Ieri si sono conclusi gli spogli delle elezioni amministrative in alcuni comuni italiani. Il Cavaliere ha deciso: devo “salire al Colle”. Glielo ha spiegato il suo consigliere politico, Sandro Brioscio. Per dare la spallata, dobbiamo salire “Al Colle”.
Il Cavaliere pensava che si trattasse dei Colli Albani, ed aveva già chiesto al fido cuoco Michele di preparare gli arancini di riso ed il “ruoto” di pasta al forno”. Poi il consigliere Sandro Brioscio gli ha spiegato che si trattava di salire al Qui Rinale, e che sarebbe stato inopportuno presentarsi col ruoto di pasta al forno.
Cav.: Buongiorno, c’è il napoletano?
Brioscio (premuroso): Presidente, dobbiamo chiedere del Presidente Napolitano...
Cav. (infastidito): napoletano, napolitano... Brioscio, non la pago per polemizzare su queste sciocchezze.
Napolitano (apparso nel frattempo): Prego, signori (sic!), accomodatevi, la vostra visita mi era stata preannunciata da Belpietro. A cosa devo l'onore?
Cav.: Presidente! (insomma, Presidente...), lei deve sciogliere le camere... siamo in mano ad un governo illegittimo, che governa senza mandato popolare. Abbiamo votato domenica e lunedì, e abbiamo vinto noi: a Monza, a Pieve Emanuele, a Borgomanero...
Napolitano: certo, Cavaliere, in tutti i comuni dove avete vinto saranno sciolti i precedenti consigli comunali, e saranno insediati i nuovi consigli...
Cav.: Presidente, lei non ha capito!
Brioscio (sottovoce): Silvio devi dire "non mi sono spiegato"...
Cav.: Presidente, Brioscio dice che io non mi sono spiegato, ma io credo che lei non abbia capito: abbiamo vinto anche a Rho, a Sant'Antino e a Pisticci. Ora lei deve sciogliere le camere. Le ho già portato il foglietto precompilato. Deve solo mettere una firma...
Napolitano (paziente): Cavaliere, vede, per sciogliere il consiglio comunale di Pisticci non c'è bisogno della firma presidenziale.
Cav. (spazientito, nervoso): Presidente (anzi, presidente), lei non deve sciogliere il consiglio di Pisticci; deve sciogliere le camere. Alle precedenti elezioni hanno fatto i brogli, e poi con questa legge elettorale di merda non si governa, e poi noi vogliamo ricontare...
Napolitano (paziente): ma vede, Cavaliere, i brogli devono essere dimostrati... e comunque le precedenti elezioni sono state gestite dal suo governo e dal suo ministro degli Interni... se ci sono stati brogli, non posso chiederne conto a Prodi e a Giuliano Amato, non trova?
Cav. (sempre più irato): ma presidente del cazzo, le ho detto che vogliamo ricontare, fa finta di non capire o è scemo di suo?
Napolitano (paziente): vede cavaliere, la Giunta per le elezioni è presieduta da un uomo del suo partito. Glielo ha detto, che volete ricontare? Perchè vede, magari non ha capito bene, ed è per quello che il riconteggio va a rilento. Poi mi dicono che più "si riconta", più stanno emergendo voti a favore dei suoi avversari. E' sicuro di voler "ricontare" fino in fondo"?
Cav. (livido): io sono sicuro solo che dobbiamo sciogliere le camere, e con questa legge elettorale di merda non si può governare!
Brioscio (sottovoce): Presidente, questa legge elettorale l'abbiamo fatta noi!
Cav. (incazzato nero): Brioscio, non ti pago mica perchè tu mi dia torto ogni cinque minuti. Da oggi non sei più il mio consigliere. Fai venire subito qui Mara Carfagna e Michela Brambilla. E anche Cicchitto. E Schifani.
Nel frattempo, con discrezione, il Segretario del napoletano ha provveduto a chiamare il 118. Entrano due persone di bianco vestite, ma non sono Mara Carfagna e Michela Brambilla, bensì due robusti infermieri di una vicina casa di cura, travestiti, per non dare nell'occhio, da Mara Carfagna e da Michela Brambilla. Il Cavaliere prova a farle sedere sulle sue ginocchia, ma le sue ossa scricchiolano paurosamente. I due infermieri viaggiano sui 90 chili ciascuno.
I due impostori, chinandosi fin quasi ad inginocchiarsi, riescono a prendere il cavaliere, afferrandolo sotto le ascelle; lo sollevano a trenta centimetri dal suolo, sino a farlo sembrare alto 1,84, e, con molta delicatezza, lo portano via.
Il Presidente Napolitano, detergendosi una goccia di sudore dalla fronte, torna ad immergersi nelle sue letture. Prima della "Salita al Colle" del nano, stava leggendo Kafka (da un anno, uno dei suoi autori preferiti). Di Sandro Brioscio si sono perse le tracce. Alcuni dicono che si sia suicidato ingoiando il "ruoto" di pasta al forno preparato per la Salita al Colle. Altri dicono che, colto da improvvisa pazzia, stia facendo il giro di tutte le "leccherie" italiane, in preda a feroci crisi da astinenza, cercando altra merce pregiata da leccare. Cicchitto e Schifani stanno spiegando a Prodi che in fondo loro lo chiamavano Mortadella, ma con molto affetto, e che hanno sempre avuto grande stima di lui. Emilio Fede si è impiccato alla più alta parabolica di Cologno Monzese, non senza aver gridato per l'ultima volta "Viva Silvio"!
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