Riprendiamo oggi le nostra analisi dei tipi basilari di investimento parlando delle azioni e del mercato mobiliare. Un`azione é una quota parte del capitale di una società, rappresentata però da un titolo di credito. Difatti una quota di una società a responsabilità limitata é anch`essa una parte del capitale di un`impresa, ma non incorporandosi in un titolo di credito deve attenersi ad una forma di negoziazione più ristretta. Quindi tutte le azioni vengono liberamente scambiate sul mercato mobiliare. Le azioni quotate hanno invece la caretteristica di essere ordinariamente negoziate su un certo mercato (es. Borsa di Milano), formando un prezzo giornaliero di listino, ed essendo la società emittente tenuta a conformarsi a certe norme di trasparenza sui bilanci, di quantità minima di azioni sempre disponibili sul mercato, di trasparenza dei rapporti tra amministratori, soci di maggioranza e socitetà quotata e molto altro ancora, per tutelare I risparmiatori.
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Ogni mercato ha un organo di controllo che deve garanitire il rispetto di queste prescrizioni. Ad es. negli USA vi é la S.E.C. (Security Exchange Commission) che ha poteri amplissimi e di fulmineo impiego, nonchè vanta una assoluta indipendenza dalla politica e dale influenze economiche. In Italia invece abbiamo dal 1974 la Consob (Commissione nazionale per le Società e la Borsa) che invece molto é legata alla politica ed ai poteri forti, dimostrando un gran cuore di panna con certi signori (Tanzi, Berlusconi, Geronzi, Agnelli…tanto per non far nomi) ed invece facendo vedere I sorci verdi a chi non é del giro, con la conseguenza che purtroppo molte volte I risparmiatori (il cui denaro é il solo vero ed unico supporto del mercato) ci restano fregati, con dovizia di danno e di beffa. In Italia le azioni sono solo nominative, ovvero trasmissibili mediante girata autenticata da un notaio o da un intermediario autorizzato. Questo per ragioni fiscali e pretese ragioni di trasparenza dei mercati. Il portatore di un`azione ha dua diritti fondamentali: a) percepire il dividendo (ovvero quota degli utili societari conseguiti a bilancio) e partecipare alle assemblee della socitetà, nominando gli amministratori e votando per tutte le decisioni fondamentali della socitetà, come fusioni, aumenti/diminuzioni di capitale, acquisizioni, approvazione dei bilanci e simili.
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Normalmente ogni azione da diritto ad un voto, però recenti modifiche al diritto societario italiano hanno ammesso il privilegio sul voto (ovvero l`az. Privilegiata che pur essendo da diritto a più voti), come vi sono società (le banche Popolari) dove si vota per testa indipendentemente dal numero di azioni possedute. (cosa che gli eredi dei furbetti del quartierino vorrebbero cancellare). Ricordate che anche per il risparmiatore cassettista (che compra per I dividendi e perchè spera in un incremento del corso delle azioni e non per partecipare alle decisioni sulla gestione societaria) il diritto di voto é importantissimo perchè lo tutela o dovrebbe tutelarlo dagli abusi o dalle strane rafistolazioni finanziarie dei soci di maggioranza relativa (meno, molto meno, del 51%) o degli amministratori. Difatti sempre negli USA esiste ed é sacrosanta la Class Action. Essa é in estrema sintesi una procedura giudiziaria ed amministrativa semplificata che permette ad una pluralità anche notevolissima di risparmiatori o soci di minoranza di agire verso amministratori e soci di maggioranza o terzi, per la tutela dei propri diritti, COME SI TRATTASSE DI UN UNICO SOGGETTO. Non é mica poco, perché oggi I piccoli azionisti Telecom, o peggio gli ex TIM, già ampiamente bidonati dal Tronchetti (a lui la modella e l`Aston Martin ed a chi gli ha dato I soldi per comprare I soliti sorci verdi) se volessero impugnare le discutibili decisioni assembleari e consigliari che li danneggiano dovrebbero ciascuno singolarmente intentare una singola azione di responsabilità, con tutti I costi e gli adempimenti relativi. Ovvero 10000 risparmiatori = 10000 difensori = 10000 cause = 10000 notifiche = 10000 fascicoli = 10000 giudici, invece con la Class Action tutto diventa come una sola causa.
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Naturale che in Italia chi vorrebbe introdurre questo favoloso strumento a salvaguardia degli onesti contro I soliti furbastri impuniti é riguardato come un pericoloso terrorista economico ed escluso come lebbroso all`ultimo stadio dal giro che conta. Prova del 9: nei paesi dove il mercato mobiliare funziona per acquisire il controllo di una grossa società, soprattutto se leader di settori strategici occorrono in principio tantissimi soldi per arrivare ad una % del capitale ben oltre il 30%. Questa é una garanzia mica da ridere perché evita I Ricucci ed I singoli prestanome o finanzieri d`assalto. Oppure garantisce che chi subentra abbia alle spalle non solo I capitali per comprare ma anche per gestire l`attività, non convenendo il semplice acquisto speculativo dati grandi mezzi necessari che importano il concorso di parecchi soggetti. Da noi invece il Tronchetti ci é arrivato con meno del 18% in Telecom e prima il Colaninno ancora con molto meno. Quindi abbiamo le azioni ordinarie, quelle priviegiate (con maggiori diritti o sugli utili o di voto rispetto alle ordinarie), e quelle di risparmio (com maggiori diritti suli uitli, ma minori diritti di voto).
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Essenziale differenza tra gli strumenti monetari e finanziari (BOT, obbligazioni, bonds ecc..) quelli mobiliari (azioni, warrants, ecc..) é che I primi rappresentano la quota di un prestito e sono normalmente al portatore, mentre gli altri rappresentano il capitale di rischio dell`impresa e sono nominativi, di proprietario ben identificato e con certe formalità e costi di trasferimento. Dunque il rischio base dei primi é l`insolvenza del debitore, dei secondi il dissesto dell`impresa, che almeno teoricamente sembra più levato.
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La prossima volta partendo dall`esame del rischio vedremo come funziona il mercato mobiliare.
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