E’ nato il partito democratico. Viva il PD, abbasso i DS e i DL. I toni trionfalistici che stanno accompagnando questo parto cesareo stanno facendo colpevolmente dimenticare la realtà: per ora quelli che si sono imbarcati in questa avventura ci richiamano alla mente una bocciofila che noleggia un pullman per fare una gita, senza mettersi d’accordo prima sulla meta. Sono partiti, ma senza sapere dove andare. Qualcuno, saggiamente, è sceso per tempo, per evitare di trovarsi ancora a bordo quando tutti tenteranno di girare lo sterzo dalla loro parte. Altri stanno contestando addirittura il modo in cui è stata presa la decisione di noleggiare il pullman.
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Oggi, finalmente, qualcuno inizia a porsi delle domande. Meglio tardi che mai. Alcune sono molto serie. Altre possono apparire folcloristiche ad un primo sguardo, ma non ad un più accurato approfondimento. A costo di essere noiosi, vogliamo riproporre le domande, irrisolte, che ha posto il Tafanus; iniziamo da quelle serie:
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1. Come si terranno insieme i laici DS (ma anche DL) coi teodem di Carra, Binetti e Rutelli?
2. Che fine faranno i PACS? la Bindi, che è la Bindi, ha già detto che “non sono una priorità”. Ne ha parlato con quel paio di milioni di persone per le quali SONO una priorità?
3. Per la fecondazione assistita, prevarrà la tesi degli ex DL, che vorrebbero mandarci tutti a farla in Spagna o in Turchia, o potremo farla anche in Italia, come in quasi tutti i paesi civilizzati del mondo occidentale?
4. I DL sono pronti ad accettare il principio della laicità dello stato, ed il principio della non ingerenza reciproca fra stato e chiesa?
5. C’è una strategia comune per quanto concerne conflitto d’interessi, sistema delle incompatibilità, assetto dei media?
6. C’è un accordo di massima sulla riforma del sistema elettorale?
7. Perchè non è stato affrontato prima il tema della collocazione europea del nuovo soggetto, sul quale già si sta litigando?
8. E’ stato affrontato il tema dei criteri di formazione dei quadri dirigenti del nuovo soggetto, a partire dalla scelta del leader?
9. E’ stato affrontato il tema della formazione delle decisioni in caso di contrasti interni?
10. E’ stato affrontato il tema della ripartizione dei collegi elettorali e della formazione delle liste?
11. Il sindacato di riferimento sarà la CGIL o la UIL?
12. Resteremo in Afghanistan o andremo via?
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E veniamo alle domande folcloristiche ma non troppo:
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- La Sede del PD sarà al Botteghino o a Piazza del Gesù?
- Che fine faranno i funzionari in esubero?
- Come ci si dividerà “la roba”, intesa come patrimoni, crediti e debiti?
- Ci toglierete le “Case del Popolo”?
- Che fine faranno le mitiche Feste dell’Unità? Non vorrete mica che accettiamo impunemente che diventino “Feste del PD”?, vero?
Ecco, siate pietosi, toglieteci tutto, anche la speranza di far vivere i nostri figli in uno stato moderno, giusto e laico. Però non toglieteci le salamelle.
P.S. semiserio: oggi su Repubblica Ilvo Diamanti ci ricorda che alle recenti elezioni politiche al Senato DS e DL, che si erano presentati separati, hanno preso tre punti in meno che alla Camera, dove si sono presentati insieme “Uniti nell’Ulivo”. E’ un fatto; ma è un fatto anche che questo surplus di voti è stato preso da una coalizione, e don da un partito unico. E’ un fatto che un partito unico potrebbe mostrare sinergie ancora maggiori, ma è un fatto anche che, sempre in teoria, potrebbe succedere il contrario.
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A noi sembra evidente che Mussi, Salvi, Angius, da una coalizione come l’Ulivo non sarebbero fuggiti, proprio perchè una coalizione non è vissuta come un bunker di cemento armato, ma come un recinto virtuale, non costrittivo. Hanno invece rifiutato il bunker, perchè hanno avuto, giusta o sbagliata che fosse, l’impressione che il bunker non lasciasse alcun grado di libertà, ma al contempo non era stato chiarito a sufficienza libertà da cosa.
Ora a sinistra del PD si aprono praterie. Le istanze laiche e libertarie di gran parte dei DS non possono essere cancellate da questa “fusione fredda”, o annacquate in ciò che ne risulterà. Se ciò che già esisteva a sinistra del futuro PD (RC, PDCI, Verdi) e ciò che arriva (Mussi e soci), riusciranno a darsi un minimo di strategia e di forma associativa, non tutto sarà perduto, per la sinistra. Se questo non avverrà, e la sinistra resterà uno spezzatino di quattro mini-partitini, allora arrendiamoci: moriremo tutti democristiani.
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