Che tristezza!!! una sedicente manager (che di manageriale ha avuto il pregio di ereditare non so se dal padre o dal marito una società di brokeraggio nel campo delle assicurazioni), entra nel primo governo Cipria, e viene catapultata, per le sue elevate competenze nel campo delle comunicazioni di massa, alla Presidenza della Rai. Riesce, grazie ad un mix di incompetenza e di vassallaggio politico al suo mentore, padrone dell’altra metà del cielo, quasi ad affondare la TV di Stato. Non riesce a completare l’opera solo per mancanza di tempo, visto che il Cipria Uno dura troppo poco...
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Nel Cipria Due viene chiamata all’arduo compito di distruggere definitivamente la scuola pubblica, a favore delle scuole private e confessionali. Qui riesce a svolgere quasi completamente il compito assegnatole: riduzione del numero di insegnanti a fronte del ritorno alla crescita del numero di studenti; caos totale sulla data di possibile – garantito – forse – non si sa – ingresso nella scuola dell’obbligo; ritorno, comunque lo si voglia chiamare, alla scuola di classe (Avviamento Professionale incluso); boom del precariato (siamo l’unico paese in cui i professori riescono ad avere ormai il lavoro garantito fra i 45 ed i 50 anni); maturità ridotta a barzelletta (anche i diplomifici a pagamento possono far sostenere in sede gli esami di maturità con professori interni, e UN commissario esterno che dovrebbe controllare tutto e tutti. Vi immaginate la CEPU, o altre benemerite organizzazioni consimili, che si mettono a tagliare i rami sui quali stanno comodamente assisi? Morale: “todos caballeros”, ormai i bocciati all’esame di maturità diventano rarità biologiche, oggetti di culto, soggetti di leggende metropolitane (nel 2001, a Legnano, sembra che ci sia stato un bocciato... storie di cui si parla, con cautela, al Bar dello Sport).
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Infine, la perla: decine di migliaia di insegnanti di religione scelti dal Vescovone, ma pagati dallo stato, ed illicenziabili, anche qualora dovessero ricevere una revoca di fiducia da parte del Vescovone stesso. Insomma, una bomba ad orologeria, perchè questi insegnanti di religione entrano come professori di ruolo, e se il Vescovone vuole, può ogni anno revocarne uno ed indicarne un altro, e lo stato deve solo abbozzare e pagare, i vecchi ed i nuovi. Anche qui, todos caballeros. Anche qui, una bomba sotto il culo dei conti dello stato. Grazie mille, Manager Letizia Arnaboldi Brichetto Moratti Viendalmare in Cipputi.
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Ora, l’ultima perla. Diventata sindaco della ormai ex-ex-ex capitale morale, butta fuori TUTTI i managers delle municipalizzate nominate non da Peppone, ma dal suo correligionario di partito Albertini (immagino con congrue buonuscite), e nomina 43 nuovi managers. Efficienza? No, solo il più bieco ritorno al Manuale Cencelli.
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Invano cerchereste delle associazioni fra ruoli e competenze. Oggi Repubblica (dorso di Milano) pubblica uno specchietto che, nel suo genere, è uno stimolatore al vomito, da assumere in caso di ingestioni accidentali di sostanze velenose:
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- 15 “managers” hanno nel curriculum la provenienza da Forza Italia
- 8 da “Alleanza Nazionale” (il famoso partito dalle mani pulite...
- 5 dalla “Lega”: ma si, quella di Roma Ladrona...
- 4 in quota UDC (il partito dei tecnici Volonté, Cuffaro, Cesa)...
- 4 in quota a se stessa come “Lista Moratti” (in fondo, si è “contenuta).
E le competenze?. Per questo vi rimandiamo ad una prossima puntata, perchè vogliamo fare un lavoro accurato di inchiesta sui curricula dei 43 nuovi managers. Per ora vi basti sapere che fra i 43 c’è anche, in quota Lega, tale Bonomi Giuseppe di anni 43, presidente di Alitalia dal 2003 al 2004, nominato da Berlusconi. Colui che, dicono, ha dato il colpo di grazia all’Alitalia. Ora il suo compito (dare il colpo di grazia alla SEA) diventa obiettivamente più arduo.
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Ma noi abbiamo fiducia in lui. Ce la farà
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