Patty Pravo, nella vita Nicoletta Strambelli, nasce a Venezia nel '48, da un'ottima famiglia, che frequentava personaggi del calibro di Ezra Pound, e del Cardinale Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII.
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Le prime ed uniche volte che l'ho vista dal vivo era giovanissima: non ancora ventenne; si esibiva al Piper, a Roma, sotto un altro nome d'arte, che non ricordo. Io andavo spesso a Roma per lavoro, e i miei amici spesso, la sera, mi trascinavano in questo posto che detestavo cordialmente, ad ascoltare musica del genere R&B che non amavo.
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Però spesso cantava questa giovanissima ragazza dall'aspetto efebico, e dal timbro di voce che incantava. Solo, non mi piaceva quello che cantava.
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La "virata qualitativa" arriva nei primi anni '70, quando si dedica a canzoni d'autore, privilegiando il repertorio di Jacques Breil, di Leo Ferré, e di Vinicius de Moraes. Di quest'ultimo, in particolare, ha prodotto una bellissima esecuzione di "Samba em Preludio" (titolo italiano: Samba Preludio), che da anni cerco invano di ritrovare, senza riuscirci. Perchè amo moltissimo questa canzone, e perchè l'introvabile esecuzione di Patty Pravo è assolutamente ineguagliabile. Se qualcuno capitasse sulle sue tracce, non se la lasci sfuggire.
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In assenza di questo pezzo, che avrei proposto senza esitazione al vostro ascolto se lo avessi trovato, mi rifugio nel "second best" della mia personale hit-parade: Pazza Idea, che nel '73 balza in vetta a tutte le classifiche di vendita, e riceve grandissimi consensi anche dalla critica (consensi che condivido pienamente).
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Per peculiarità vocale, raffinatezza nella scelta del repertorio, capacità interpretative, credo di poter porre Patty Pravo (per molti aspetti personaggio "controverso"), fra le grandi della canzone italiana dell'ultimo mezzo secolo, insieme a Mina, ad Ornella Vanoni, a Jula De Palma, a Fiorella Mannoia e a poche altre.
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Patty Pravo – Pazza Idea
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