Il 14 Giugno, sul post intitolato “Genova, G8 - Il Vice Questore: “Sembrava una macelleria”, avevo ricevuto da un amico questo bel commento:
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.“...io ero a Genova in quei giorni, porto con me un ricordo indelebile, ma non vi scrivo per esibire la mia esperienza o una sorta di arrogante "io c'ero", lo faccio perchè da persona della zona sento sempre il sangue animarsi quando si torna a parlare di questa storia. A volte mi risento una bella canzone indipendente scritta da Paolo Morbini e Roberto Giuliani (si,sono parenti), il ritornello (scritto fra virgolette) è tratto da una poesia scritta da Carlo Giuliani come regalo alla madre. La canzone è interpretata dai Kevlar e, se si legge molto bene il testo, si può notare che esprime con chiarezza le emozioni che molti provavano in quei giorni. Io, se permettete, mi limiterei a trascriverla usandola come mia risposta e testimonianza all'anonimo signor Urbano. Ogni volta che la sento mi da sempre delle emozioni (ma forse è solo perchè ho vissuto quei giorni), io credo che aiuti a capire. Buona lettura e saluti da Genova e dintorni.
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Kevlar: "Dove vai ragazzo" - Dall'album "Piazza Carlo Giuliani ragazzo" - Edizioni: Ishtar S.n.c. - Luglio 2002
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Dove vai, dove vai ragazzo, lascia stare non fare il pazzo
la vita è bella; il sole, il mare... che t'importa non t'immischiare
Il sole, il mare... l'estate avanza, è una follia questa loro arroganza
hanno blindato la mia città, anche la libertà.
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Dove vai, dove vai ragazzo, attento, il gioco si fa grosso.
Che ti importa del tuo vicino, lascialo andare al suo destino.
Il mio vicino è mio fratello, sotto i colpi di manganello;
non è soltanto la mia città, è anche la dignità.
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"Tante cose segnano una vita, e tante vite segnano qualcosa,
qualcosa che verrà"
"tante cose segnano una vita, e tante vite segnano qualcosa,
qualcosa che verrà"
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Dove vai, dove vai ragazzo... non raccogliere quel sasso;
non è un gioco da bambini, quelli hanno occhi da assassini.
La vita è bella, il mare il sole bruciano in bocca le parole:
L'ingiustizia brucia di più, lo sai anche tu
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"Tante cose segnano una vita, e tante vite segnano qualcosa,
qualcosa che verrà"
"tante cose segnano una vita, e tante vite segnano qualcosa,
qualcosa che verrà"
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I miei occhi per vedere, tutte le strade per camminare...
correre sul mare, un mondo da sognare… sognare… sognare…
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"Tante cose segnano una vita, e tante vite segnano qualcosa,
qualcosa che verrà"
"tante cose segnano una vita, e tante vite segnano qualcosa,
qualcosa che verrà"
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Il tutto mi aveva incuriosito, e creato una certa emozione... ho voluto inviare il post alla mamma di Carlo, la Senatrice Haidi Giuliani, con due parole di accompagnamento:
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Cara Senatrice,
forse non ti racconto niente di nuovo; ma ieri ho pubblicato sul blog le dichiarazioni del vicequestore di Genova, e fra i tanti commenti, ho ricevuto questo , che mi ha particolarmente colpito. ed ho pensato di inviartelo. Con affetto
Antonio (Tafanus)
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Squisita come sempre, la Senatrice mi ha risposto a stretto giro di posta, con queste parole:
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Caro Tafanus,
non so chi sia questa persona, altrimenti gli confesserei che la canzone è stata musicata dallo zio di Carlo su un testo mio. Già, ognuno cerca di arginare il proprio dolore come può; avevamo l'abitudine, Carlo e io, di scriverci poesiole, per scherzo e per amore; ho continuato a farlo, dopo che è stato ucciso, e questa è finita in musica per il disco che volevamo servisse a denunciare il suo omicidio. Naturalmente non ho voluto che comparisse il mio nome; il gruppo dei Kevlar, poi, ha avuto un altro percorso e non li ho più rivisti. Sono contenta se a qualcuno la canzone è piaciuta...
Haidi
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Cara Haidi,
la canzone è piaciuta a molti, non ad alcuni. questa persona è un lettore che ci segue sul blog da molto tempo. Il testo, che era arrivato con un suo commento, mi aveva emozionato "per se". Ora che so che è tuo, mi emoziona ancor di più, perchè trovo che sia un bellissimo gesto d'amore. Tu e Carlo siete una “coppia” stupenda. Sono rammaricato per il "naturalmente" che poni davanti al "non ho voluto che comparisse il mio nome". Spero che tu voglia "revocare" questo desiderio, perchè credo che informare quelli che hanno conosciuto ed apprezzato questa canzone di chi ne sia la vera autrice, regalerebbe un'ulteriore emozione. Naturalmente non lo farò se non riceverò un esplicito assenso, che spero mi giunga...
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P.S.: in questi giorni il blog è tornato pesantemente sui fatti della Diaz, dopo la confessione, tardiva in maniera sconcertante, del vice-questore. Ora è il momento di pestare per una commissione d'inchiesta VERA. La performance di La Russa di ieri a Primo Piano, con l'aggressione mafiosa ed intimidatoria al conduttore, mi ha lasciato di sale.
Grazie e buonanotte.
Antonio
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Caro Antonio,
non ho niente da nascondere, io stessa l'ho già detto a qualcuno... Ma un conto è dirlo, altro sarebbe stato pubblicarlo sul disco: non ho mai amato mettermi sotto i riflettori: ogni volta che sono costretta a farlo per me è una sofferenza! Quanto alla confessione di Fournier, il discorso sarebbe troppo lungo... Haidi
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