Comitato del PD: I numeri. Non capiamo la ratio, e Parisi ci conforta
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La sintesi più efficace è firmata Arturo Parisi: «Il comitato promotore del Pd? Un comitato di vecchi, speriamo almeno che siano saggi». Un pensiero che il ministro della Difesa, ormai ex prodiano di stretta osservanza, chiarisce così: «Un comitato di vecchi, di quelli che lo sono veramente, di cinquantenni avanzati che si propongono oggi come giovani, e poi c’è un gruppo di saggi. Comunque, giovani e vecchu sono tutti chiamati a dare prova della loro saggezza». Per poi concludere: «Sono soddisfatto, le polemiche ce le riserviamo nei prossimi giorni».
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A noi, che nei confronti del Partito democratico abbiamo un approccio certamente meno emotivo di Parisi, riesce difficile elaborare un commento più o meno serio sui 45 nomi che da ieri fanno ufficialmente del «comitato 14 ottobre», come l’ha definito il presidente del consiglio Romano Prodi. Che dire? Avevamo appena terminato la lettura dell’editoriale di Ezio Mauro sulla sinistra e la crisi della politica, e ci è venuto da sorridere associando la parola magica alla presenza di Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino, proprio nel giorno in cui la munnezza della loro Napoli ha fatto il giro del mondo. E lo scetticismo si è via via rafforzato notando che tra i 45 non ce n’è uno che abbia meno di quarant’anni, che un posto per il sindaco di Torino Sergio Chiamparino - che pure da queste colonne abbiamo criticato per la sua posizione sui tossicodipendenti - non si è riuscito a trovare; che invece uno scranno per Angelo Rovati - il prodiano sacrificato sull’altare del caso Telecom - è stato assicurato [...]
Non morirò democristiano. Nel nascente Partito Democratico (o sedicente tale) si forma - ma non si capisce chi lo abbia eletto - un comitatone di 45 personaggi. Mi sarei aspettato che le donne (quelle che retoricamente chiamiamo "l'altra metà del cielo") fossero state la metà. Non è successo.
Mi sarei anche aspettato che si fosse conservata una certa parentela fra forza dei partiti costituenti e forza del nuovo Comitato. Alle ultime politiche, DS più Margherita avevano conquistato il 28,23% dei voti (17,50% i DS, 10,73% i Margheriti). A voler essere fiscali, ai DS sarebbero "spettati" il 62% dei membri del Comitato, cioè 28 membri. Ne avranno 15. Alla Margherita sarebbero spettati 17 membri: ne avranno 30. Perchè appare del tutto chiaro che i 15 nomi di nomina prodiana non vengono dal limbo (che peraltro, come ha spiegato Ratzinger, è stato abrogato), ma sono "vicini" alla Margherita e alla DC. Mi chiedo se dovrò continuare, come ho fatto per una vita, ad attaccare "simbolicamente" i manifesti per altri, ed in particolare per la Binetti, per Gerardo Bianco, per Carra, per De Mita e per Rutelli. No, grazie.
Io non ci stò. Alle prossime elezioni il mio voto andrà a qualunque cosa si posizioni a sinistra di questo ignobile pot-pourri che sta nascendo. Dalla testa, e non da solide radici a lenta, paziente crescita.
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A noi, che nei confronti del Partito democratico abbiamo un approccio certamente meno emotivo di Parisi, riesce difficile elaborare un commento più o meno serio sui 45 nomi che da ieri fanno ufficialmente del «comitato 14 ottobre», come l’ha definito il presidente del consiglio Romano Prodi. Che dire? Avevamo appena terminato la lettura dell’editoriale di Ezio Mauro sulla sinistra e la crisi della politica, e ci è venuto da sorridere associando la parola magica alla presenza di Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino, proprio nel giorno in cui la munnezza della loro Napoli ha fatto il giro del mondo. E lo scetticismo si è via via rafforzato notando che tra i 45 non ce n’è uno che abbia meno di quarant’anni, che un posto per il sindaco di Torino Sergio Chiamparino - che pure da queste colonne abbiamo criticato per la sua posizione sui tossicodipendenti - non si è riuscito a trovare; che invece uno scranno per Angelo Rovati - il prodiano sacrificato sull’altare del caso Telecom - è stato assicurato [...]
Non morirò democristiano. Nel nascente Partito Democratico (o sedicente tale) si forma - ma non si capisce chi lo abbia eletto - un comitatone di 45 personaggi. Mi sarei aspettato che le donne (quelle che retoricamente chiamiamo "l'altra metà del cielo") fossero state la metà. Non è successo.
Mi sarei anche aspettato che si fosse conservata una certa parentela fra forza dei partiti costituenti e forza del nuovo Comitato. Alle ultime politiche, DS più Margherita avevano conquistato il 28,23% dei voti (17,50% i DS, 10,73% i Margheriti). A voler essere fiscali, ai DS sarebbero "spettati" il 62% dei membri del Comitato, cioè 28 membri. Ne avranno 15. Alla Margherita sarebbero spettati 17 membri: ne avranno 30. Perchè appare del tutto chiaro che i 15 nomi di nomina prodiana non vengono dal limbo (che peraltro, come ha spiegato Ratzinger, è stato abrogato), ma sono "vicini" alla Margherita e alla DC. Mi chiedo se dovrò continuare, come ho fatto per una vita, ad attaccare "simbolicamente" i manifesti per altri, ed in particolare per la Binetti, per Gerardo Bianco, per Carra, per De Mita e per Rutelli. No, grazie.
Io non ci stò. Alle prossime elezioni il mio voto andrà a qualunque cosa si posizioni a sinistra di questo ignobile pot-pourri che sta nascendo. Dalla testa, e non da solide radici a lenta, paziente crescita.
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