del congresso del partito non si è invece sbilanciato sul possibile nome della nuova formazione: «Non ne ho la più pallida idea», ha risposto sottolineando come «quello che conta non è la "cosa" ma le cose da fare».
l'Unità.
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...forse qualcosa si muove: a sinistra del PD. Forse non verrà fuori nulla di concreto, perchè quattro partitini in cerca di "visibilità" potrebbero diventare qualcosa di devastante. Ma intanto voglio essere ottimista, e sperare che, anche se non nascerà un partito di sinistra, possa nascere un'aggregazione che lanci un avvertimento forte e chiaro a ciò che, nel PD, resta dei DS. L'avvertimento è quello di non appiattirsi sui centristi, pena la fuga di altri DS verso sinistra, e la conquista dell'egemonia nel PD da parte dei democristiani della Margherita. D'Alema, Veltroni, se ci siete battete un colpo. Dite qualcosa di sinistra...
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